TuttoscuolaNEWS n. 119



Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

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N. 119, 29 settembre 2003


SOMMARIO

1. Ma quanti soldi ci saranno per la scuola?
2. Aumenta ancora il tempo pieno nell'elementare
3. Tempo pieno nelle grandi citta': Milano, Firenze e Bologna su, Roma
e Torino giu'
4. Istruzione tecnica: la via ìnostalgicaî di Confindustria
5. Disagio giovanile  e  dispersione  scolastica:  40  ministri  a  S.
Patrignano


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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.23/119:

- Tempo pieno: i conti sembrano non tornare/1
- Tempo pieno: i conti sembrano non tornare/2
- Cala il tempo prolungato nella scuola media
- Docenti di sostegno: quasi un terzo in deroga
- Segnali di autunno caldo nelle scuole


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1. Ma quanti soldi ci saranno per la scuola?

ìHo chiesto al ministro Tremonti un miliardo per l'universita' (Ö), ma
qualsiasi saranno le risorse che ricevero', la maggior parte  di  esse
le destinero' all'universita'î. Cosi' si e' espressa  Letizia  Moratti
nel corso degli ìStati generali  dell'universita'î,  svoltisi  a  Roma
giovedi' 25 settembre con la partecipazione di quasi tutti i  rettori,
del presidente del Senato Pera, e dei ministri Buttiglione e Sirchia.
E per la scuola? Il ministro non ha preso finora impegni analoghi  per
la prossima Finanziaria. E' anche vero, d'altra parte, che  il  nostro
Paese spende  per  l'universita'  molto  meno  di  quanto  si  investe
mediamente in Europa (lo 0.8%  del  PIL  contro  l'1.2%),  mentre  nel
settore scolastico l'Italia e' piu' vicina alla media  europea.  Ma  a
questo punto, su quali risorse effettive potra' contare la scuola  nei
prossimi anni, al di la'  di  quanto  prevede  sulla  carta  il  Piano
programmatico di impegni finanziari di 8.350  milioni  di  euro  in  5
anni, varato dal Consiglio dei  ministri  tre  settimane  fa?  L'unica
certezza e' che la scuola  ricevera'  in  Finanziaria  assai  meno  di
quanto sara' riservato all'universita'  (1.000  milioni,  ammesso  che
questa volta Tremonti accolga la richiesta della collega Moratti).
Si  fa  sempre  piu'  concreta  la  prospettiva  che  l'ingente  somma
stanziata dal Consiglio  dei  ministri  ìper  la  realizzazione  delle
finalita'î della  riforma,  come  dispone  l'art.  1  della  legge  n.
53/2003, derivera' in gran parte non da risorse ìfrescheî, aggiuntive,
come    quelle   che  saranno  assegnate  all'universita',  ma  dalla
ristrutturazione    delle  voci  di  spesa  che  formano  il  bilancio
ìscolasticoî.
Sara' da verificare attentamente cio' che andra'  effettivamente  alla
scuola. Dovra' essere depurato da  cio'  che  e'  gia  in  bilancio  e
soprattutto da cio' che derivera' da tagli ed economie forzose che  si
prefigurano per il settore. Lo stesso  decreto  legislativo  approvato
dal Governo prevede per il primo ciclo la riduzione del tempo scuola e
degli organici.
Al MIUR potrebbero guardare in  particolare  al  personale  docente  e
ausiliario. Qualcuno a viale Trastevere  fa  notare  che  se  l'Italia
rientrasse nella media europea del rapporto docenti-allievi (che e' di
circa 1 a 13, mentre in Italia e' attorno a 1 a 10), e  riducesse  del
10% il numero di ausiliari, per esempio, si  ìrisparmierebberoî  oltre
200.000 unita' di personale, il  cui  costo  annuale  supera  i  5.000
milioni di euro.

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2. Aumenta ancora il tempo pieno nell'elementare

Sorpresa. Sono due anni che il tempo pieno dell'elementare viene  dato
per ridimensionato, ridotto e limitato, e sono  due  anni  invece  che
continua a crescere, anche nelle nuove prime classi.
I dati dell'anno  scolastico  2003-04  che  ìTuttoscuolaî  fornisce  (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_119-1.doc    )   parlano   chiaro:
nonostante i tagli di organico  che  hanno  colpito  senza  differenze
tempo normale e tempo  pieno,  quest'anno  nelle  prime  della  scuola
primaria vi sono piu' alunni dello scorso anno (quasi 4 mila in piu'),
e anche le classi funzionanti a tempo pieno sono aumentate, se pur  di
poco, rispetto alle prime classi dello scorso anno (11 di piu').
Dei 516.415 bambini iscritti in prima, 128.211 sono inseriti in classi
a tempo pieno. Il dato assoluto piu' alto di alunni di prime classi  a
tempo pieno da 15 anni a questa parte.
Dalla prima alla quinta classe sono ben 612 mila (24,29%)  gli  alunni
di scuola elementare che frequentano scuole organizzate a tempo pieno.
Anche questo un primato.
Nel tempo pieno dunque gli alunni crescono, le classi crescono, ma  si
nota anche un segnale di segno inverso.
Fino all'anno scorso la crescita dell'incidenza percentuale di  alunni
e di classi a tempo pieno era stata costante,  raggiungendo  quasi  il
25% di alunni iscritti nel primo anno di scuola elementare e il  23,7%
di classi organizzate a tempo pieno, ma quest'anno, anche se in valori
assoluti c'e' stato  aumento  di  alunni  e  di  classi  (grazie  agli
anticipi), la percentuale di alunni che fruiscono del tempo  pieno  in
prima si e' leggermente abbassata, passando dal 24,95% del 2002/03  al
24,83% di quest'anno, e anche le classi  hanno  avuto  percentualmente
una flessione, passando dal 23,66% al 23,37%.
La domanda di tempo pieno pero' non e' in crisi. Lo dimostra il  fatto
che, rispetto alle classi a tempo normale, in  quelle  a  tempo  pieno
aumenta il numero medio di alunni per classe che nel primo anno e'  di
20,4 alunni per classe a tempo pieno contro una media  di  18,8  nelle
classi a tempo normale.


3. Tempo pieno nelle grandi citta': Milano, Firenze e Bologna su, Roma
e Torino giu'

Il tempo pieno della scuola elementare presenta quest'anno  situazioni
diverse nelle grandi citta'.
Ci riferiamo alle citta'  del  nord  e  del  centro,  perche',  sembra
strano, le grandi citta'  del  sud  (Napoli,  Bari,  Palermo)  non  si
avvalgono del tempo pieno nell'elementare.
Milano, Firenze e Bologna, per quanto riguarda il tempo pieno, sono in
crescita di alunni e di classi.
Il boom del tempo pieno lo detiene Milano non solo in termini assoluti
(lo utilizzano 124 mila alunni su 145 mila) ma  anche  in  termini  di
forte tendenza all'aumento. Nelle prime classi  si  supera  quest'anno
l'89% di bambini che utilizzano il tempo pieno,  mentre  nelle  quinte
(le prime di cinque anni fa) la  percentuale  e'  dell'80%.  Anche  le
classi sono sempre piu' organizzate  a  tempo  pieno:  in  prima  sono
l'88,7%, mentre in quinta sono il 79,1%.
In aumento anche Firenze (quest'anno sono quasi 20 mila su 34 mila gli
alunni che frequentano il tempo pieno). In prima  sono  aumentati  gli
iscritti e le classi a tp, raggiungendo il 61,9% degli  scolari  e  il
58,3% delle prime classi.
A Bologna si registra un modesto aumento di alunni  e  di  classi  del
tempo pieno (in tutto sono 19 mila alunni su un totale superiore a  33
mila). Nel tempo pieno delle  prime  classi  vi  sono,  rispetto  alle
seconde classi, 200 alunni e 7 classi in piu'.
Il tempo pieno e' invece in flessione a Torino e a Roma. Nel capoluogo
piemontese (59 mila alunni a tp su 85 mila), nonostante  in  prima  le
classi e gli alunni siano  aumentati,  quelli  del  tempo  pieno  sono
diminuiti rispetto alle seconde classi: gli alunni di  prima  sono  il
67,3% degli alunni iscritti, mentre quelli di seconda sono  il  71,4%;
le prime classi a tp sono il 63,9%, e le seconde il 67,9%.
A Roma (88 mila a tp su 158 mila), nonostante un  aumento  complessivo
di 2 mila nuovi alunni in prima, al tp vanno solamente 700  alunni  in
piu' (aumentano quindi gli iscritti, ma cala la percentuale di  quelli
a  tp).  Le  classi  prime,  rispetto  alle  seconde  perdono  sia  in
quantita', sia in percentuale.

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4. Istruzione tecnica: la via ìnostalgicaî di Confindustria

Sull'onda  della  nostalgia  per  i  favolosi  ìperiti,  ragionieri  e
geometriî che hanno costruito il ìmiracolo italianoî  nel  dopoguerra,
la Confindustria torna  a  chiedere  che  il  decreto  legislativo  di
attuazione della riforma  riguardante  il  secondo  ciclo  offra  agli
attuali istituti tecnici una sorta di  corsia  preferenziale  verso  i
futuri licei tecnologico ed  economico,  che  a  tal  fine  dovrebbero
articolarsi in vari indirizzi, almeno una decina.
Confindustria,    insomma,    continua   a   guardare  con  sospetto
all'inserimento degli istituti tecnici  nel  percorso  degli  istituti
dell'istruzione e della formazione  professionale,  anche  se  il  suo
delegato per  l'Education,  Silvio  Fortuna,  ha  fatto  un'importante
apertura verso le Regioni, titolari del canale  professionale,  in  un
articolo pubblicato dal ìSole-24 oreî  sabato  27  settembre.  Fortuna
propone la costituzione di ìpolisettoriali, che nello stesso  edificio
assicurino, nel quadro dei nuovi poteri conferiti alle Regioni,  corsi
triennali   per  la  qualifica,  corsi  quadriennali  per  il  diploma
professionale, liceo tecnologico e corsi di IFTSî. Una proposta che va
in direzione della costruzione di un ìsistema dell'istruzione e  della
formazione professionaleî, come dice la legge 53, forte e articolato.
Quello che Fortuna sembra non comprendere, o non voler  ammettere  per
deferenza verso l'idealtipo del ìliceoî,  e'  che  il  rilancio  della
formazione tecnico-professionale a livello secondario passa attraverso
i    percorsi  triennali,  quadriennali  e  postsecondari  del  canale
professionale, e non attraverso  i  licei  tecnologici  ed  economici.
Questi    ultimi    sono   il  naturale  esito  della  tendenza  alla
licealizzazione che  ha  caratterizzato  l'evoluzione  dell'istruzione
tecnica negli ultimi trent'anni, ed e' impensabile che  essa  torni  a
svolgere una funzione che si e' storicamente esaurita. Per questo  non
convince la richiesta che il  liceo  tecnologico  e  quello  economico
vengano articolati  in  indirizzi.  Ne  uscirebbero  10  o  piu'  (chi
frenera'  la  subarticolazione?)  percorsi  anfibi,  ne'  liceali  ne'
professionali,    dall'identita'  incerta,  un  ìtertium  genusî.  Non
uscirebbero ne' buoni liceali ne' buoni tecnici.


5. Disagio giovanile  e  dispersione  scolastica:  40  ministri  a  S.
Patrignano

Ufficialmente si trattera' di una  ìriunione  informale  di  ministriî
europei dell'istruzione e delle politiche  giovanili  (oltre  40)  sul
tema   del  disagio  giovanile  e  dell'abbandono  scolastico.  Ma  la
Conferenza che si svolgera' il 3 e 4 ottobre  2003  a  S.  Patrignano,
presso l'omonima Comunita' fondata da Vincenzo Muccioli, va al di  la'
del semplice calendario delle attivita' della Presidenza italiana  del
semestre europeo.
Sono noti  infatti  gli  stretti  rapporti  che  il  ministro  Moratti
intrattiene da sempre con la Comunita', e la fiducia che  il  ministro
ripone nell'apporto del volontariato alla soluzione del problema della
dispersione    scolastica    intesa   in  senso  lato:  dall'evasione
all'abbandono, dall'insuccesso al cosiddetto ìdisagioî, che si esprime
nelle forme piu' varie, dall'apatia alla violenza al bullismo.
Il  ìtonoî  generale  della  Conferenza  appare  in  effetti  centrato
sull'apporto che le famiglie e il volontariato  possono  offrire  alla
soluzione del problema della dispersione piuttosto che sul ruolo che i
sistemi  formali  di  istruzione  e  formazione  possono  svolgere  in
materia, anche  se  il  commissario  europeo  per  l'istruzione  e  la
cultura,    Viviane   Reding,  privilegera'  probabilmente,  nel  suo
intervento d'apertura, l'approccio istituzionale e di sistema.
Il clou dell'iniziativa sara' infatti  raggiunto  nel  pomeriggio  del
giorno 3,  quando  interverranno  i  rappresentanti  dell'Associazione
Europea    dei  genitori  (EPA)  e  quelli  dell'Associazione  per  il
volontariato in Europa (AVE). Alcuni giovani di nazionalita' cipriota,
greca e turca, parleranno di convivenza pacifica all'interno del  loro
Paese come obiettivo civile e sociale, e  non  solo  educativo.  Sara'
inoltre presentata un'iniziativa di prevenzione  dei  comportamenti  a
rischio, denominata ìUrban Tribeî. Nella sessione  finale,  sabato  4,
sara' presentata dalla Presidenza italiana  e  dalla  Commissione  una
proposta    di   risoluzione,  da  sottoporre  al  Consiglio  europeo
dell'Istruzione, in materia di disagio giovanile.  Ma  prima  di  quel
momento, l'intera Conferenza rendera' visita  alla  Comunita'  di  San
Patrignano.

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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.23/119:

Tempo pieno: i conti sembrano non tornare/1

Il comunicato della Presidenza del Consiglio diramato con la bozza del
primo decreto attuativo della legge n.53, dava rassicurazioni  precise
sul    tempo    pieno.    Rifacciamo    un   po'   i   conti.   (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus


Tempo pieno: i conti sembrano non tornare/2

Chi si occupera' degli alunni in quelle ipotetiche 10 ore di mensa  (2
ore al giorno per cinque giorni)?
Qualcuno ipotizza che il carico  di  assistenza  possa  costituire  un
nuovo    onere   di  spesa  per  le  famiglie  Ma  il  contratto  (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus


Cala il tempo prolungato nella scuola media

Nella scuola media,  a  differenza  di  quanto  avviene  nella  scuola
elementare, il tempo prolungato continua il suo lento declino.
Nel 2003-2004 (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus


Docenti di sostegno: quasi un terzo in deroga

L'impennata dei posti in deroga registrata nel 2002/03 aveva provocato
un buco nel bilancio del MIUR di circa 250 milioni di euro.
Attualmente i posti di sostegno in deroga hanno superato le (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus


Segnali di autunno caldo nelle scuole

Si possono notare in queste prime settimane  i  toni  di  critica  per
quella che si sostiene  essere  una  politica  di  tagli  alla  scuola
pubblica e di sostegno alla privata.
E'  facile  immaginare  che  vi  sara'  una  saldatura  tra  movimento
sindacale e movimento studentesco con effetti di  occupazione  diffusa
(Ö)
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E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

- scadenze amministrative relative al mese di settembre
- iscrizione a CORSI PER ADULTI
- RSU: elenchi sedi delle istituzioni scolastiche
- stipula contratti su posti vacanti o disponibili
- stipula contratti docenti IRC
- inizio contrattazione integrativa con RSU
- modelli 770/2003
- Comunicazione dati anagrafici degli studenti delle PARITARIE
- Primo giorno utile di presentazione delle liste per l'elezione delle
RSU
- Rinnovo consigli di classe, interclasse e intersezione


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