[MST-Comitato] sugli ogm



Dal numero di Adista che sarà pubblicato con la data del 6 settembre:


La Mistica dell'alimentazione e i trangenici

di Marcelo Barros

Gesù Cristo ha fatto della cena un segnale privilegiato della sua presenza
nel mondo. Da allora, le comunità cristiane hanno imparato a considerare
ogni alimento come espressione del dono d'amore di Dio. È l'eredità del
giudaismo. Un rabbino diceva: "Chi mangia senza ringraziamento si impossessa
indebitamente di qualcosa che ha ricevuto da Dio. Pertanto, questa persona
non ha preso il cibo. Lo ha rubato".
Una vera spiritualità non divide corpo e anima. Gesù ha insegnato ai
discepoli a pregare e ad includere nella preghiera del "Padre nostro" la
preoccupazione per il pane quotidiano. A una consorella che le chiedeva dove
incontrava maggiormente Dio, la grande mistica Santa Teresa rispose: "nelle
pentole della cucina".
La sacralità del cibo come dono di Dio si esprime in una forma saggia di
alimentazione, nell'attenzione alla vita di tutti e nel rispetto per la
terra e la dignità degli esseri viventi. Per questo c'è da sperare che i
pastori delle Chiese cristiane, sempre attenti a difendere quello che
chiamano "legge naturale", si mobilitino per lottare contro gli alimenti
transgenici, ossia, alimenti derivati da semi geneticamente modificati. Da
un governo che sia veramente al servizio del popolo e non degli interessi
delle multinazionali ci aspettiamo una posizione ferma e non cedevole di
fronte alle pressioni ad aprire il Paese a questo mercato. Possibile che
qualcuno, in buona fede, pensi davvero che gli alimenti trangenici siano
fatti per ridurre la fame dei Paesi poveri? Le cinque grandi multinazionali
che, nel mondo intero, controllano tutta la produzione di sementi
transgeniche le producono per caso pensando di beneficiare i Paesi poveri o
di risolvere il problema della fame? Tutti sanno che qualsiasi coltivazione
transgenica è coperta da brevetto. Le sementi non possono essere usate per
una nuova semina senza pagare i diritti di proprietà intellettuale. Oltre a
ciò, la Monsanto e le altre multinazionali che producono transgenici hanno i
brevetti sulla tecnologia "Terminator": sementi suicide che non si
riproducono nella seconda generazione. Sempre le stesse multinazionali
fabbricano e vendono i prodotti chimici agricoli (pesticidi) che avvelenano
i nostri fiumi, distruggono gli ecosistemi e provocano, in noi e negli
animali, malattie che non sappiamo come abbiamo contratto. Ed esse
condizionano l'acquisto dei transgenici ai pesticidi da esse prodotti. È una
vendita vincolata: chi compra una cosa deve acquistare l'altra. Il profitto
delle imprese garantisce veleni per tutti i gusti e per tutte le tappe della
produzione: nella terra che si coltiva, nel seme fabbricato artificialmente
per essere sterile e assassino e nel cibo che giunge alle nostre tavole. Il
dottor Frankeinstein sarebbe molto contento di questa nuova versione del suo
ingegno.
L'essere umano dipende dal cibo e non può essere un'alimentazione qualsiasi.
Pensiamo agli squilibri dell'anoressia, alle persone che non riescono ad
alimentarsi per motivi psicologici e possono anche morire a causa di ciò. E
pensiamo, al contrario, a più di un miliardo di esseri umani che vorrebbe
mangiare ma non ha cibo. E poi c'è l'ansia di quella moltitudine che sta a
dieta o delle tante persone che ingrassano in maniera incontrollata. Un
fenomeno che esiste anche tra la popolazione nera e povera degli Stati Uniti
come tra gli indigeni del Brasile. Tutto ciò dimostra che non è sufficiente
alimentarsi. Bisogna sapere come e perché. Esistono diversi livelli di fame
come gradi differenti di sicurezza alimentare. La fame non si sazia con
qualunque tipo di cibo. La salute è garantita solo da un'alimentazione sana
e assunta in modo adeguato. Seguire una dieta significa cercare la forma
corretta di ricevere attraverso gli alimenti l'energia vitale in essi
contenuta. Come ciò potrà avvenire se il flusso di energia vitale degli
alimenti non esiste più? O la cosa è pensata proprio per non passare energia
e per comunicare non vita ma profitto a chi vende gli alimenti e dipendenza
economica e persino morte a chi coltiva ed assume i prodotti?
Se si parla di sicurezza alimentare, questo può significare solo la
preoccupazione e l'impegno a  garantire alimenti con le caratteristiche
adeguate alla salute dei consumatori. Ossia, con un corretto valore
nutritivo, senza contaminazioni di natura chimica, biologica o fisica e
nulla che possa compromettere la salute del popolo.
Chi vive una spiritualità ecumenica cerca di andare alla radice dei
problemi. Non accetta che si metta a repentaglio la vita degli esseri umani
e l'integrità del pianeta solo per gli interessi economici delle
multinazionali. Abbiamo scelto governanti che ci rappresentino. Ed essi non
possono, senza consultarci, sostituirci nelle decisioni fondamentali per la
vita di tutti.
Sarebbe strano per un cristiano sentire il ministro del culto pronunciare le
parole di Cristo sul pane "Questo è il mio corpo" e sapere che quel pane è
fatto con grano transgenico, prodotto con tecnologia Terminator suicida e
coltivato con pesticidi mortiferi. Abbiamo il diritto di vedere in tutta la
natura i segni della presenza di Dio, energia d'amore dell'universo.





Claudia Fanti
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