CONFRONTI DI SETTEMBRE




 

Confronti

mensile di fede politica vita quotidiana

www.confronti.net

nel numero 9 di SETTEMBRE 2009

 
 

● LA VIOLENZA DEL «SACRO»

Per il quinto anno consecutivo, il numero di settembre di Confronti è monografico. Questa volta la scelta dell’argomento non è stata facile. Quando abbiamo iniziato a ragionare su cosa poteva interessare i nostri lettori, il clima che si respirava nel nostro ambiente era molto teso: la situazione in Medio Oriente a causa della guerra a Gaza aveva raggiunto livelli estremamente drammatici, per certi versi inauditi. Le immagini che giungevano dalla zona del conflitto erano allarmanti: soldati israeliani che pregavano vicino ai loro carri armati, palestinesi di Gaza che invocavano «Allah u akbar» (Dio è grande) e combattenti di Hamas che chiamavano al jihad con le armi e al martirio. Le parti in conflitto sembravano invocare la benedizione di Dio per sconfiggere il «nemico». E per Confronti, che ha sempre fatto del dialogo interreligioso il suo «cavallo di battaglia» per promuovere i valori della pace, questi sconvolgenti sviluppi nel Medio Oriente sono gravissimi segnali d’allarme che non potevano essere ignorati. La nostra rivista da molti anni è impegnata nel promuovere la pace tra israeliani e palestinesi: Semi di pace, Fiori di pace, Note di pace e così via sono attività culturali che hanno come scopo proprio quello di avvicinare i due popoli. Oggi ci preoccupa molto l’idea che il conflitto possa assumere una connotazione decisamente confessionale e che la guerra e la violenza vengano compiute in nome di Dio.

Questo è stato il motivo principale che ci ha indotto ad avviare sulle pagine di questo numero monografico il dibattito sul complesso rapporto tra religioni e violenza in tutte le sue forme: fisica, psicologica, politica, culturale e sociale. Un rapporto diventato sempre più tangibile nel quadro dell’era della globalizzazione che – con i suoi aspetti positivi e le sue contraddizioni – pone oggi le società di fronte al dilemma della ridefinizione dell’identità individuale e collettiva. I conflitti che questa globalizzazione sta generando rischiano di rafforzare modelli identitari dove il fattore religioso nelle sue forme più estremistiche diventa l’elemento preponderante. Il genocidio di Srebrenica, in Bosnia, gli attentati dell’11 settembre, quello di Madrid del 2004 e quello di Londra del 2005, per fare qualche esempio, celavano motivazioni confessionali. Nei principali conflitti armati di oggi (come in Pakistan, Afghanistan, Sudan, Somalia e Nigeria) spesso si è commessa violenza in nome di ideali religiosi.

Oggi più che mai è urgente interrogare le tradizioni di fede sul loro rapporto con la violenza e su cosa dicono le religioni e i loro libri sacri riguardo a tale rapporto. Come i fedeli di queste religioni hanno interpretato nella storia i temi della guerra? Quali sono le cause del dilagare dei fondamentalismi religiosi e del terrorismo? Questi sono alcuni degli interrogativi che, in questo «quaderno», i nostri autori – ai quali vanno i nostri più sinceri ringraziamenti – hanno affrontato (sinteticamente, per motivi di spazio), indicando linee di riflessione. Lo scopo di questo lavoro non è tanto quello di fornire un quadro esaustivo, quanto quello di avviare il dibattito e proseguirlo sui prossimi numeri della rivista.

Infine esprimiamo tanta gratitudine al nostro amico Brunetto Salvarani – al quale va il merito del successo di questa sfida editoriale iniziata cinque anni fa – per la passione e la pazienza con la quale ha curato questo complesso «capitolo» intitolato La violenza del «sacro».

Gian Mario Gillio

Gli autori di questo numero:

Maurizio Abbà (pastore valdese, teologo), Roberto Alessandrini (giornalista e docente universitario), Gianpaolo Anderlini (biblista ed ebraista), Daniele Barbieri (giornalista e scrittore), don Nandino Capovilla (coordinatore nazionale di Pax Christi Italia), Giacomo Coccolini (docente di scuola superiore e filosofo della religione), Giancarla Codrignani (giornalista e saggista), Giampiero Comolli (giornalista e scrittore), Marco Dal Corso (teologo, docente di scuole superiori), Antonio Delrio (redattore di «Confronti»), Ottavio Di Grazia (filosofo, docente universitario), Mostafa El Ayoubi (caporedattore di «Confronti»), Giuseppe Jiso Forzani (buddhista zen, comunità Stella del mattino), Silvana Fracasso (avvocato e giornalista), Giovanni Franzoni (scrittore e teologo), Antonella Fucecchi (docente di scuole superiori, redattrice di «CEM Mondialità»), David Gabrielli (redattore di «Confronti» e scrittore), Daniele Garota (scrittore di cose religiose), Luciano Grandi (giornalista), Adel Jabbar (sociologo), Anna Maffei (pastora battista, presidente dell’Ucebi), Lidia Maggi (pastora battista e scrittrice), Mario Mansuelli (redattore dell’Emi), Anna Maria Martelli (già docente di cultura araba all’Università statale di Milano), Claudia Milani (ebraista, coordinatrice del Gruppo Teshuvà), Gianfranco Monaca (giornalista e disegnatore), Marco Morselli (ebraista e scrittore, docente universitario), Paolo Naso (giornalista e docente universitario), Enrico Peyretti
(giornalista e scrittore),
Brunetto Salvarani (teologo, direttore di «CEM Mondialità» e di «Qol»), Bruno Segre (saggista, direttore di «Keshet»), Federico Tagliaferri (giornalista, esperto di islam), Laura Tussi (giornalista e scrittrice), Gianni Vacchelli (italianista e scrittore), Maria Rita Vittori (docente di scuola primaria ed esperta di psicologia), Raffaello Zini (redattore di «Qol»)

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