TuttoscuolaNEWS n. 113



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N. 113, 21 luglio 2003


SOMMARIO

1. Dpef: rinviate le risposte sulla scuola
2. Dpef e scuola: un ìcalandoî preoccupante per questo Governo
3. Sperimentazione nella scuola primaria, autonomia scolastica e Anci
4. Gli insegnanti di religione in ruolo tra le polemiche
5. La sentenza del TAR manda in buca Miur, Cnpi e sindacati
6. Il Corsera prende le distanze dalla Moratti?


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E  poi  tutte  le  scadenze  aggiornate  della  scuola  nella  rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM

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1. Dpef: rinviate le risposte sulla scuola

Chi si aspettava di trovare risposte concrete sul futuro della  scuola
nel DPEF 2004-2007 e' rimasto deluso.
L'annuale    documento   di  programmazione  economica  e  finanziaria
approvato dal Governo e' generico e carente di strategia  culturale  e
politica per la scuola. Esso si limita a rilevare il crescente bisogno
di istruzione e di formazione e registra  l'integrazione  dei  bambini
nella societa' in eta' sempre piu' precoce.
ìAl fine di assicurare un giusto equilibrio delle finanze pubbliche ed
evitare che la pressione fiscale soffochi  l'economia  ed  imponga  un
eccessivo onere alle generazioni future, e' necessario perseguire  con
vigore il cammino  delle  riforme  nei  settori  dell'istruzione,  del
lavoro e delle pensioniî.
Partendo da questa premessa di politica  economica  ìrestrittivaî,  il
documento  conviene  sul  fatto  che  un  moderno  sistema  scolastico
richiede programmi didattici piu' ricchi ed approfonditi (e la riforma
avrebbe    recepito  questa  esigenza)  e  che  occorre  garantire  la
possibilita' di raggiungere  livelli  di  istruzione  piu'  elevati  e
incrementare la partecipazione ad iniziative di  ìlife-long  learningî
(l'educazione permanente in Italia registra tassi bassissimi  rispetto
al resto d'Europa).
L'impegno   e'  pertanto  quello  di  adeguare  il  sistema  educativo
nazionale alle necessita' di  un'economia  sempre  piu'  basata  sulla
conoscenza (ma di investimenti non se ne parla).
E per l'attuazione della riforma il Dpef cosa dice? Sara'  oggetto  di
confronto sociale e istituzionale. Un po' poco per  chi  si  aspettava
finalmente  un  segnale  decisivo  sugli  investimenti  finanziari  di
sostegno alla legge 53.
Non resta a  questo  punto  che  aspettare  l'approvazione  del  piano
programmatico finanziario che il Governo avrebbe dovuto  varare  entro
il 15 luglio per rispettare il termine di  90  giorni  previsto  dalla
legge. Le risorse sono decisive per  capire  il  livello  di  qualita'
degli interventi. Senza la certezza  di  risorse,  ogni  provvedimento
resta soltanto una dichiarazione di intenti.


2. Dpef e scuola: un ìcalandoî preoccupante per questo Governo

Andando   a  rileggere  i  Documenti  di  programmazione  economica  e
finanziaria varati dal Governo Berlusconi dal 2001 a oggi,  si  scopre
che la scuola e' posta via via ai margini. Vediamo.
Il Dpef del  2001  (  http://www.tuttoscuola.com/ts_news_113-1.doc  ),
scritto dal Governo a ridosso dell'inizio della legislatura, non aveva
avuto molto tempo per affrontare organicamente i temi dell'istruzione,
ma era  comunque  riuscito  a  lanciare  l'idea  della  riforma  degli
ordinamenti e a prevedere un impegno economico  per  l'utilizzo  delle
tecnologie multimediali nonche' per la formazione e la  valorizzazione
del personale, titolando l'impegno con ìformazione di capitale umanoî.
La   scuola  aveva  avuto  un  posto  di  riguardo  nel  Dpef  2002  (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_113-2.doc ), anche se il  ministero
dell'Economia,  in  occasione  del  bilancio  di  assestamento,  aveva
rimproverato quello dell'istruzione di avere ìsplafonatoî i limiti  di
spesa previsti,  incentrando  i  suoi  obiettivi  per  la  scuola  sul
progetto di riforma, confermando gli impegni per:
(1) riforma degli  ordinamenti  e  interventi  connessi  con  la  loro
attuazione   e  istituzione  del  Servizio  nazionale  di  valutazione
dell'istruzione;  (2)  sviluppo  delle  tecnologie  multimediali;  (3)
valorizzazione professionale del personale docente e amministrativo  e
autoaggiornamento; (4) misure volte a prevenire e rimuovere il disagio
giovanile    al   fine  di  assicurare  la  piena  realizzazione  del
diritto-dovere di istruzione  e  formazione;  (5)  interventi  per  lo
sviluppo    dell'istruzione  e  formazione  tecnica  superiore  e  per
l'educazione degli adulti e di adeguamento delle strutture di edilizia
scolastica.
Oltre alla riforma,  l'impegno  del  Governo  era  di  proseguire  con
interventi per la  modernizzazione  e  al  potenziamento  del  sistema
educativo   nazionale,  anche  per  contenere  gli  elevati  tassi  di
abbandono.
Ci    si   aspettava  quest'anno  un  passo  avanti,  vista  anche  la
concomitanza del semestre europeo.
Invece il Dpef 2003 (  http://www.tuttoscuola.com/ts_news_113-3.doc  )
non dice nulla sull'attuazione della riforma ed evidenzia solamente il
bisogno di interventi per il potenziamento del sistema  educativo  per
l'infanzia.    Per   la  riforma  c'e'  solo  l'impegno  a  dibatterne
l'attuazione con le forze sociali e le diverse istituzioni coinvolte.
Una scuola, insomma, sempre piu' in  tono  minore  e  un  Governo  che
rischia di caratterizzarsi per un sistematico rimando delle  soluzioni
a tempi futuri.
Il Dpef sulla scuola in questo senso e' un compendio di rinunce  e  di
occasioni mancate che rispecchia  il  profilo  sempre  piu'  svaporato
della leadership di governo. E fa apparire l'istruzione sempre piu' ai
margini dell'attenzione della maggioranza.