genova fulmini sul bisagno: l progetto è irregolare



da Repubblica.it
18-11-2012
 
Fulmini sul Bisagno: ilprogetto è irregolare
I lavori sul Bisagno

Proprio mentre Regione e Comune premono con il Governo per ottenere fondi anti alluvione, il progetto per la risistemazione del secondo lotto delBisagno rischia di essere azzerato. Secondo tre ingegneri, docenti universitari, incaricati dal Tar di una perizia relativa ad un ricorso per l'aggiudicazione dell'appalto, il progetto a base di gara non sarebbe regolare. Il secondo lotto è quello che va dalla Questura a corso Buenos Aires ed ha un costo di 35 milioni di euro già finanziati.
[L PROGETTO per la risistemazione del secondo lotto dell'alveo del Bisagno, con annesso rifacimento della copertura, ha ottime probabilità di essere annullato e, così, una delle opere più importanti per la città rischia di subire un pesantissimo ritardo.
Un pool di consulenti del Tar , infatti, depositato nei giorni scorsisi la verifica tecnica chiesta giudici che devono decidere ricorso presentato da due imprese contro l'aggiudicazione dell'appalto a una terza società, La risposta dei periti è clamosa non solo le soluzioni prospettate da aggiudicataria e ricorrenti alterano le caratteristi-contenute nel bando, ma addirittura è lo stesso progetto definitivo posto a base di gara ad essere non a norma.
Tre i consorzi in gara: il vincitore -formato da Sirce, Vìpp, Tre Colli,
il primo ricorrente composto da Pamoter, Comes, Teas, Simes, e il secondo con Fincosit e Nuova Coedmar.
Dicono che l'ex prefetto Giuseppe Romano, commissario straordinario per l'opera da 35 milioni di euro, sia furibondo. Aveva garantito una tempistica di lavori che ha già qualche rallentamento, ma che con questa svolta potrebbe slittare ulteriormente di diversi mesi.
Il pool di consulenti era guida-
to dal "verificatore", l'ingegnere e docente universitario Roberto Passalacqua, affiancato dai colleghi cattedratici anche loro ingegneri Stefano Podestà e Giorgio Roth. Nelle loro trenta pagine di perizia dicono sostanzialmente una cosa: se si cerca di unire due tubi con delle circonferenze diverse, l'acqua esce.
«I giudici del Tar — spiega il professor Passalacqua — ci avevano chiesto di verificare se i progetti dell'aggiudicatario e dei ricorrenti rispettavano il carattere essenziale del progetto a base di gara. Per noi il carattere essenziale dell'opera era quello di garan-tire la portata del Bisagno.con dei
margini di franco previsti dai piani della Provincia. Ebbene, svolgendo il nostro compito e andando ad analizzare la documentazione depositata in Provincia, ci siamo accorti che neppure il progetto a base di gara era in regola».
La questione è naturalmente assai complessa dal punto di vista tecnico, e idraulico in particolare, ma il professor Passalacqua pròva a semplificare per i non addetti ai lavori: «La sezione del progetto del nuovo lotto, a nostro parere, non combacia con la sezione del progetto già realizzato e che termina a ridosso della Questura. Per noi e' una discordanza significativa, specie per un'opera così strategica ed importante per la sicurezza della città. A qualcuno le nostre conclusioni appaiono contradditorie? In realtà diciamo che su questo aspetto diventa necessario effettuare una nuova e approfondita verifica, visto che quella che abbiamo potuto consultare appare assai semplificata e carente.
La consulenza dei tre ingegneri dell'Università, in effetti , conclude sostenendo che: " è ragionevole ritenere che le soluzioni tecniche rispettivamente proposte dai ricorrenti e dall'aggiudicante siano tali da alterare i caratteri essenziali del progetto definitivo posto a base della gara".
Ma due paragrafi oltre sottolinea " altresi che , una volta verificate idraulicamente le dimensioni minime delle canne laterali, le soluzioni tecniche dei ricorrenti e dell'aggiudicataria sono - ma secondo le parti interessate ci sarebbe voluto un condizionale  ndr - tali da non alterare i caratteri essenziali....".
Gli avvocati dei consorzi d'impresa pare abbiano accolto con sorpresa e preoccupazione le conclusioni della perizia e si sono subito affrettati a presentare con i loro consulenti tecnici, delle memorie aggiuntive.
La prossima e definitiva, udienza, è fissata per il 29 novembre e in quella data i giudici del Tribunale Amministrativo prenderanno una decisione.
 
RICORSI E PRESENZE INGOMBRANTI UN'OPERA NATA TRA LE POLEMICHE
 
NON è un'opera nata sotto una buona stella, questo atteso e contrastato secondo lotto del Bisagno. Prima le polemiche per il passaggio da un commissario gratuito, il presidente dellaRegione Claudio Burlando, ad uno stipendiato, l'ex prefetto di Genova ed attuale vicepresidente del Galliera, Giuseppe Romano. Poi l'imbarazzo istituzionale per la presenza, in qualità di presidente della Commissione incaricata di esaminare le offerte per la gara, di Francesco Errichiello, ex Provveditore delle Opere Pubbliche di Lombardia e Liguria, indagato in un'inchiesta della procura di Genova.
In seguito all'aggiudicazione dell'appalto, quindi, arrivarono i ricorsi al Tar e ora questa perizia che potrebbe azzerare tutta la procedura.
Tra l'altro, proprio nel momento in cui Comune e Regione premono sul Governo e sui vari ministeri interessati per ottenere i fondi necessari sia ad intervenire sul Fereggiano che per completare il restyling del Bisagno con il fondamentale intervento sul terzo lotto, ovvero quello che dovrebbe andare da corso BuenosAires a Brignole, con ampliamento dell'alveo sotto il ponte ferroviario che oggi rappresenta una strozzatura al deflusso del torrente.
Lo scopo della serie di interventi è quello di far lievitare l'attuale portata, di 500 metri cubi d'acqua al secondo, a 800 e forse qualcosa di più, un risultato importante anche se non saranno ancora i 1200/1300 di massima piena, quantità ammortizzabili solo con il celebreeincompiuto scolmatore da 9 chilometri e da quasi 300 milioni di euro.
Il primo lotto di rifacimento del torrente, dalla Foce alla Questura, è stato completato dall'impresa Pamoter che si era vista affidare ilavori. Commissario incaricato di sovrintendere all'intervento era stato nominato il presidente dellaRegione Claudio Burlando. Ma per il secondo lotto, finanziato, nell'ambito di un piano nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico, con 30 milioni del Ministero dell'Ambien-
te (più cinque della Regione Liguria), era stata l'allora Ministro Stefania Prestigiacomo a nominare in tutta Italia diversi commissari straordinari e a Genova, la scelta era caduta sull' ex prefetto Romano. Il quale aveva impresso tempi concentrati alla sua struttura, al Provveditorato e agli enti coinvolti per cercare di far partire rapidamente i lavori.
Proprio un anno fa, novembre 2011, a Repubblica, il commissario straordinario Romano si diceva fiducioso di poter cantierare l'opera nel febbraio successivo (2012). Ma a rallentare la marcia forzata era arrivato poco tempo dopo il caso Errichiello. Fu lo
stesso Romano a sollecitare una soluzione che arrivò con le dimissioni di Errichiello.
Ma anche la formazione della nuova commissione è stata oggetto di contestazione. I suoi componenti sono: un giurista come Maurizio Torre, direttore del Personale e degli Appalti per la Provincia di Genova; un ingegnere non strutturista, Gaetano Tufaro, direttore dei Servizi Tecnici e Logistici dell'ospedale Gaslini, e l'architetto Gian Poggi, dirigente del Dipartimento Programmi, Porti, Trasporti, Lavori pubblici ed Edilizia della Regione Liguria. Per l'avvocato Giuseppe Inglese, che ha firmato il ricorso per conto di Pamoter, sono sicuramente degli ottimi professionisti nel loro campo che, però, non avrebbe alcuna attinenza con il progetto riguardante il Bisagno e soprattutto con le questioni idrauliche. E così, la presunta incompetenza tecnica della commissione esaminatrice è diventata un punto centrale del ricorso depositato al Tar per chiedere l'annullamento della gara.
(marco preve)