Intervista di Joao Pedro Stedile a Brasil del fatto sull'incontro con Lula



BRASIL DE FATO 

PER STEDILE, ORA IL BRASILE HA LA POSSIBILITÀ DI SCONFIGGERE IL LATIFONDO

IL GOVERNO DEL PRESIDENTE   Luiz Inácio Lula da Silva è disposto a dare
assoluta priorità alla riforma agraria, afferma   João Pedro Stedile, del
coordinamento nazionale del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra
(MST). Insieme con gli altri membri della direzione del MST, Stedile ha
partecipato ad un¹udienza con Lula e vari ministri, nel Palazzo del
Planalto, il giorno 2 luglio. Il presidente ha ricevuto il MST in forma
molto simpatica. Ha utilizzato il cappellino con il simbolo del movimento,
ha scherzato con una palla da calcio fabbricata negli insediamenti ed è
arrivato a offrire a un senza-terra un biscotto, anch¹esso prodotto dai
lavoratori rurali.  E¹ stato sufficiente perché i media, esprimendo il punto
di vista dei latifondisti, provocassero artificialmente uno scandalo
nazionale. 
Nell¹intervista concessa a   Brasil de Fato, Stedile racconta come è stata
la riunione, i principali argomenti discussi e le sue impressioni
sull¹incontro con Lula. Ottimista, Stedile crede che il Brasile ha
l¹opportunità storica di sconfiggere il latifondo arretrato.

 

INTERVISTA di CLAUDIA JARDIM, della redazione
Chi è
João Pedro Stedile è uno dei fondatori del MST e membro della direzione
nazionale del Movimento. Si è laureato in Economia alla PUC di Porto Alegre
e specializzato alla UNAM in Messico. Figlio di piccoli agricoltori, Stedile
è nato a   Lagoa Vermelha (RS) il 26 dicembre 1953. Tra le varie lotte
portate avanti, è stato membro della Commissione regionale di Produttori di
Uva, dei Sindacati di Lavoratori Rurali del Rio Grande del Sud; è stato
consigliere della CPT nello stesso stato e ha lavorato alla Segreteria
dell¹Agicoltura del governo del Rio Grande del Sud. Dal 1979 partecipa alle
attività della lotta per la riforma agraria.
E¹ autore di vari libri:   Assentamentos: Uma Resposta Econômica da Reforma
Agrária , A Luta pela Terra no Brasil (anche in italiano ­ Senza Terra ), A
Questão Agrária Hoje ­ 7ª edição, Questão Agrária no Brasil , A Reforma
Agrária e a Luta do MST , Brava Gente ­ a trajetória do MST e a luta pela
terra no Brasil (também publicado em espanhol, pela editora das Madres de la
Plaza de Mayo, anche in italiano).

E¹ stato intervistato praticamente da tutti i giornali e le riviste di
circolazione nazionale; ha scritto numerosi saggi e articoli sulla questione
agraria, pubblicati in Brasile e all¹estero.

 

Brasil de Fato ­ La direzione del MST ha incontrato il presidente Lula per
discutere la situazione della riforma agraria nel paese. Che valutazione fa
il movimento di questo incontro?
 
João Pedro Stedile ­ L¹incontro è stato molto importante e positivo, perché
ha permesso una valutazione collettiva dell¹opportunità storica che abbiamo
di realizzare la riforma agraria. C¹è un proposito comune, nel governo e nei
movimenti sociali, che esista una correlazione di forze favorevole, per
sconfiggere il latifondo arretrato. Il governo è disposte a mettere al primo
posto la riforma agraria nel secondo semestre, facendo anche un¹autocritica,
riguardo al fatto che nei primi sei mesi si è preoccupato solo della
politica agricola (piano del raccolto) e di sistemare la casa. Il segnale
positivo del colloquio è stato così chiaro che il latifondo arretrato e i
suoi rappresentanti nella stampa e in parlamento hanno reagito
immediatamente. 

BF ­ Quali sono state le principali rivendicazioni presentate dal MST? Quale
l¹impegno assunto da Lula?
 
Stedile ­ Il  MST non ha portato al presidente un elenco di rivendicazioni.
Abbiamo portato un documento con riflessione su quel che consideriamo
necessario per una vera riforma agraria. Abbiamo mostrato che è necessario
un processo ³di massa²,   per rispondere alle migliaia di poveri nelle
campagne e che la riforma agraria deve coniugarsi all¹agroindustria,
all¹assistenza tecnica e all¹educazione in ambiente rurale. E, invece di
dare priorità alle esportazioni e all¹agrobusiness, abbiamo bisogno di un
modello nuovo che dia priorità alla produzione di alimenti, al mercato
interno, alla generazione di posti di lavoro e alla distribuzione del
reddito. Questa è l¹essenza del nostro documento. Al Planalto c¹è stato
dibattito, dialogo, non un elenco. Abbiamo notato una grande convergenza di
idee, frutto degli impegni storici dei partiti di sinistra al governo, della
persona del presidente e del lavoro svolto dai movimenti sociali

 
BF ­ In che modo il presidente vuole dare priorità alla riforma agraria?
Sono stati stabiliti tempi per la realizzazione delle mete del Piano
Nazionale di Riforma Agraria (PNRA)?

 Stedile ­ Prima di tutto il governo mobiliterà vari ministeri, non solo il
Ministero dello Sviluppo Agrario (MDA). Poi è stato costituito un gruppo
interministeriale, per una rilevazione concreta di quante terre pubbliche e
ipotecate con organismi pubblici possono essere immediatamente rese
disponibili. Terza cosa, c¹è un impegno per ristrutturare l¹INCRA, con le
risorse finanziarie e umane necessarie. Noi abbiamo presentato l¹idea che è
possibile, in quattro anni di governo, insediare al minimo un milione di
famiglie. 
 Il governo preferisce lavorare con una meta politica, fare una riforma
agraria ³di massa² e con qualità. Tutto dipende dalla capacità dei movimenti
sociali e dalla correlazione di forze. Se ce la faremo, conquisteremo un
milione di famiglie insediate. E il governo si è impegnato a preparare,
nelle prossime settimane, un piano nazionale di riforma agraria, che prenda
in considerazione tutte le idee che abbiamo presentato. Sarà il principale
strumento per un grande programma di creazione di posti di lavoro nel paese.
 
BF ­ Qual è il nuovo modello di insediamento presentato dal MST? In che modo
si differenzia dal precedente? Quale valutazione dà il presidente di questo
nuovo progetto? 
 
Stedile ­ E¹ difficile parlare di modello. Abbiamo presentato idee storiche,
accumulate lungo questi anni, dal MST, da movimenti sociali e intellettuali
organici che capiscono di riforma agraria. Non possiamo limitarci a
distribuire semplicemente lotti individuali, ma lavorare alla prospettiva di
lotti più piccoli e organizzare la cooperazione agricola nella produzione.
Lavorare alla prospettiva di raccogliere le case in agroville, urbanizzare
il nucleo comunitario per facilitare l¹accesso ai servizi pubblici come
acqua, luce elettrica, scuola. Ottenere l¹assistenza tecnica con tecnici che
abitino degli insediamenti. Sviluppare l¹agroindustria, come forma per
migliorare il reddito e creare posti di lavoro per giovani delle campagne.
Unire tutto questo a un grande processo di scolarizzazione, di educazione
adeguata. 
Infine, costruire un nuovo modello tecnologico, basato sull¹agricoltura
biologica e non sugli agrotissici.
 
BF ­ Uno dei problemi degli agricoltori insediati è la mancanza di credito
per la produzione. Si sa che in alcune regioni la produzione agricola riesce
a fornire le risorse necessarie a vari comuni. Come sono stati valutati
questi aspetti dal presidente?
 
Stedile ­ In primo luogo c¹è un aspetto di emergenza, che è stato risolto.
Il presidente ha firmato un decreto che regola e autorizza la Conab ad
acquisti anticipati e acquisti diretti, dei prodotti degli insediamenti, in
tutto il paese. Sono stati liberati 400 milioni di reais del Ministero ³Fame
Zero². Questa è una grande conquista poiché garantisce l¹acquisto, da parte
del governo, e a prezzi di mercato, di tutto quello che l¹insediato produce.
Così sfugge all¹intermediario. D¹altro lato, poiché sono risorse di Fame
Zero, l¹idea è che la Conab dia questi prodotti ai sindaci e alle scuole dei
loro comuni per assistenza ai poveri. Oltre a questo, gli insediati più
antichi e più organizzati avranno accesso alle risorse previste nel Pronaf
per il piano-raccolto.

 Qui la questione è garantire che le banche siano deburocratizzate. E ci
hanno garantito che c¹è un gruppo di lavoro a questo fine, specialmente in
riferimento alla Banca del Nordest e alla Basa. Abbiamo presentato anche la
proposta di ricreare un programma di credito speciale per gli insediati
secondo il modello del Procera. Ossia, all¹interno del programma del Pronaf,
avere una modalità speciale, senza burocrazia, adeguata alla precarietà
delle famiglie che hanno appena ottenuto la terra. Formeremo un gruppo di
lavoro con il MDA e l¹Incra per andare avanti con questa proposta. Alla
fine, c¹è un impegno del governo di liberare immediatamente risorse per un
programma di agroindustria negli insediamenti.

BF ­ Negli ultimi mesi la violenza nelle campagne si è esasperata. La
formazione di milizie organizzate dai latifondisti per contenere i
senza-terra è stata ampiamente divulgata dalla stampa. Come ha valutato il
presidente questo scenario ?
Stedile ­ Questo tema non è stato discusso. La nostra valutazione è che
esistono due aspetti. Si bleffa molto da parte dei latifondisti arretrati,
interessati a creare un clima di falsa tensione nelle campagne, per
preoccupare governo e opinione pubblica. Ma ci sono anche settori più
radicali  dei latifondisti che creano le loro milizie armate, imprese di
sicurezza, contrattano pistoleiros, in genere vicino alla frontiera, legati
all¹allevamento su pascolo estensivo, che fanno contrabbando di armi
pesanti. Ma questi gruppi sono pochi, insignificanti e non hanno appoggio
dalle organizzazioni più rappresentative dei latifondisti. Per questi, c¹è
un¹unica strada: la Polizia federale deve aprire un¹inchiesta e arrestare i
criminali. Il ministro della Giustizia ha garantito che manderà la polizia
dietro questi marginali.
  
BF ­ L¹atteggiamento dei latifondisti si deve a un aumento delle occupazioni
che il MST sta realizzando?
 
Stedile ­ No. Prima di tutto questi latifondisti arretrati si armano e
cercano di creare agitazione,  quando capiscono che la società e il governo
vanno avanti per combattere realmente il latifondo. Le occupazioni di terra
avvengono come risultato di una grande contraddizione che esiste: da un
lato, grandi aree improduttive; dall¹altro milioni di famiglie senza terra.
Il governo precedente ha trascorso quattro anni reprimendo la lotta per la
terra e, questo, ha generato una domanda sociale repressa che ora compare.
Poi il modello dell¹agrobusiness è perverso.
 Per  quanto aumenti la produzione di soia o di cereali e le esportazioni,
tutto questo arricchisce una minoranza di latifondisti. Infine,   i poveri
del campo si sono resi conti che è migliorata la correlazione di forze per
conquistare la riforma agraria.
  
BF ­ Dopo l¹incontro con Lula, il MST offrirà una tregua?
Stedile ­ La stampa, con i suoi editori di destra, ha introdotto la parola
tregua nella questione della riforma agraria. Tregua esiste quando c¹è una
guerra. Nel nostro caso, non c¹è guerra. Abbiamo dalla nostra parte, la
società, il governo e i movimenti sociali, che vogliono applicare la
Costituzione che stabilisce che ogni latifondo improduttivo deve essere
restituito alla società per generare lavoro e produzione. Il presidente sa
che tutti i mutamenti sociali dipendono dalle lotte sociali. Le azioni del
MST sono all¹interno della legge.  Una importante decisione del STF, di
alcuni anni fa, ha considerato che ³l¹occupazione di terre come forma di
pressione per la riforma agraria è una forma legale, legittima con cui il
popolo esige la riforma agraria². Può essere considerata abusiva (anche se
non illegale) una manifestazione negli edifici pubblici o nelle strade.
Ma tutte le manifestazioni sono temporanee, fatte solo per richiamare
l¹attenzione. E¹ la stampa di destra che considera queste manifestazioni
come occupazioni di edifici pubblici. La peggiore occupazione di uno spazio
pubblico avviene quando un¹impresa privata si appropria delle strade e
richiede un pedaggio, o quando i fazendeiros rubano la terra pubblica, o
quando imprenditori disonesti si sono impadroniti di imprese statali con
denaro del BNDS. Abbiamo l¹impegno del ministro che la PF aprirà
un¹inchiesta contro i fazendeiros fascisti che si stanno armando. Al MST
interessa solo una riforma agraria pacifica.
 
BF ­ Che valutazione dà il presidente sui transgenici nel nostro paese?
 Stedile ­ Il presidente ha rivelato che il 90% del suo governo è contrario
ai transgenici e che anche lui personalmente è contrario. Ma riconosce che
il tema è più complesso e suscita polemiche e che il governo deve consultare
la società e la comunità scientifica, perché la nuova legislazione sia
adeguata alla realtà.
 
BF ­ E¹ in via di elaborazione, da parte di una commissione mista del
Congresso, un progetto di legge sui transgenici. Cosa pensa il governo di
questo? 
 
Stedile ­ Il governo ha creato un gruppo di lavoro interministeriale, e il
Ministero della Scienza e Tecnologia sta preparando le consultazioni e una
prima bozza. L¹IPEA è stato incaricato di organizzare la discussione con la
società. Ci sono settori del governo, nel Ministero dell¹Agricoltura e
nell¹Embrapa che sono favorevoli ai transgenici. Ma noi abbiamo avvertito
che la Monsanto ha il brevetto mondiale della soia transgenica, che il
mercato brasiliano   è l¹unica salvezza per la Monsanto. E che se il governo
liberalizzasse la soia, la Monsanto riceverebbe in royalties circa 500
milioni di dollari dalla nostra società. Il governo ci ha assicurato di
essere attento agli interessi della Monsanto e che non tollererà il
monopolio e nulla che pregiudichi gli interessi degli agricoltori
brasiliani. Abbiamo anche detto che il governo non doveva avere fretta di
fare una nuova legge sui transgenici. Che bene o male, l¹attuale
legislazione funziona. Che dobbiamo far sapere a tutti gli agricoltori che è
espressamente proibito piantare semi transgenici e che ogni supermercato
deve mettere un¹etichetta ai prodotti che contengono transgenici.
  
BF ­ Dopo l¹incontro del MST con Lula, il gruppo ruralista e le élite
brasiliane si sono infuriate. Che significa questo tipo di reazione?
 
Stedile ­ La simbologia dell¹incontro ha mostrato che esiste una nuova
correlazione di forze che unisce il governo, i partiti di sinistra, i
movimenti sociali, le chiese e la società. Il latifondo è rimasto da solo.
Quindi, per difendere i privilegi, hanno cominciato a utilizzare le loro
armi classiche; hanno spinto i loro parlamentari, hanno manovrato i loro
grandi giornali, giornaletti e televisioni per attaccare. I latifondisti
hanno deciso di mostrare le armi, provocando il governo.
 
BF ­ Il risultato è stata la richiesta di apertura di una CPI, approvata dal
Senato per indagare sul MST. Cosa rappresenta l¹apertura di questa
commissione per il MST?
Stedile ­ In meno di 12 ore hanno tentato di creare una CPI, è un record
nella storia della legislatura brasiliana. In realtà, è un modo di far
pressione sul governo e perseguire altri interessi. Non abbiamo paura della
CPI. La utilizzeremo per spiegare che esistono il latifondo, i senza terra,
le terre pubbliche rubate,  il laroro schiavo ecc.
Sapremo quante fazendas possiede ogni senatore, tra quelli che
parteciperanno all¹inchiesta. Il nostro ruolo è organizzare i poveri delle
campagne per lottare contro la disuguaglianza e per il loro diritto alla
terra. Il MST sta per compiere 20 anni e la società ci conosce. Sa che il
problema del Brasile è il latifondo, la povertà, la disuguaglianza. Le élite
non hanno mai ammesso che i poveri, gli sfruttati si organizzassero. Anche
Lula, ai tempi dei primi scioperi, fu denunciato e ha sofferto la prigione.
 
Le élite, come ci ha insegnato il grande Florestan Fernandes, agiscono
sempre nello stesso modo. Tentano, prima di tutto di dividerci, poi di
cooptarci. E se non ci riescono, cominciano con la repressione, la
criminalizzazione e l¹isolamento. Ma abbiamo la certezza che la società
brasiliana, il popolo, i poveri appoggiano e vogliono la riforma agraria.