Fwd:ASSALTI E TENTATIVI DI AGGRESSIONE NEI PRESSI DEL CARACOL ZAPATISTA DI OVENTIC



                           La Jornada 15 marzo 2004
  Centro dei diritti umani denuncia che gli aggressori sono uomini vestiti di
                                     nero
ASSALTI E TENTATIVI DI AGGRESSIONE NEI PRESSI DEL CARACOL ZAPATISTA DI OVENTIC
                        Hermann Bellinghausen - Inviato
San Andres Sakamch'en de Los Pobres, Chiapas, 14 marzo - Recentemente si sono
registrati assalti e tentativi di aggressione armata nelle vicinanze di
Oventic, dove si trova il caracol zapatista Resistencia y rebeldía por la
humanidad. Venerdì 12, La Jornada ha confermato un assalto sulla strada San
Andrés-Puerto Caté, in un luogo noto come El Puente, vicino a Nichitom, a pochi
chilometri da Oventic. Poco dopo, era transitata dal luogo una pattuglia della
Polizia Settoriale di stato.
Già giovedì, il Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas
(CDHFBLC) aveva denunciato questi assalti per mano di "uomini vestiti di nero
con il volto coperto da bende bianche dipinte di rosso ed armati". In
particolare, il 29 febbraio questo gruppo aveva tentato di assaltare
l'antropologo e storico Andrés Aubry all'altezza di Nichitom, tra San Andrés ed
il caracol di Oventic. Aubry è uno dei principali esperti nella regione
tzotzil, facilmente riconoscibile.
Il CDHFBLC ha segnalato che dalla fine dell'anno scorso ci sono stati attacchi,

minacce ed omicidi non ancora chiariti in comunità dei municipi di San Andrés e
San Juan de la Libertad (El Bosque).
Anche in gennaio ci sono stati numerosi assalti ad un chilometro da San
Cayetano, anch'esso vicino ad Oventic, in direzione di El Bosque. A causa di
ciò, l'Esercito federale ha installato due posti di controllo permanenti ed
occasionalmente dei posti di blocco. Ciò nonostante gli attacchi sono
proseguiti anche se con meno frequenza. Adesso il gruppo armato si è "spostato"
verso Nichitom ed i suoi dintorni.
A dicembre, lo stesso CDHFBLC aveva denunciato una riattivazione dell'attività
paramilitare ne Los Altos e nella zona nord: "Ci sono informazioni a San Andrés
Larrainzar di movimenti di paramilitari, soprattutto nelle comunità di
Magdalena de la Paz, Potobtic, Cotsilnam, Aldama e Tepeyac, e si dice anche che
questi gruppi armati si addestrino di notte.
Abitanti di Cotsilam e Aldama ci hanno informato che non è stato loro possibile
raggiungere la festa del villaggio a causa del blocco stradale imposto dai
paramilitari. Nello stesso tempo sono apparse diverse scritte anonime con
minacce di morte indirizzate ai diaconi della regione".
Rispetto all'Esercito federale, la nuova denuncia segnala che la sua presenza
"è evidente ed è in una zona altamente zapatista e percorsa da studenti della
scuola autonoma, organizzazioni sociali e persone o rappresentanti delle
comunità che si recano presso la JBG di Oventic".
Diversi osservatori ritengono che gli "assalti" vogliano "perseguitare" il
caracol, "terrorizzare" chi transita nella zona e "provocare" le basi
d'appoggio zapatiste.
In questa regione è stata denunciata e documentata l'azione di un gruppo
paramilitare noto con il nome di Máscara Roja, legato direttamente alla banda
che ha compiuto il massacro di Acteal. Le autorità giudiziali non l'hanno
identificato né smantellato, nonostante che la Procura Generale della
Repubblica abbia notificato la sua esistenza fin dal 1995.
Durante il 2003, anche l'EZLN aveva denunciato l'attività dei paramilitari in
questa regione de Los Altos, in particolare a Chenalhó, Pantelhó e Cancuc. In
questo senso si è pronunciata l'organizzazione Las Abejas di Chenalhó, che
chiede il ritiro dell'Esercito federale e delle polizie statali da Chenalhó,
così come il disarmo dei paramilitari di Los Chorros, Pechiquil e di altre
comunità.

                           (tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)

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