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Il progetto di recupero delle Case Cantoniere italiane
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Sulla scia dell’interessante iniziativa promossa dal Gruppo Ferrovie dello Stato che prevede l’adozione di uno dei tanti immobili adibiti a stazione ferroviaria ormai dismessi, sparsi in tutta Italia.

Sullo stesso filone del recupero di immobili dismessi per usi sociali, pochi giorni fa, Mit, Mibact con Anas e Demanio hanno sottoscritto un accordo per riqualificare e riusare le note Case Cantoniere famose per il loro colore rosso pompeiano.

Il recupero delle Case Cantoniere

Quelle che un tempo nacquero con la funzione di alloggi di servizio per coloro che si occupavano della manutenzione delle strade statali, sotto l’egida dell’Anas, oggi sono inutilizzate per cui se ne è previsto un riutilizzo in chiave turistica per promuovere il turismo in Italia in chiave ecosostenibile .

Gli usi che si potranno fare di questi singolari immobili saranno legati a varie attività che uniranno la promozione enogastronomica a quella dei servizi per la mobilità dolce, l’accoglienza turistica per i disabili alla divulgazione di attività legate all’arte .

Il protocollo stipulato tra gli enti promotori prevede innanzi tutto la stesura delle linee guida per mettere in pratica quello che sarà il progetto pilota. Verranno in principio stimate gli interventi e gli effetti del recupero di ben 1.244 case cantoniere per poi partire con una prima azione di valorizzazione di una trentina di esse. La via Francigena sarà il primo tratto ad essere preso in considerazione per via del proprio valore storico. In seguito si passerà all’analisi, rispettivamente, del Cammino di San Francesco (La Verna-Assisi), del Cammino di San Domenico, del Circuito del barocco in Sicilia, della Ciclovia del Sole (Verona-Firenze), della Ciclovia Ven.To (Venezia-Torino). La zona Lombarda sarà indirizzata verso il turismo sportivo.

Le case cantoniere del sud invece saranno indirizzate verso la promozione dell’enogastronomia.

I soggetti coinvolti e da coinvolgere

Mit (Ministero Infrastrutture e Trasporti), Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo),  Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), Demanio sono i promotori dell’iniziativa, rispettivamente coordinati da Graziano Delrio (ministro delle Infrastrutture), Dario Franceschini (ministro dei Beni e delle Attività culturali), Gianni Vittorio Armani (presidente di Anas) e Roberto Reggi (direttore dell'Agenzia del Demanio).

Gianni Vittorio Armani  dice che "Si tratta di un patrimonio che Anas non vuole dismettere ma valorizzare. L’accordo di condivisione mette a fattor comune le risorse, in parte del Demanio e in parte di Anas, per trovare un modello di business compatibile con le strutture immobiliari e per promuovere un turismo sostenibile, garantendo la migliore fruibilità delle infrastrutture".

Come partecipare al progetto di recupero delle Case Cantoniere

L’Anas ha ufficialmente comunicato che è online il sito web www.casecantoniere.it su cui potersi informare sull’evoluzione del progetto. Terminata la prima fase di analisi e implementazione del sistema organizzativo verrà pubblicato il bando per la gestione dei primi immobili. Si prevede la data del 30 giugno 2016 come termine per la stesura del progetto e a seguire l’avvio dei relativi bandi.

Per il momento gli enti promotori si stanno spendendo per trovare dei partner che riescano a fornire degli appetibili brand per gli interessati non solo a gestire le case cantoniere ma anche per i fruitori futuri; parliamo di obbiettivi che vedono come temi l’energia, il cibo, il ristoro fisico e spirituale, nonché la mobilità sostenibile. Un pubblico internazionale insomma, che possa restare soddisfatto e innescare il cosiddetto effetto a catena nella promozione del “sistema case cantoniere”.

Roberto Reggi, direttore del Demanio dichiara: "Come abbiamo fatto con il progetto dei Fari, lo Stato torna protagonista nella rifunzionalizzazione degli immobili, creando valore che potrà essere messo in rete con altri immobili pubblici. Per le Case Cantoniere il Demanio darà un supporto tecnico per la regolarizzazione catastale e urbanistica e per il rapporto con gli enti locali. Non solo, collaboreremo per mettere in rete altri immobili in stato di degrado contando sulla collaborazione con i privati per il recupero e la promozione".

Rispetto al progetto dei Fari però le Case Cantoniere saranno riqualificate dal pubblico e poi solo in seguito date in gestione a soggetti privati.

La tutela degli immobili messi a bando

Anas ha già messo a punto un progetto-tipo di una tipica casa cantoniera di due piani dove possano essere integrate funzioni terziarie e di accoglienza turistica di tipo popolare, sul modello degli ostelli della gioventù.

Ma niente paura, le case cantoniere manterranno la loro integrità e unicità estetica.

Il ministro Franceschini si è già dichiarato propenso a spendersi per la tutela di questo patrimonio nazionale: "Ho già dato indicazione alle Soprintendenze per mantenere il colore rosso, conservare le scritte, per tutelare il bene che solo così potrà diventare un segno nel territorio. Mi auguro - ha aggiunto - che qualche imprenditore colga l'opportunità per immaginare anche una catena, sempre mantenendo integro il patrimonio e garantendo la riconoscibilità di un progetto italiano".