se l'aria e l'acqua diventano dei privilegi



da il fatto lunedi 18 febbraio 2013
 
SE L'ARIA E L'ACQUA DIVENTANO DEI PRIVILEGI
 
di ferruccio sansa
 
"Respira" dice l'ostetrica sollevando il bambino appena nato.Ecco il nostro primo contatto com l'ambiente, con la vita. Quel filo d'aria che conserviamo come un pegno ricevuto dai nostri genitori per restituirlo a chi ci seguirà al momento di andarcene. Abbiamo ridotto l'ambiente a un termine stucchevole, come fosse una fisima per radical chic con il nasino all'insù. Niente di più falso. Lo dice la parola stessa nella sua origine latina: è il luogo in cui ci muoviamo in ogni istante della nostra esistenza. In cui lavoriamo, giochiamo, amiamo.
Ma è ancora di più. Diceva l'astronomo john Gribbin " Noi siamo letteralmente fatti di polvere cosmica". Insomma, l'ambiente siamo noi, fatti per il 60 per cento d'acqua. E perfino i pensieri, come diceva Marguerite Yourcenar nelle Memorie di Adriano, traggono nutrimento dal pane che mangiamo, dall'ossigeno che respiriamo. Se la natura è contaminata anche noi lo siamo.Se la natura incontaminata, anche noi lo siamo. Viviamo male. E meno. È stato un limite del nostro ambientalismo non riuscire a far capire a tutti l'essenzialità di questi beni. Certo, il lavoro, le tasse, l'industria sono importanti, ma la salute del corpo e della mente sono presupposto di ogni altro discorso.
Sembrano sembrano ignorarlo anche i partiti. Andate a vedere i programmi e sul tema troverete discorsi generici (se ci sono). Vedrete che nei nei lanci di agenzia di quest'anno Monti e Berlusconi sono associati ad ambiente in un'occasione, Bersani tre volte e Ingroia quattro. Molto più spesso ricorrono termini come coalizione, maggioranza e compagnia bella. Eppure già negli anni 60 John Kennedy aveva detto: "la suprema realtà del nostro tempo è la vulnerabilità del nostro pianeta". Da noi, cinquant'anni dopo, l'ineffabile Cavaliere annuncia l'ennesimo condono, che sarebbe un atto criminale, oltre che dati alla mano inutile per le casse pubbliche. E pure, e torniamo al senso ultimo delle parole, ecologia" ed  "economia", hanno un'origine comune: oikos, che in greco significa "casa". La nostra casa. Che deve essere confortevole (addirittura ricca per qualcuno), ma prima ancora non deve crollarci addosso.
Duole sempre dover parlare degli altri citando per esempio, ma altrove sembrano averlo capito: in Germania i verdi sfiorano il 20%. Ma soprattutto a cura della natura è una voce essenziale dei programmi di tutti i partiti. Perché l'ambiente, si è detto, significa una vita migliore più lunga. Ma anche ricchezza, lavoro. La nostra principale industria, il turismo (che vale il 15% del Pil), è basata sul patrimonio naturale. Ancora: in Germania le energie alternative danno lavoro a 370.000 persone. Siamo solo noi i furbi allora o non sarà che si stanno facendo gli interessi dei padroni del vapore, proprietari di tv e giornali, che si riempiono le tasche con industrie inquinanti e poi hanno le ville ad Antigua? Insomma perfino l'ambiente, nostro bene primo, non è uguale per tutti. L'aria, l'acqua diventano sintomo di privilegio. "respira" è il primo atto della vita. Ma portare un po' di ossigeno in queste elezioni potrebbe essere anche il primo gesto di una nuova cittadinanza.


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