SONO ANCORA APERTE le iscrizioni ai percorsi di TEATRO DELL'OPPRESSO e MEDIAZIONE DEI CONFLITTI!




Carissimi/e, dopo l'inizio il 24 Aprile del percorso formativo Intrecci Opportuni II, con laDanza Movimento Terapia,

l'associazione PAWA è felice di comunicarvi che...

SONO ANCORA APERTE le iscrizioni ai percorsi di TEATRO DELL'OPPRESSO e MEDIAZIONE DEI CONFLITTI. Segue presentazione dei percorsi e calendario. 


IL TEATRO DELL'OPPRESSO

*8 MAGGIO -AscoltarMi

*19 GIUGNO -Ascoltare l'Altro

*18 SETTEMBRE -Ascoltare il Gruppo 

Il TdO è un metodo teatrale e uno strumento di lotta sociale, elaborato da Augusto Boal a partire dagli anni ’60 in Brasile, che usa il teatro come strumento per conoscere e trasformare la realtà interiore, relazionale e sociale. Si basa sull’ipotesi che "tutto il corpo pensa", su una concezione "globale" dell’uomo visto come interazione reciproca di corpo, mente, emozioni. Si propone di rendere la persona protagonista dell’azione scenica affinché possa poi essere protagonista della propria vita. 

Sara Batisti e Caterina Giustolisi sono laureate in "Operazioni di pace, gestione e mediazione dei conflitti" e hanno svolto insieme una formazione pluriennale con la Cooperativa Giolli. Sono educatrici alla pace e tra gli organizzatori di Intrecci Opportuni.


LA MEDIAZIONE UMANISTICA

*22 MAGGIO -AscoltarMi

*3 LUGLIO -Ascoltare l'Altro

*2 OTTOBRE -Ascoltare il Gruppo 

La MU è una pratica di gestione del conflitto attraverso l’incontro con la sofferenza dei confliggenti. La MU si occupa specificamente della gestione della relazione conflittuale, creando gli spazi necessari perchè i soggetti stessi trovino i propri strumenti per gestire il proprio vissuto e le emozioni relative alla vicenda conflittuale. Il mediatore si fa catalizzatore della relazione, accompagnandoli in un percorso di autoconsapevolezza e crescita emotivo-relazionale. 

Giovanni Di Bari è formatore universitario, mediatore sociale e penale, specializzato in prevenzione della devianza e sicurezza sociale. 

 
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INFO, CONTATTI E ISCRIZIONI:

Aurelia 328-0339499

e-mail intrecci.opportuni at gmail.com

facebook/skype “intrecciopportuni”

blog http://intrecciopportuni.blogspot.com 

ORARI PERCORSI:

9,30 - 18,30 con pausa pranzo 

LUOGO:

Ospitale delle Rifiorenze

piazza della Piattellina 1, quartiere San Frediano adiacente alla chiesa del Carmine http://www.firenzeospitale.it 

N.B. A disposizione degli interessati un colloquio orientativo con un nostro operatore nel quale sarà possibile chiarire eventuali dubbi sul percorso e gli approcci al fine di consentire una scelta consapevole e adatta alle propre esperienze, interessi e bisogni.

Per fissare un colloquio: Emma 333-4417170 

GRAZIE DELL'ATTENZIONE E A PRESTO PER NUOVI...INTRECCI OPPORTUNI! 

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“Quello che la piccola Momo sapeva fare come nessun altro era: ascoltare.

Non è niente di straordinario, dirà  più di un lettore, chiunque sa ascoltare. Ebbene, è un errore. Ben poche persone sanno veramente ascoltare.

E come sapeva ascoltare Momo era una maniera assolutamente unica.

Momo sapeva ascoltare in tal modo che ai tonti, di botto, si affacciavano alla mente idee molto intelligenti. Non perché dicesse o domandasse qualche cosa atta a portare gli altri verso quelle idee, no; lei stava soltanto lì e ascoltava con grande attenzione e vivo interesse. Mentre teneva i suoi vividi grandi occhi scuri sull’altro, l’altro sentiva con sorpresa emergere pensieri – riposti dove e quando? – che mai aveva sospettato di possedere. Lei sapeva ascoltare così bene che i disorientati o gli indecisi capivano all’improvviso quello che volevano. Oppure i pavidi si sentivano, ad un tratto, liberi e pieni di coraggio. Gli infelici e i depressi diventavano fiduciosi e allegri.

E se qualcuno credeva che la sua vita fosse sbagliata e insignificante e di essere soltanto una nullità  fra milioni di persone, uno che non conta e che può essere sostituito - come una brocca rotta – e andava lì e raccontava le proprie angustie alla piccola Momo, ecco che, in modo inspiegabile, mentre parlava, gli si chiariva l’errore; perché lui, proprio lui così com’era, era unico al mondo, quindi, per la sua peculiare maniera di essere, individuo importantissimo per il mondo.

Così  sapeva ascoltare Momo.”

Momo Michael Ende