Il buon anno scolastico di Mario Lodi



Una bella lettera di Mario Lodi a inizio di anno scolastico
Gianfranco Zavalloni
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TRA ANALOGIE E DIFFERENZE  

Buon anno scolastico a tutti!   

C’è un'analogia fra i problemi della scuola di oggi e i problemi della scuola di sessanta anni fa. Erano, e sono, problemi reali. Allora, con la fine della dittatura fascista e con l’approvazione in Parlamento della Costituzione, la nuova legge che regolava la vita libera e democratica degli italiani, iniziava una svolta storica. Gli educatori che avevano vissuto quell’evento cercarono di realizzare  la scuola nuova, il cui fine ideale era la formazione dei cittadini democratici, ispirandosi alle esperienze europee più significative. La scelta del Freinet, che aveva introdotto nella scuola francese la stampa come simbolo della libertà, fu accolta con favore dai riformatori, che sperimentavano nelle loro scuole un modo nuovo di organizzare la vita scolastica. “Cooperazione educativa” divenne la loro rivista, lo spazio dove essi raccontavano, nel bene e nel male, il loro lavoro. A poco a poco l'idea della formazione sul campo si estese sul territorio nazionale. Eravamo una minoranza di alcune centinaia di pionieri che, all’interno della struttura scolastica, operava per il suo rinnovamento democratico e su di noi si posarono gli sguardi di studiosi, professori universitari, editori che diventarono i nostri alleati. Nelle librerie vi sono, ancora oggi, i libri delle nostre esperienze che gli studenti universitari leggono per diventare bravi educatori e buoni cittadini.   

Dopo oltre mezzo secolo la realtà è ben diversa: la Costituzione, anche se studiata, non è applicata. La società è degradata: abbondano episodi di violenza gratuita, di vandalismo, di bullismo; siamo diventati un popolo diffusamente menefreghista e indifferente. La televisione in questo mezzo secolo ha contribuito a diffondere disvalori come l’apparire, la fama, la visibilità, il denaro. Può la scuola recuperare valori autentici, rapporti d'amicizia, di reciproca stima, di collaborazione come una piccola società dove vige il rispetto dell’ altro? Io penso che per gli educatori autentici niente è impossibile: se noi offriamo ai bambini una scuola capace di trasformare le diversità in valori positivi, può avvenire il cambiamento della società al suo interno. Soltanto così i bambini d'oggi, che la società ha formato a sua immagine secondo le regole attuali fondate sul consumismo e la competizione, possono diventare cittadini responsabili, motivati, educati. Un bambino che nasce è un cittadino libero che ha diritti e doveri: li può esercitare da subito nella piccola società democratica che è la scuola nuova: non una scuola che esclude, boccia, giudica con i voti, ma una che accoglie come amici i bambini, dà loro la parola, stabilisce regole condivise, promuove le capacità di ciascuno attraverso una valutazione formativa. Per noi, che abbiamo vissuto l’evento storico del passaggio dalla guerra alla pace e dalla dittatura alla libertà, i valori rimangono questi e la scuola non li può ignorare. La nostra “Casa” continuerà, anche in questo nuovo anno scolastico, a presentare e sostenere le esperienze valide che alcuni educatori già mettono in pratica per formare cittadini che sanno accettare le regole del dialogo e della pratica democratica. 

Mario Lodi