Documento inviato da Joao Pedro Stedile





ALLERTA   DI VIA CAMPESINA BRASILE  27 settembre 2004


NEGOZIATORI BRASILIANI STANNO TRADENDO GLI INTERESSI DEL POPOLO BRASILIANO
NEI NEGOZIATI MERCOSUD-UNIONE EUROPEA
 
   Durante tutta la settimana dal 20 al 24 di settembre si sono riuniti a
Bruxelles i negoziatori del Mercosud, tra di loro il Brasile, e i
negoziatori dell¹Unione Europea, per presentare le offerte di tariffe e
processi di integrazione. Gli accordi, negoziati ora nelle commissioni di
tecnici, saranno poi controfirmati in una riunione Ministeriale dal 20 al 24
ottobre a Brasilia. La fretta, nella stesura di questi accordi, realizzati
senza nessuna trasparenza o consultazioni della società brasiliana, si deve
a pressioni degli Europei, che hanno il mandato per negoziare fino al 31
ottobre e quindi, prima di cambiare i negoziatori, vogliono chiudere
l¹accordo con il Mercosud.
   Se nei negoziati sull¹ALCA, i diplomatici brasiliani si sono comportati
prudentemente, nel caso dell¹Unione Europea si sono comportati come mercanti
di seconda categoria, vendendo la patria senza rispettare o consultare
nessun settore della nostra società.
   Pare che i nostri ³negoziatori² o ³liquidatori², capitanati da
rappresentanti del Ministero dell¹Industria e Commercio e da gruppi
economici che sognano soltanto di esportare un po¹ di zucchero, un po¹ di
alcool, un po¹ di carne di pollo in più,   non abbiano tuttavia ottenuto
nessun vantaggio in più. E, in cambio, hanno ceduto all¹apertura di tutti i
nostro mercati. Le transnazionali europee sono soddisfatte. I posti di
lavoro dei brasiliani, che vadano in malora. Il grado di  arrendevolezza è
stato tale che, vergognandosene, il rappresentante del Ministero dello
sviluppo Agrario si è ritirato dai negoziati per protesta.
   Leggete qui sotto i risultati.
 

1. NATURA dell¹ACCORDO CHE SI STA NEGOZIANDO
    L¹accordo biregionale tra il Mercosud e l¹Unione Europea presenta, dal
momento della sua concezione, uno ³scambio² tra gli interessi offensivi del
Mercosud in agricoltura - di coloro che sognano di accrescere le loro
vendite in Europa - e l¹abbandono dei nostri mercati alle imprese
industriali e di servizi dell¹Europa. L¹interesse offensivo dei negoziatori
brasiliani si concentra su alcune materie prime agricole, come: carni,
zucchero, alcool e caffè. A sua volta l¹interesse degli europei si concentra
su prodotti di maggior valore aggiunto e sui temi degli investimenti,
servizi,acquisti dei governi, proprietà intellettuale, vini e beni
industriali. 
 Il Presidente della Commissione Europea   Romano Prodi, e i suoi
commissari, termineranno il loro mandato il 31 ottobre, quando una nuova
équipe, in rappresentanza dell¹Europa dei 25 assumerà i negoziati. Per
questo motivo c¹è fretta nel chiudere un Accordo prima di questa data.
   Poiché la società brasiliana concentra la sua attenzione sulle elezioni e
c¹è una certa dispersione dei movimenti sociali, i ³rappresentanti² del
governo hanno approfittato di questo clima per accelerare il processo di
negoziazione tra Mercosud e Unione Europea a spron battuto, senza nessuna
trasparenza, senza nessuna legittimità politica e senza nessuna
consultazione previa dei settori produttivi della società. Non crediamo che
la potente FIESP sia d¹accordo con questi procedimenti che porteranno alla
liquidazione di parte della nostra industria nazionale.
   Non sono stati portati avanti dialoghi settoriali con coloro che saranno
particolarmente colpiti dall¹Accordo, né ci sono studi tecnici che valutino
il suo impatto  sul mercato del lavoro brasiliano.
  Leggete i casi più emblematici di  arrendevolezza nell¹Accordo che è in
corso di negoziazione.

2. ACCESSO AI MERCATI
   Il Brasile ha offerto il 90% di accesso al nostro mercato, il che
implica, nella pratica, che i prodotti europei entreranno senza pagare dazi,
ossia tariffa zero di importazione in Brasile in 10 anni. Uno dei casi più
preoccupanti e patetici è quello del latte, che è considerato prodotto
sensibile dal Mercosud e prevedeva oggi una tassa del 27% per l¹ingresso in
Brasile e nel Mercosud del latte europeo. Tuttavia la lista delle eccezioni
rispetto a prodotti riconosciuti come sensibili del Mercosud non viene
applicata all¹Accordo biregionale.L¹agricoltura familiare/contadina
brasiliana è responsabile dell¹82% degli 1,8 milioni di stabilimenti
produttori di latte in Brasile e almeno dell¹80% della produzione. Se
l¹Accordo fosse firmato oggi, l¹aliquota di importazione del latte, che è
del 27% passerebbe allo 0%. L¹importazione che oggi è già alta, soprattutto
rispetto al latte in polvere e al siero in polvere, sarebbe disastrosa e
colpirebbe gravemente i prezzi nazionali e la vita di milioni di piccoli
agricoltori. Certamente, più di un milione di piccoli agricoltori che
producono oggi circa 30 litri al giorno, non avrebbero condizioni di
produttività per competere con gli europei e fallirebbero, perdendo il
lavoro e ingrossando le fila dell¹esodo rurale. Lo stesso si può applicare
alla produzione di cipolle, aglio, vini e pesche, tra gli altri. Tutto
prodotto da piccoli proprietari. Con la firma dell¹Accordo, avremo un
incremento dell¹esodo rurale in Brasile.
   Altro esempio dei vantaggi disuguali che possono derivare dall¹Accordo
riguarda il settore delle carni: gli europei ci offrono quote minori
rispetto a quanto abbiamo già esportato oggi, cioè 116 mila tonnellate,
quando già abbiamo esportato 275.000 tonnellate. Se non bastasse questo,
questa quota è offerta non in una volta sola ma in tappe, lungo 10 anni, per
i quattro soci del Blocco. Ossia,  anche consegnando i nostri mercati, nella
illusione che gli europei aprano il loro mercato per quote maggiori di
esportazioni agricole, rispetto alle quali abbiamo migliori condizioni di
produzione, anche lì loro si proteggono mentre il governo brasiliano
consegna tutto. 
  Oltre a questo, propongono inoltre un meccanismo che aumenta la tariffa
quando le esportazioni vanno crescendo. Questo significa che, quanto più
esportiamo maggiore sarà la tariffa. Di questa situazione beneficia solo chi
già esporta carni verso l¹Europa; guadagnerà di più per esportare meno, non
essendoci una reale apertura di mercati per nuovi produttori e nessuna
differenza nella quantità esportata in funzione dell¹accordo.

     Un altro punto grave della negoziazione è il tema dei sussidi
all¹esportazione. Il sussidio europeo per l¹esportazione di latte è di 1,7
miliardi di euro per quest¹anno (2004) e 1,2 miliardi di euro per il 2005.
Non c¹è nessun accordo nel negoziato su come affrontare questo tema, su come
proteggere la nostra Agricoltura Familiare da questo volume di sussidi. Non
c¹è nessun accordo neanche sulle salvaguardie contro i colpi della
importazione di prodotti agricoli sussidiati.


3. SETTORE DEI SERVIZI
   Nel settore dei servizi la situazione è ancora più grave e ci interessa
come brasiliani anche se non c¹è una relazione diretta con l¹agricoltura. Ma
il Brasile si sta aprendo totalmente, nei settori delle telecomunicazioni,
servizi ambientali, finanziari, bancari e delle assicurazioni. Questo
significa che le imprese transnazionali potranno operare senza nessuna
restrizione o condizionamento in tutte le aree, controllare questi mercati
che sono strategici per il futuro del paese. E quel che è peggio è che
flessibilizziamo aree di alto valore aggiunto. Non c¹è nessuna apertura
degli europei che permetta l¹accesso dei nostri prodotti con valore aggiunto
in concorrenza con loro.

4. AREA DEGLI INVESTIMENTI
    L¹Accordo Mercosud ­ UE sarebbe il primo impegno internazionale che il
Brasile assumerebbe nel settore degli investimenti. Al di là del fatto che
il Brasile sia oggi un paese aperto agli investimenti stranieri, un Accordo
in questo senso sottrarrebbe il potere di decisione del Governo di legislare
e controllare per proteggere gli interessi nazionali  quando fosse
necessario. 
   Nella offerta iniziale, il Governo brasiliano ha introdotto restrizioni
agli investimenti stranieri in agricoltura che potessero, eventualmente,
compromettere le politiche nazionali per la realizzazione della riforma
agraria, puntando soprattutto a proteggere il PRONAF (Programma Nazionale di
Rafforzamento dell¹Agricoltura Familiare) e ha mantenuto misure restrittive
rispetto all¹acquisizione di terre da parte di stranieri. Tuttavia, la UE ha
consegnato un documento a Itamaraty in cui chiede la rimozione della
restrizione relativa alla ³riforma agraria² e all¹agricoltura , tra le
altre. 

 

   
5. PROPRIETA¹ INTELLETTUALE
   La proposta comunitaria già supera e di molto i livelli stabiliti nei
TRIPs, decisi nell¹ambito dell¹ OMC. Per esempio: la UE fa pressione perché
sia inclusa nell¹Accordo la protezione di prodotti come il formaggio
parmigiano. Vogliono obbligarci a seguire regole di proprietà intellettuale
al di là di quel che il paese può accettare.
   E¹ importante ricordare che la legislazione comunitaria sulla protezione
delle Indicazioni Geografiche è oggi oggetto di un painel del WTO promosso
dagli USA e dall¹Australia contro la UE, con Brasile e Argentina come terze
parti interessate. 
   Gli europei vogliano anche garantire la proprietà intellettuale relativa
alla indicazione geografica di vini, formaggi, prosciutti ecc; Questo
equivale a dire che non potremo produrre nessun tipo di formaggio
parmigiano, gorgonzola ecc. poiché queste Indicazioni Geografiche sarebbero
già brevetti  europei. Né potremo commercializzare la nostra ³mortadella²
perché ³mortadella Bologna² è protetta attraverso l¹Identificazione
Geografica. 
   Così, quello che gli europei non sono riusciti ad ottenere nell¹ambito
del WTO, che stabilisce più restrizioni e  condizioni migliori per tutti i
paesi, nel caso dell¹Accordo UE-Mercosud, sono riusciti ad imporci tutte le
restrizioni per proteggere  i loro interessi e remunerare i loro prodotti.
Ossia l¹Accordo è peggiore rispetto a quel che avevamo negoziato al WTO.

5. ACQUISTI DEI GOVERNI
   Il Mercosud ha privilegiato gli europei, in relazione a altri paesi e
regioni, rispetto agli acquisti pubblici per mezzo del meccanismo di
consultazione e trasparenza. Questo significa che ogni volta che ci sarà un
acquisto pubblico, gli europei avranno il diritto di sollecitare una
consultazione. Se la partecipazione degli europei sarà rifiutata nella
licitazione, dovranno essere informati formalmente. A prima vista, il
meccanismo sembra inoffensivo, ma sarà che, dopo alcuni rifiuti,
sopporteremo la pressione degli europei nei confronti dell¹apertura  dei
nostri acquisti governativi?
  Questo significa che dopo la firma dell¹accordo, tutti gli acquisti
pubblici, al di sopra di un certo valore, dovranno avere non solo una gara
d¹appalto internazionale ma l¹Accordo dà il diritto agli Europei di avere
una preferenza nella gara rispetto agli altri.

   E ovviamente in diverse aree di forniture essi possono competere in
migliori condizioni rispetto alla nostra industria e cosi disputare gli
investimenti pubblici in infrastrutture.



6. CONCLUSIONI
    Se la diplomazia brasiliana ha saputo fermare i negoziati sull¹ALCA
perché  non rispondevano alle attese e alle necessità dei brasiliani come
progetto di sviluppo sostenibile e indipendente, perché lasciamo che vada
avanti l¹Accordo con gli europei, che nella pratica sta diventando molto
peggio dell¹ALCA? 
    Ma al di là dei confronti con l¹ALCA, questo accordo mette a rischio
settori importanti dell¹agricoltura familiare, della nostra industria e dei
servizi. Mette a rischio i posti di lavoro di milioni di brasiliani. E non
ci guadagnamo niente, solo l¹illusione del libero commercio. Si tratta in
realtà di un neo-colonialismo vergognoso che esige una immediata reazione
della società brasiliana, dei settori sociali organizzati.

    Non possiamo tacere di fronte a questo vergognoso assoggettamento degli
interessi del popolo brasiliano al capitale europeo, praticato dai
negoziatori che dovrebbero essere chiamati ³liquidatori², ai quali non
compete nessuna legittimità di rappresentarci.

    A New York, il Presidente Lula ha affermato l¹importanza della sicurezza
alimentare e della giustizia sociale. Tuttavia, l¹Accordo Mercosud - Unione
Europea mette in discussione la nostra sicurezza alimentare e, quindi la
nostra sovranità. Una volta di più l¹uomo delle campagne e il popolo
brasiliano, i posti di lavoro dei nostri lavoratori pagano il prezzo
dell¹apertura commerciale, in cambio di dubbiosi vantaggi per alcuni, pochi
settori esportatori.

   Speriamo che il governo brasilano onori i suoi impegni della campagna
elettorale con il popolo brasiliano e sostenga almeno il nostro lavoro. Quel
che è in gioco sono la nostra sovranità e il nostro futuro come paese. E¹ in
gioco un progetto di sviluppo nazionale.

La parola al governo brasiliano




Brasília, 27 settembre 2004.

VIA CAMPESINA BRASIL

- Movimento dos trabalhadores rurais sem terra- MST
- Movimento dos pequenos agricultores- MPA
- Movimento das mulheres camponesas- MMC
- Movimento dos atingidos por barragens
- Comissão pastoral da Terra- CPT
ALERTA  DA VIA CAMPESINA BRASIL

NEGOCIADORES BRASILEIROS ESTAO TRAINDO INTERESSES DO POVO BRASILEIRO NAS
NEGOCIAÇÕES MERCOSUR-UNIAO EUROPEIA


Durante toda a semana de 20 a 24 de setembro  se reuniram em Bruxelas os
negociadores do Mercosur, entre eles o Brasil, e os negociadores da União
Européia, para apresentar as ofertas de tarifas e processos de integração.
Os acordos negociados agora nas comissões de técnicos, será depois
referendado por uma reunião Ministerial de 20 a 24 de outubro, em Brasília.
A pressa, por tais acordos, realizados sem nenhuma transparência ou
consultas a sociedade brasileira, se deve a pressões dos Europeus, que tem
mandato negociador ate 31 de outubro, e por tanto, antes de mudar seus
negociadores por pais, querem fechar o acordo com o Mercosur.
Se nas negociações com a ALCA,  os diplomatas brasileiros tiveram prudência,
no caso da União Européia, se comportaram como mercadores de segunda
categoria, vende pátria, sem respeitar ou consultar nenhum setor de nossa
sociedade.
Parece que nossos ³negociadores²  ou ³ entregadores²  estiveram capitaneados
por representantes do Ministério da Industria e Comercio, e por grupos
econômicos que apenas sonham em exportar um pouquinho a mais de açúcar,
álcool, carne de frango, e mesmo assim, nenhuma vantagem a mais levaram.  E,
em troca,  entregaram a abertura de todos nossos mercados.  As
transnacionais européias agradecem.  Os empregos dos brasileiros que se
danem.  O grau de entreguismo foi tamanho, que envergonhado, o representante
do Ministério do desenvolvimento Agrário, se retirou das negociações em
protesto.

Vejam os resultados abaixo.

1.  NATUREZA DO ACORDO QUE ESTA SENDO NEGOCIADO.
O Acordo birregional entre o Mercosul e a União Européia apresenta, desde a
sua concepção, uma ³troca² entre os interesses ofensivos do Mercosul em
agricultura, que sonham em ampliar suas vendas na Europa, e a entrega de
nossos mercados para as empresas industriais e de serviços europeus .  Já o
interesse ofensivo dos  negociadores brasileiros concentra-se em algumas
matérias primas agrícolas, como: carnes, açúcar, álcool e café. Por sua vez,
o interesse dos europeus encontra-se nos produtos de maior valor agregado e
concentra-se nos temas de investimento, serviços, compras governamentais,
propriedade intelectual, vinhos e bens industriais.
O Presidente da Comissão Européia, Romano Prodi, e seus comissários, terão
seu mandato expirado em 31 de outubro, quando uma nova equipe representando
a Europa dos 25 assumirá as negociações. Por esse motivo, há pressa em se
fechar um Acordo antes dessa data.
Como a sociedade brasileira concentra suas atenções nas eleições e hpa uma
certa dispersão dos movimentos sociais, os ³representantes²  governamentais
se aproveitaram desse clima, para acelerar o processo negociador entre o
Mercosul e a União Européia  a toque de caixa, sem nenhuma transparência,
sem nenhuma legitimidade política, e sem nenhuma consulta previa aos setores
produtivos da sociedade.   Não acreditamos que a própria poderosa FIESP
esteja de acordo com esses processos que vão liquidar com parte de nossa
industria nacional.
.
Não foram mantidos diálogos setoriais com os principais afetados pelo Acordo
nem há estudos técnicos que avaliem o impacto deste sobre o mercado de
trabalho brasileiro.
Vejam a seguir os casos mais emblemáticos do entreguismo que está em curso
nas negociações.

2. EM ACESSO A MERCADOS

O Brasil ofereceu 90% de acesso ao nosso mercado, o que implica, na prática,
que os produtos europeus entrarão sem pagar tarifa, ou seja tarifa zero de
importação,  no Brasil em até 10 anos. UM dos casos mais preocupantes e
patéticos é o caso do leite, que é considerado produto sensível pelo
Mercosul, e tenha hoje uma tarifa de impostos  de 27% para entrada do leite
europeu no Brasil e no Mercosur. Entretanto, a lista de exceção para
produtos reconhecidamente sensíveis do Mercosul não está sendo aplicada ao
Acordo birregional. A Agricultura Familiar/campesina brasileira é
responsável por 82% dos 1,8 milhões de estabelecimentos produtores de leite
no Brasil e por, pelo menos, 80% da produção. Se o Acordo fosse assinado
hoje, a alíquota de importação do leite, que é de 27%, passaria para 0%. A
importação, que hoje já é alta, sobretudo no leite em pó e no soro em pó,
seria desastrosa e afetaria em muito os preços nacionais e a vida de milhões
de pequenos agricultores.  Seguramente mais de um milhão de pequenos
agricultores que produzem hoje, ao redor de 30 litros por dia, não teriam
condições de produtividade para competir com os europeus, e iriam a
falência, perdendo trabalho e engrossando as filas do êxodo rural.
O mesmo se aplica para a produção de cebola, alho, vinhos e pêssegos, entre
outros. Todos eles produzidos por pequenas propriedades.
Deste modo, com o Acordo Mercosul-UE, teremos um incremento do êxodo rural
no Brasil. 

Outro exemplo das vantagens desiguais que se podem obter do Acordo está no
setor de carnes: os europeus nos oferecem quotas menores do que já
exportamos hoje, isto é, 116 mil toneladas, quando já exportamos 275 mil
toneladas. Se não bastasse isso, esta quota é oferecida não de uma só vez,
mas em etapas ao longo de 10 anos, para os quatro sócios do Bloco.  Ou seja,
mesmo entregando nossos mercados na ilusão de que os europeus abrissem seu
mercado para quotas maiores de exportações agrícolas, que temos melhores
condições de produção, mesmo ali, eles se protegem, enquanto o governo
brasileiro, entrega tudo.
Além disso, ainda propõem um mecanismo que aumenta a tarifa quando as
exportações vão crescendo. Isto significa que, quanto mais exportarmos,
maior será a tarifa. Essa situação só beneficia quem já exporta carnes para
a Europa, que ganhará mais para exportar menos, não havendo real abertura de
mercados para novos produtores e nenhuma diferença na quantidade exportada
em função do acordo.
   Outro ponto grave do negociação é o tema dos subsídios à exportação. O
subsídio europeu para exportação de leite  é de 1,7 bilhões de euros para
este ano de 2004 e tem a previsão de  1,2 bilhões de euros para 2005. Não há
nada acordado na negociação sobre como abordar deste tema, sobre como
proteger nossa Agricultura Familiar deste volume de subsídios. Também não
nada acordado sobre salvaguardas contra surtos de importação de produtos
agrícolas subsidiados.

3. SETOR DE SERVIÇOS
No setor de serviços o Mercosul a gravidade é ainda maior, e nos interessa
como brasileiros, embora não esteja relacionado diretamente com agricultura.
Mas o Brasil está se abrindo totalmente, nos setores de telecomunicações,
serviços ambientais, financeiros, bancários e seguros.   Isso significa que
as empresas transnacionais poderão operar sem nenhuma restrição ou
condicionante em todas essas áreas, controlar esses mercados, que são
estratégicos para o futuro do país   E o que é pior enquanto flexibilizamos
áreas de alto valor agregado, não há nenhuma abertura dos europeus que
permita o acesso de nossos produtos agregados, em disputa com eles.

4. AREA DE INVESTIMENTOS
O Acordo Mercosul-UE seria o primeiro compromisso internacional que o Brasil
assumiria no setor de investimentos. Apesar de hoje o Brasil ser um país
aberto ao investimento estrangeiro, um Acordo nesse sentido retiraria o
poder de decisão do Governo de legislar, e controlar, para proteger os
interesses nacionais quando  assim fosse necessário.
Na oferta inicial, o Governo brasileiro introduziu restrições a
investimentos estrangeiros em agricultura que pudessem, eventualmente,
comprometer políticas nacionais para a implementação da reforma agrária,
visando-se sobretudo proteger o PRONAF (Programa Nacional de Fortalecimento
da Agricultura Familiar) e manteve medidas restritivas à aquisição de terras
por parte de estrangeiros. Entretanto, a UE entregou documento ao Itamaraty
onde pede a remoção da restrição referente à ³reforma agrária², e
agricultura, entre outros.

   
5.  PROPRIEDADE INTELECTUAL
A proposta comunitária já excede, e em muito, os padrões estabelecidos nas
TRIPs , acordado no âmbito da OMC. Por exemplo: a UE pressiona para que seja
incluído no Acordo proteção de produtos como o queijo parmesão. Querem nos
obrigar a seguir regras de propriedade intelectual além do que o País tem
condições de aceitar.
É importante lembrar que a legislação comunitária sobre proteção a
Indicações Geográficas é hoje objeto de painel na OMC, movido pelos EUA e
pela Austrália contra a UE, com Brasil e Argentina como terceiras partes
interessadas.
Os europeus também querem garantir a propriedade intelectual relativa à
indicação geográfica de vinhos, queijos, presuntos, etc. Isto equivale a
dizer que não poderíamos produzir nenhum tipo de queijo parmesão, gorgonzola
etc, pois estas IGs já seriam patentes européias.
Nem sequer poderíamos comercializar nossa ³mortadela², porque ³mortadela
Bologna² tem proteção por meio de Identificação Geográfica.
Assim, o que os europeus não conseguiram no âmbito da OMC,  que coloca mais
restrições e melhores condições a todos países, no caso da UEE-Mercosur,
conseguem nos impor todas  as restrições para proteger seus interesses e
remunerar os seus produtos.   OU seja o acordo é pior do que já tínhamos
negociado na OMC.


5. COMPRAS GOVERNAMENTAIS
O Mercosur ofereceu preferência para os europeus, em relação a outros países
e regiões,  em compras públicas por meio de mecanismo de consulta e
transparência. Isto significa que toda vez que houver uma compra pública, os
europeus têm o direito de solicitar uma consulta. Se a participação dos
europeus for negada na licitação, deverão ser informados formalmente. A
primeira vista o mecanismo parece inofensivo, mas será que após algumas
recusas suportaríamos a pressão dos europeus para a abertura de nossas
compras governamentais?
Isso significa que depois do acordo assinado, todas as compras publicas,
acima de certo valor deverão ter não concorrência internacional, mas
sobretudo dá o direito dos Europeus ter preferência internacional de
disputa.   E obviamente em diversas áreas de fornecimento eles podem
competir em melhores condições do que nossa indústria e assim disputar os
investimentos públicos em infra-estrutura.



6. CONCLUSOES
Se a diplomacia brasileira soube parar as negociações da ALCA porque estavam
longe de atender aos anseios e necessidades brasileiras como projeto de
desenvolvimento sustentado e independente, por que deixamos que siga adiante
o Acordo com os europeus, que na prática esta sendo bem pior do que a ALCA?

Mas mis do que comparações com a ALCA  esse acordo coloca em risco setores
importantes da agricultura familiar, colocar em risco setores importantes da
nossa industria e serviços.  Colocar em risco o emprego de milhões de
brasileiros.
Para não ganharmos nada.   Com apenas a ilusão do livre-comercio?
Trata-se na verdade de um neo-colonialismo vergonhoso, que exige  imediata
reação da sociedade brasileira dos setores sociais, organizados.

Não podemos nos calar diante dessa vergonhosa submissão dos interesses do
povo brasileiro ao capital Europeu, praticada por negociadores, que deveriam
se chamar de e ³entregadores² a quem não cabe nenhuma legitimidade de nos
representar.

Em Nova Iorque, o Presidente Lula afirmou a importância da segurança
alimentar e da justiça social. Entretanto, o Acordo Mercosul-UE afeta a
nossa segurança alimentar. E, portanto, a nossa soberania. Uma vez mais, o
homem do campo e o povo brasileiro, os empregos de nossos trabalhadores
pagam o ônus da abertura comercial,  em troca de  duvidosas vantagens para
alguns poucos setores exportadores.

Esperamos que o governo brasileiro, honre seus compromissos de campanha com
o povo brasileiro, e defenda pelo menos nosso trabalho.  O que está em jogo
são a nossa soberania e o nosso futuro como pais.  Esta em jogo um projeto
de desenvolvimento nacional.

Com a palavra o governo brasileiro.


Brasília, 27 de setembro de 2004.

VIA CAMPESINA BRASIL

- Movimento dos trabalhadores rurais sem terra- MST
- Movimento dos pequenos agricultores- MPA
- Movimento das mulheres camponesas- MMC
- Movimento dos atingidos por barragens
- Comissão pastoral da Terra- CPT