Must try harder: i Paesi ricchi si devono impegnare di più per l'istruzione universale



COMUNICATO STAMPA

Must try harder: i Paesi ricchi si devono impegnare di più per l'istruzione
universale


Milano, 18 novembre 2003

Viene presentato alla stampa il "Rapporto scolastico 2003 - Must Try
Harder" realizzato dalla Global Campaign for Education (GCE), di cui la
Global March agaist Child Labour, coordinata per L'Europa da Mani Tese, fa
parte. Si tratta di un rapporto sull'aiuto di 22 Paesi ricchi destinato
all'istruzione di base nei Paesi in via di sviluppo: a ciascun Paese viene
assegnato un voto a seconda della quantità di aiuto fornito e della sua
capacità di raggiungere gli obiettivi fissati.


L'istruzione nel mondo in cifre*:


  a.. almeno 100 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso
all'istruzione e altri 150 milioni non completano l'istruzione primaria.


  b.. Se ciascun Paese ricco donasse solo 3 centesimi ogni 100 dollari di
ciò che guadagna annualmente (cioè 0,03% del Pil), ci sarebbero risorse
sufficienti a mandare a scuola tutti i bambini del mondo.


  c.. Se l'aiuto annuale all'istruzione di base aumentasse di un importo
equivalente a 3 giorni di spesa militare globale (5,6 miliardi di dollari),
tutti i bambini del mondo potrebbero andare a scuola.


  d.. Se gli Stati Uniti avessero destinato all'istruzione primaria solo un
decimo di quanto hanno speso nella guerra in Iraq, tutti i bambini del
mondo potrebbero andare a scuola.


Attualmente i Paesi ricchi spendono 1,4 miliardi di dollari nell'aiuto
destinato all'istruzione di base: una cifra ulteriore di 5,6 miliardi di
dollari è necessaria per assicurare l'accesso all'istruzione primaria per
tutti i bambini.


Come dovrebbero essere gli aiuti:

l'Italia dovrebbe incrementare il livello di aiuto per l'istruzione di base
di 25 volte; gli USA dovrebbero; incrementare il livello di aiuto per
l'istruzione di base di 15 volte; il Giappone e la Germania di 10 volte; il
Regno Unito e il Canada di 4 volte; la Francia di 1,5 volte

Solo Olanda e Lussemburgo stanno fornendo un livello di aiuti sufficiente
destinato all'istruzione.


L'Italia riporta un pessimo voto nel finanziamento all'istruzione di base
universale


Il rapporto viene presentato in anticipo rispetto all'incontro dei Paesi
donatori che si terrà ad Oslo, Norvegia, il 20-21 Novembre prossimi.

Tre anni fa, a Dakar, i leader di 22 Paesi donatori ricchi, hanno promesso
di fornire l'aiuto necessario affinché ogni bambino ricevesse un'istruzione
di base. Questo rapporto scolastico è la prima analisi che esamina il
livello di performance di ciascun leader


Il Rapporto Scolastico assegna ai Paesi questi voti:

l'Olanda arriva prima con il voto A mentre la Nuova Zelanda finisce in
ultima posizione con una F; Belgio C (4° posto); Canada C (7° posto);
Francia C (9° posto); Germania D (10° posto); Giappone D (15° posto);
Spagna E (17° posto); Regno Unito D (13° posto); Stati Uniti E (20° posto).


In una posizione imbarazzante, l'Italia si colloca al 18° posto con voto E.
"Il nostro Primo Ministro, è quasi l'ultimo della classe per quanto
riguarda i finanziamenti per l'istruzione di base", ha detto Mani Tese "Le
sue promesse non mantenute implicano l'impossibilità, per milioni di
bambini, di andare a scuola."


La Global Campaign for Education sta invitando i Paesi donatori ad
impegnarsi fermamente a raggiungere la cifra di 5,6 miliardi di dollari
durante l'incontro di Oslo. Senza questo finanziamento addizionale, gli
Obiettivi di Sviluppo del Millennio relativi all'istruzione e convenuti dai
leader mondiali, non potranno essere raggiunti.


Il passo indietro dei Paesi donatori rispetto alle promesse di
finanziamento fatte significa che molti governi dei Paesi poveri saranno
incapaci di attuare i loro programmi di istruzione.


Un finanziamento immediato dovrebbe essere fornito ai primi dodici Paesi
che hanno sviluppato un serio programma di istruzione di base all'interno
della Fast Track Initiative (FTI). L'Iniziativa è nata da un accordo tra
Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo, che segna una svolta ma che è
finanziato in maniera inadeguata; tale iniziativa dovrebbe garantire
maggiori risorse nell'aiuto ai Paesi in Via di Sviluppo che dimostrano un
serio impegno nell'istruire tutti i propri bambini.


La Global Campaign for Education è una coalizione di agenzie di sviluppo e
di sindacati. Il raggruppamento rappresenta organizzazioni attive in oltre
100 Paesi, incluse Global March against Child Labour, Oxfam International,
Education International e molte organizzazioni nazionali nei Paesi in Via
di Sviluppo.


Per ulteriori informazioni e una sintesi del rapporto, contattare l'Ufficio
Stampa di Mani Tese - Erica Pedone - 024075165; 3389960030.


*Fonti: Ocse; Banca Mondiale; GCE 2003 "A Fair Chance: Attaining Gender
Equality in Basic Education by 2005"; GCE 2003 "Must Try Harder: A School
Report on 22 rich countries aid to basic education in developing countries".