TuttoscuolaNEWS n. 88



Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

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N. 88, 3 febbraio 2003


SOMMARIO

1. L'intervista bipartisan di Letizia Moratti
2. La debolezza del canale professionale rilancia il modello Berlinguer
3. Il ministro Moratti al Costanzo show
4. Se Berlusconi venisse condannatoÖ
5. L'autoaggiornamento risucchiato nel buco nero dei tagli
6. Concorso dirigenti scolastici: l'assalto degli esclusi
7. Ma le occupazioni studentesche sono legali?
8. Bambini e adolescenti: quale condizione e quale futuro?



1. L'intervista bipartisan di Letizia Moratti

Letizia Moratti  rilancia  il  suo  appello  all'opposizione  affinche'
concorra al rilancio della scuola italiana.  Lo  fa  in  una  singolare
intervista, presentata come ìconversazioneî  (ma  con  chi?  Il  pezzo,
pubblicato dal  quotidiano  ìil  Riformistaî  il  31  gennaio,  non  e'
firmato, e non ci sono domande). Lo aveva  gia'  fatto  in  Parlamento,
intervenendo al Senato in occasione dell'approvazione della riforma,  e
lo   ripete  ora,  alla  vigilia  del  definitivo  voto  della  Camera,
attraverso il quotidiano che piu' di ogni altro riflette  le  posizioni
revisioniste e ìliberalî della sinistra diessina piu' vicina a  Massimo
D'Alema e Giuliano Amato.
Il ministro ricorda di aver  inserito  nella  sua  riforma  i  principi
generali gia' contenuti nella legge n. 30/2000 di Berlinguer, e di aver
ìaccolto in Parlamento suggerimenti dell'opposizione per  una  maggiore
integrazione dei percorsi di istruzione e di formazione  professionaleî
(si riferisce, probabilmente, alle  previste  azioni  di  sostegno  dei
passaggi ai e  dai  percorsi  liceali).  D'altra  parte,  argomenta  il
ministro, le principali leggi che hanno messo in discussione il vecchio
assetto centralista  e  statalista  della  scuola  italiana  (autonomia
scolastica, parita', federalismo) sono state volute dal centrosinistra,
e lei si limita ad applicarle.  Non  si  vedono  dunque  le  ragioni  -
sostiene in sintesi  la  Moratti  -  di  un'opposizione  cosi'  dura  e
intransigente come quella finora praticata dalla sinistra in Parlamento
e fuori di esso. E per la verita'  ìil  Riformistaî  non  sembra  darle
torto. Al contrario della Cgil, che sembra invece aver  definitivamente
scelto una linea di scontro globale e frontale, che culminera'  in  una
manifestazione nazionale a sostegno della scuola  pubblica,  indetta  a
Roma insieme ad altre associazioni per il prossimo 12 aprile.


2. La debolezza del canale professionale rilancia il modello Berlinguer

Tra le ragioni  di  una  certa  continuita'  con  la  legge  n.  30  di
Berlinguer-De Mauro il ministro  Moratti  potrebbe  di  fatto  indicare
anche il sistema dei licei. La mancata previsione (malgrado gli annunci
e le intenzioni dichiarate) di un canale  professionale  effettivamente
competitivo con  quello  liceale  per  consistenza,  durata,  rilevanza
sociale, titoli rilasciati, dovrebbe restituire  un  grande  spazio  al
sistema dei licei. Come nella legge  n.  30,  i  licei  avranno  durata
quinquennale e un biennio iniziale a carattere ampiamente  orientativo,
che facilitera' i  passaggi  orizzontali  e  verticali  tra  i  diversi
percorsi.
La legge Moratti prevede inoltre che i licei economico,  tecnologico  e
artistico si articolino in indirizzi. E' quindi molto probabile che per
questa via quasi tutta l'attuale istruzione tecnica e  buona  parte  di
quella professionale finisca per riversarsi nel sistema degli 8  licei,
e    nei  relativi  indirizzi,  che  a  questo  punto  finirebbero  per
assomigliare notevolmente al modello proposto  da  Berlinguer  (quattro
aree liceali con 12 indirizzi, 6 dei quali compresi nell'îarea  tecnica
e tecnologicaî e 2 in quella artistica).
Il   canale  professionale,  in  questa  prospettiva,  si  porrebbe  in
sostanziale    continuita'   con  l'attuale  sistema  della  formazione
professionale regionale, e resterebbe sotto molti profili  subordinato,
e probabilmente non competitivo (ìdi  pari  dignita'î)  con  il  canale
liceale. Ma questo accadeva, al di la' delle intenzioni, anche  con  il
modello proposto da Berlinguer.
La domanda e': una volta  che  si  rimette  mano  dalle  fondamenta  al
sistema    formativo,   non  rischia  di  essere  questa  un'occasione
irrimediabilmente persa? E si puo' realizzare un canale  di  formazione
professionale veramente competitivo senza una sinergica  ìfusioneî  con
le esperienze migliori dell'attuale istruzione tecnica e professionale?
Questo consentirebbe di superare anche l'attuale squilibrio qualitativo
e quantitativo dell'offerta di formazione professionale. Si  tratta  di
una questione cruciale, considerando che  il  processo  di  maturazione
delle scelte tra i 14 e i 18 anni e' in piena evoluzione. Il che impone
di rendere reale ed effettiva la possibilita' di riorientare la propria
scelta, sia all'interno degli indirizzi del sistema di  istruzione  sia
della formazione professionale.


3. Il ministro Moratti al Costanzo show

Alla linea di assoluto riserbo e di  sobrieta'  comunicativa  (rare  le
interviste, centellinate le presenze ai convegni) il  ministro  Moratti
concede ogni tanto qualche eccezione.
L'avvicinarsi della ìsuaî riforma e  la  scarsa  efficacia  finora  dei
tentativi    per   le  linee  interne  dell'amministrazione  di  creare
conoscenza e condivisione dei contenuti della  riforma,  sembra  averle
fatto    rompere   gli  indugi  e  superare  la  naturale  riservatezza
connaturata   al  suo  stile  di  personaggio  non  politico.  Dopo  la
semi-intervista a ìIl Riformistaî, partecipera' in una  delle  prossime
serate (martedi' o mercoledi') al ìCostanzo  showî  per  parlare  della
riforma   e  della  sperimentazione  in  corso  nelle  251  istituzioni
scolastiche.
A   rendere  ìcaldoî  il  parterre  del  teatro  Parioli  saranno  mini
delegazioni di tre istituti che stanno sperimentando  la  riforma:  uno
del Piemonte, uno del Lazio e uno della Campania.
In quei giorni (4, 5 e 6 febbraio) a Roma tutti i dirigenti  scolastici
delle 251 istituzioni sperimentali faranno con gli esperti del Miur una
valutazione di meta' percorso sulle esperienze  fin  qui  condotte  (v.
TuttoscuolaNEWS n. 86 del 20 gennaio 2003).

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4. Se Berlusconi venisse condannatoÖ

Quella    che   sembrava   un'ipotesi  fantasiosa  potrebbe  diventare
un'imprevista realta': il premier se fosse  condannato  per  corruzione
dal tribunale di Milano, potrebbe  decidere  di  aprire  una  crisi  di
governo e di proporre al presidente della  Repubblica  lo  scioglimento
delle Camere.
Chi    l'avrebbe   pensato  ancora  pochi  mesi  fa?  Per  ora  rimane
fantapolitica, ma  proviamo  a  immaginare  quali  scenari  politici  e
istituzionali si aprirebbero.
Oltre ai pesanti contraccolpi politici, istituzionali ed  economici,  e
alla brusca interruzione delle tante riforme messe in cantiere,  quella
del sistema scolastico, per esempio, che fine farebbe?
La legge  di  riforma  con  ogni  probabilita'  riuscirebbe  ad  essere
approvata dalla Camera in un periodo ancora tranquillo,  ma  ben  altra
sorte,  in  caso  di  crisi  politica  e  istituzionale  di  primavera,
avrebbero i decreti legislativi di attuazione.
Poiche' e' verosimile che quei decreti sarebbero pronti, nella migliore
delle ipotesi, non prima di  giugno,  c'e'  da  chiedersi  se  la  loro
emanazione potrebbe precedere l'eventuale  sentenza  del  tribunale  di
Milano e il conseguente immediato rinvio dell'elettorato alle  urne,  o
piuttosto trovarsi proprio nel  pieno  della  tempesta  e  della  crisi
politica.
Certo non  sarebbe  un  bel  Paese  quello  in  cui  un  governo  e  di
conseguenza i processi di riforma della scuola dovessero  dipendere  da
cio' che accade nei tribunaliÖ


5. L'autoaggiornamento risucchiato nel buco nero dei tagli

Sembra proprio finita male la vicenda del rimborso ìuna  tantumî  delle
spese sostenute dai docenti  per  l'autoaggiornamento,  disposto  dalla
Finanziaria dello scorso anno.
Quei tagli del 15% delle risorse pubbliche non spese o  non  impegnate,
decise dal ministro Tremonti a novembre scorso, potrebbero  risucchiare
nella maggior parte degli uffici scolastici regionali anche i fondi per
quei rimborsi.
Poiche' quei finanziamenti non sono stati previsti anche per  il  2003,
ben difficilmente potranno trovare  attuazione  nell'attuale  esercizio
finanziario. Non si e' trattato infatti di un ìcongelamentoî di risorse
o di un rinvio di  spesa.  Non  essendo,  in  molti  casi,  somme  gia'
impegnate, tornano alla cassa, nel buco nero dei tagli.
La vicenda ha dell'incredibile.  Lo  Stato  stabilisce,  per  la  prima
volta, un rimborso per le spese di aggiornamento, invita a  spendere  e
poi,    a   cose  fatte,  sembra  che  i  soldi  non  ci  siano  piu'.
Paradossalmente, l'unico  aspetto  positivo  sarebbe  che  il  rimborso
previsto era talmente misero (35 euro) che anche le modeste  finanze  a
cui e' ridotto  il  corpo  insegnante  italiano  potranno  reggere  gli
effetti del ìsimpaticoî scherzo fatto dallo Stato italiano.  Ma  questo
non evita una pessima figura.
Solo pochi mesi fa, quando tutto sembrava  avviato  all'erogazione  dei
fondi, anche sulla base della  direttiva  ministeriale  decretata  dopo
apposita    negoziazione   sindacale,   alcune  direzioni  scolastiche
regionali, come l'Emilia-Romagna, avevano compiuto un  ulteriore  passo
in avanti, concertando con le organizzazioni sindacali l'erogazione  di
una analogo rimborso a favore dei  dirigenti  scolastici.  L'iniziativa
emiliana era stata assunta ad esempio da altre direzioni regionali,  ma
il taglio imposto dal ministero dell'economia ha costretto tutti a  una
precipitosa ritirata.
Insomma, addio ai rimborsi o si puo' ritenere ancora valida la promessa
fatta dal sottosegretario Aprea al Senato, durante la discussione della
Finanziaria  2003,  di  finanziare  l'autoaggiornamneto  attraverso  le
economie destinate al contratto in corso di negoziazione?

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6. Concorso dirigenti scolastici: l'assalto degli esclusi

Sono centinaia i candidati al concorso  per  dirigenti  scolastici  che
risultano privi dei requisiti richiesti. Quel che avevamo rilevato  con
sorpresa la settimana  scorsa  in  alcune  regioni,  ha  trovato  ampia
conferma in molte altre, tanto da far pensare  che  vi  sia  stato  ìun
passaparolaî.
In    base    ai    dati    raccolti    da    Tuttoscuola    (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_88-1.doc    )   presso  gli  uffici
scolastici regionali, questo popolo e' piuttosto eterogeneo. Proviamo a
scoprirlo.
In quasi tutti i territori tra i presunti non aventi  diritto  ci  sono
presidi incaricati  attualmente  in  servizio  ma  privi  del  triennio
richiesto (triennio che avrebbero potuto maturare in corso d'anno se il
bando avesse tardato ad uscire).
Vi  sono  docenti  di  scuola  elementare  laureati,  con  i  requisiti
richiesti per partecipare al futuro concorso  ordinario,  ma  che  sono
stati    esclusi   dagli  incarichi,  perche'  la  relativa  ordinanza
ministeriale ha consentito l'accesso  (anche  per  le  istituzioni  del
settore elementare) solamente ai docenti della secondaria.
Vi sono anche vicari di  lungo  corso  che  hanno  svolto  funzioni  di
vicepreside per anni.
Vi sono docenti di varia provenienza che ci provano. Non mancano  anche
docenti pensionati.
Obiettivo: ottenere l'ammissione con riserva, poi si vedra'. Chissa'Ö
Intanto al Miur si contratta la ridistribuzione del  10%  dei  posti  a
concorso e la riapertura del bando per ammettere  tra  qualche  mese  i
presidi che maturano il triennio richiesto con 180 giorni  di  incarico
nel 2002-03.
Corre voce anche di una possibile sospensione del bando per ampliare  i
requisiti di ammissione (ci vuole una legge!). Insomma,  tra  attese  e
leggende   metropolitane,  la  telenovela  rischia  di  trasformare  il
riservato quasi in una formalita', per assicurare comunque il posto  di
dirigente ai vecchi e nuovi incaricati: un concorso su  misura,  al  di
la' del merito.
Sarebbe una macchia sulla qualita' del concorso e su quei candidati che
hanno tutte le carte in regola per guadagnare  quel  riconoscimento  di
dirigente che si sono gia' meritati sul campo.
Il tutto a danno del concorso ordinario, rinviato alle calende greche.

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La Moratti a TED

Il ministro Moratti inaugurera' la terza edizione di TED,
la manifestazione dedicata alle tecnologie didattiche
(Fiera di Genova, 26-28 febbraio). Anche ìDidamatica 2003î
si terra' alla Fiera nell'ambito di TED, nei giorni 26 e 27

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7. Ma le occupazioni studentesche sono legali?

Le occupazioni  studentesche?  ìAtti  illegittimi  di  interruzione  di
pubblico   servizioî.  Lo  afferma  Luciano  Corradini,  pedagogista  e
presidente   dell'Uciim,  associazione  di  insegnanti  di  ispirazione
cattolica, in un articolo pubblicato nel numero in edicola del  mensile
ìTuttoscuolaî.
Corradini,    gia'   sottosegretario  all'istruzione  nel  governo  di
centrosinistra (Governo Dini 1995), assume una posizione diametralmente
opposta a quella di un'altra importante associazione di docenti, laica,
il Cidi, che nelle  settimane  scorse  in  un  appello  per  la  difesa
dell'istruzione pubblica ha dichiarato di ritenere ìimportanti le tante
iniziative di lotta che stanno attraversando il  mondo  della  scuolaî,
tra cui ìle occupazioni ed autogestioni promosse dagli studentiî.
Agli antipodi il pensiero del prof. Corradini, che scrive:  ìcredo  che
si  debbano  ricostruire  tanti  paesaggi  interiori  di  giovani,  che
risultano aridi o devastatiî. E spiega, senza  tanti  giri  di  parole:
ìoccorre piu'  scuola,  ma  anche  miglior  scuola.  Che  intanto  deve
esistere e funzionare, non prestarsi a  fare  lo  zimbello  di  ragazzi
viziati, prepotenti, o comunque disinformatiî.
Chissa'    cosa   ne   pensera'  allora  della  provocatoria  proposta
dell'assessore all'Educazione del Comune  di  Napoli,  Raffaele  Porta.
Secondo l'assessore le occupazioni -  che  quest'anno  hanno  provocato
danni per 400 mila euro (stima della Confederazione degli  Studenti)  -
vanno lette ìcome l'espressione  del  disagio  dei  giovani.  Siamo  in
presenza di un fenomeno diverso rispetto al '68:  gli  insegnanti,  per
aiutare questi giovani e proteggerli, occupino con loro le scuoleî.  Ma
diceva sul serio?
Il numero di febbraio di Tuttoscuola propone  anche  uno  speciale  sul
contenzioso a scuola, con utili consigli  operativi,  un'analisi  degli
effetti del federalismo fiscale e  un  dossier  sull'anno  europeo  del
disabile a scuola.


8. Bambini e adolescenti: quale condizione e quale futuro?

ìNon insegnate ai bambiniÖforse una grave imprudenza  e'  lasciarli  in
balia di una falsa coscienzaÖ Non elogiate il pensiero  che  e'  sempre
piu' raro / non indicate per loro una via conosciuta /  ma  se  proprio
volete / insegnate soltanto la magia della vita.î
Giorgio Gaber lancia nel suo album postumo un messaggio di amore  anche
per l'infanzia ed esorta a lasciare da parte  insegnamenti  retorici  e
vuoti e a coltivare il sogno di una speranza di un futuro nuovo.
E    la   condizione  dell'infanzia  e  dell'adolescenza  e'  anche  la
preoccupazione di otto Paesi europei che qualche giorno  fa  a  Firenze
hanno dato inizio all'attivita' del Centro di documentazione e  analisi
per l'infanzia  e  l'adolescenza,  scegliendo  il  simbolo  della  rete
europea per l'infanzia.
Lo European Network of National Observatories on childhood e' il  nuovo
organismo comunitario che opera presso l'Istituto  degli  Innocenti  di
Firenze ( www.minori.it ), sede europea del  Centro  di  documentazione
(costituito per iniziativa del Dipartimento per  le  politiche  sociali
del Ministero del Lavoro).
Il Centro operera' con il compito di coordinare il  monitoraggio  sulla
condizione di bambini e ragazzi in Europa al fine di migliorare  scambi
e orientamenti comuni a sostegno delle politiche sociali verso i minori
e le famiglie.

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