IN ITALIA UNA DELLE VITTIME DELLA REPRESSIONE BOLIVIANE, "OSPITE" DEI MOVIMENTI IN VISTA DI CANCUN



Torino, 29 agosto 2003



In Italia una delle vittime della repressione in Bolivia, "ospite" dei
movimenti italiani in vista di Cancun



E' giunto in Italia il sig. Esteban Garcia Mamani, una delle vittime della
repressione in Bolivia. Invitato dalle organizzazioni che hanno composto la
"Carovana Andina per la Pace" che lo scorso aprile si è recata in Bolivia
per solidarizzare con i movimenti contadini e indigeni del paese andino
sottoposti ad una costante repressione e militarizzazione delle loro
comunità.

Al sig. Esteban Garcia, contadino "cocalero" della regione boliviana del
Chapare, lo scorso gennaio durante una pacifica protesta viene sparato in
pieno volto dai militari delle squadre speciali e perde completamente la
sua mandibola. Negli ultimi anni oltre 200 le vittime e 1500 i feriti fra i
dirigenti sindacali e indigeni che a più riprese stanno rivendicando il
diritto a vivere come esseri umani. La privatizzazione dell'acqua, lo
sfruttamento delle multinazionali ai danni delle comunità indigene e dei
territori, l'impatto devastante dei megaprogetti estrattivi condotti dalle
multinazionali del petrolio, gli accordi imposti dal FMI e dalla BM al
fragile governo del paese, producono una situazione insostenibile per
milioni di donne e uomini che vivono da vent'anni ai margini dell'umanità.

Il dottor Ugo Zamburru, membro della Carovana Andina in rappresentanza del
CIOPP e del Neruda, circolo ARCI di Torino, spiega la situazione dal punto
di vista medico: "Il sig. Esteban Garcia Mamani, vittima della repressione,
presenta esiti di una distruzione totale della mandibola da colpo da arma
da fuoco. In Bolivia, per un prezzo di 12.000 dollari, cifra impensabile
per un paese dove il reddito medio pro-capite mensile è di 60 dollari, gli
era stato proposto l'innesto di una placca di titanio sostitutiva
,intervento che presenta il rischio di decubitare sulle parti molli
spuntando dalla mucosa della bocca. L'intervento più complesso, ma che può
restituire l'integrità delle funzioni masticatorie e fonatorie (Esteban ha
perso 12 kg. in 9 mesi, circa il 20% del peso corporeo iniziale) consiste
nel creare una continuità mandibolare con tessuto osseo prelevato da altra
sede (di solito la tibia)e rimodellato. In questi giorni Esteban sarà
visitato presso il Reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale Giovanni
Bosco di Torino, dove il primario dr. Fabio Beatrice e i suoi collaboratori
effettueranno gli accertamenti clinici e strumentali per dare indicazioni
sugli opportuni presidi terapeutici da porre in atto per restituire a
Esteban il diritto alla vita che la violenza e l'arroganza della
repressione gli hanno tolto."

Giuseppe De Marzo, portavoce della Carovana Andina e promotore di diverse
campagna con i movimenti latinoamericani, dice: "La Bolivia è il paese più
impoverito del Sudamerica e lo sfruttamento da parte delle multinazionali
ha portato un intero popolo a soffrire la fame. Sono le scelte di politica
economica che creano i casi come quello di Esteban. Sono gli accordi di
liberalizzazione e privatizzazione delle risorse e dei servizi essenziali,
che saranno proposti nei prossimi giorni a Cancun durante la riunione del
WTO, a provocare la distruzione ecologica, l'impoverimento e la repressione
che riguarda due terzi dell'umanità che vive di quelle risorse. Per noi,
invitare Esteban e poter intervenire per migliorare la sua situazione
medica, rappresenta un segnale molto importante di unità con i sindacati e
le organizzazioni sociali della Bolivia e di tutta l'America Latina che in
questo momento vengono represse e accusate di "terrorismo" proprio da chi
il terrorismo lo applica in maniera sistematica da troppi anni. Il
movimento italiano ed europeo deve continuare a portare avanti azioni di
solidarietà attiva nei confronti dei movimenti dei sud del mondo e
impegnarsi direttamente nella realizzazione di campagne congiunte che
possano affermare una visione di "Democrazia della Terra" capace di
superare la barbarie provocata dalle politiche neoliberiste."

L'on. dei Verdi Mauro Bulgarelli, che ha partecipato alla Carovana e che
sostiene attivamente la campagna in corso, commenta: "Oggi nel mondo
esistono oltre 70 guerre che hanno al centro il problema del controllo
delle risorse. Gli obiettivi delle politiche economiche attuali rendono
impossibile la sopravvivenza per le comunità contadine e indigene, la
tutela delle risorse e delle aree protette ed il rispetto dei diritti
umani: troppo elevato il nostro livello di consumo per permettere ai sud
del mondo di vivere in pace e di conservare il loro "capitale primario". La
sicurezza energetica dell'occidente, le sue relazioni con i paesi
produttori di petrolio nei sud del mondo e le scelte di politica economica
tese a liberalizzare e privatizzare le risorse del pianete, sono il nodo da
sciogliere e la contraddizione da risolvere se vogliano evitare lo
sterminio delle comunità e se crediamo sia giusto consegnare un pianeta
vivo ai nostri figli."

La redazione di "A SUD"





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