Comunicato stampa RETTIFICATO




Ci scusiamo per l'errato invio, agli organi di informazione, di un
comunicato stampa che pensiamo meriti qualche correzione.
Segue il comunicato definitivo:

Il signor Giovanni Quartini, dirigente scolastico dell'Istituto Parificato
Capitanio di Bergamo, ha reso noto di aver installato un sistema di
telecamere che controlleranno 24 ore su 24 tutto quello che accade nelle
aule, nei corridoi e perfino nei bagni: telecamere interne a circuito
continuo per controllare studenti, docenti e collaboratori scolastici. Per
di più il signor Quartini, un vero eroe del nostro tempo, ha sostenuto che
la videosorveglianza è necessaria all'interno del "suo" Istituto al fine di
impedire che i terribili bambini delle elementari o i feroci ragazzini delle
medie inferiori facciano scherzi ai propri compagni o che si dilunghino
troppo nei bagni nel corso delle pause pipì. Un vero problema, non c'è che
dire.
Tanta tracotanza non può che lasciare stupefatti, ma la posizione del buon
Quartini almeno un merito ce l'ha: dice pane al pane e vino al vino, la
difesa da vandali e spacciatori non è altro che una foglia di fico per
nascondere le vere ragioni del delirio videosorvegliante dei Dirigenti
Scolastici italiani. La verità è che l'autonomia scolastica viene
interpretata da alcuni Dirigenti Scolastici come possibilità di trasformarsi
in padroncini. Controllare 24 ore su 24 le mosse dei lavoratori è sempre
stato il sogno proibito di ogni buon vecchio "padrone delle ferriere".
Fortunatamente, esistono adeguati strumenti legislativi volti almeno a
scoraggiare gli usi più marcatamente repressivi di queste tecniche di
sorveglianza e, forse, sufficienti ad impedirne l'installazione.
Particolarmente importante il recente provvedimento dell'autorità per la
salvaguardia della privacy che, con riguardo alla scuola, dice:
"A tal fine, se può risultare ammissibile il loro utilizzo (gli apparati di
videosorveglianza n.d.r.) in casi di stretta indispensabilità (ad esempio, a
causa del protrarsi di atti vandalici), gli stessi devono essere
circoscritti alle sole aree interessate ed attivati negli orari di chiusura
degli istituti, regolando rigorosamente l’eventuale accesso ai dati."
In ogni caso, l'uso di tali apparati deve essere stabilito in accordo con le
rappresentanze sindacali, così come disciplinato dallo Statuto dei
Lavoratori.
La CUB si impegna a sostenere l'opposizione, degli studenti e dei
lavoratori di Bergamo e di tutta Italia, a questa deriva che pretende di
trasformare in carceri di massima sicurezza le scuole del paese. Cedere
anche solo un dito su questo terreno vuol dire permettere la trasformazione
di luoghi di apprendimento e studio in prigioni medievali.

CUB Scuola
Prof. Cosimo Scarinzi

Per ulteriori informazioni: 329 8998546