crescita e declino delle merci



da notiziario di Merceologia
sabato 6 novembre 2010

Crescita picco e declino delle merci
IV Congresso ASPO-Italia sul tema: “Terra 3.1”
Trento, Facoltà di Ingegneria, 5-6 Novembre 2010

Giorgio Nebbia
nebbia at quipo.it

Questo breve intervento propone la tesi che la maggior parte dei processi di
produzione dei beni materiali, che chiamerò “merci”, ottenuti dalla
trasformazione di risorse naturali inevitabilmente limitate, o dei processi
di utilizzazione (consumo) di merci in un mercato e in uno spazio
inevitabilmente limitati, sono destinati ad affrontare un ciclo di crescita
a cui segue il raggiungimenti di un massimo di produzione o
utilizzazione --- “picco” --- a cui segue una fase di declino, talvolta di
scomparsa.

Il fenomeno ha analogie con quelli che si manifestano nelle popolazioni
vegetali e animali. La crescita e il declino di una popolazione di merci in
un territorio limitato o con risorse limitate può essere in genere descritta
con equazioni logistiche con vari termini che frenano la crescita a mano a
mano che aumenta la popolazione della merce in esame.

Talvolta la crescita di una popolazione di merci può essere accelerata da
incentivi fiscali o una produzione in declino può essere tenuta
artificialmente in vita all’avvicinarsi o dopo il raggiungimento del picco,
ugualmente con incentivi fiscali, simili ad accanimento terapeutico, in
generale di limitato e poco duraturo effetto (protezionismo nelle
autarchie).

Saranno qui esaminati alcuni esempi di ciascuna di queste condizioni, a
sostegno della tesi della ineluttabilità del ciclo di
crescita-picco-declino.

(a) Il declino della produzione di una merce dipende dall’impoverimento
delle riserve, inevitabilmente limitate, delle materie estratte dalla
natura. E’ il caso più frequente e più studiato. Il fenomeno può verificarsi
su scala locale (nel qual caso riguarda singole regioni), o su scala
planetaria.

Fra gli esempi si possono ricordare lo studiatissimo “picco” della
produzione del petrolio in singoli paesi o aree (come negli Stati Uniti e
nel Mare del Nord) o nell’intero mondo, oggetto principale di studio di
questa associazione Altri esempi sono offerti dall’esaurimento delle riserve
di zolfo in Sicilia, dello zolfo nativo estratto col processo Frasch negli
Stati Uniti e in Polonia, dei fosfati nelle isole oceaniche di Nauru e
Natale; l’impoverimento delle riserve di caliche nell’altopiano cileno.

(b) Talvolta al declino dell’estrazione di una merce da un giacimento o al
declino dell’uso di un processo di produzione, fa seguito una resurrezione
dovuta a qualche innovazione tecnica; è il caso dell’estrazione di gas
naturale in Italia che, dopo un picco intorno al 1973-74 e relativo declino,
ha avuto una ripresa, con il raggiungimento di nuovi giacimenti, con
conseguente picco intorno al 1994 e attuale declino.

Altri esempi sono offerti da una breve resurrezione delle penne
stilografiche rispetto al dominante mercato delle penne a sfera; da una
tendenza alla resurrezione, per motivi di moda o “ecologici” di alcune fibre
naturali, che hanno raggiunto da tempo il picco di produzione (canapa e
lino) in un mercato dominato dalle fibre sintetiche.

Il processo Chance Claus, che era stato messo a punto nella seconda metà
dell’Ottocento, per recuperare lo zolfo dal solfuro di calcio, sottoprodotto
inquinante della produzione della soda Leblanc, dopo che è cessata la
disponibilità di tale sottoprodotto è resuscitato per recuperare zolfo
(fonte di inquinamento) dal gas naturale e dai prodotti petroliferi.

(c) Il declino e la scomparsa di una merce, dopo che ha raggiunto un picco
di produzione, sono stati determinati dalla scoperta di effetti nocivi o
inquinanti, nel qual caso il suo uso e la sua produzione sono vietati da una
autorità o dal comune sentire

Si possono citare, fra i tanti, il caso del piombo tetraetile, del
talidomide, del mercurio in molte utilizzazioni, dell’amianto, di
insetticidi clorurati a cominciare dal DDT, di alcuni esteri fosforici, di
PCB, di alcuni coloranti per alimenti (coloranti liposolubili Sudan), di
alcuni coloranti per capelli.

La datazione dei rispettivi picchi può essere fatta solo approssimativamente
per mancanza di dati statistici.

(d) Il declino può essere determinato dall’introduzione di processi che
producono la stessa merce con minori consumi di materie prime, energia o
denaro o con minori inquinamenti. In questi casi in genere l’uso del primo
processo o la produzione della prima merce, dopo aver raggiunto il picco,
scompare; spesso il secondo processo o merce, a sua volta, subisce la
concorrenza di un altro processo o merce e così via.

Un esempio è offerto della produzione dell’acciaio col processo Bessemer,
soppiantata dall’acciaio prodotto col processo Martin Siemens, soppiantata
dal processo ad ossigeno; le due ultime sostituzioni in parte dovuti alla
necessità di trattare crescenti quantità di rottami.

La produzione del carbonato sodico col processo Leblanc è stata soppiantata
da quella col processo Solvay a causa dell’eccessiva quantità di rifiuti
(solfuro di calcio, acido cloridrico) generati nel processo Leblanc il cui
picco si è avuto negli ultimi decenni dell’Ottocento.

L’indaco sintetico ha sostituito del tutto l'indaco naturale il cui picco di
produzione si è avuto negli ultimi decenni dell’Ottocento; la sostituzione
ha provocato in India una grave crisi economica e sociale che ha accelerato
i movimenti di indipendenza dall'Inghilterra.

La produzione di acido nitrico dall’ammoniaca sintetica ha soppianta la
breve produzione di acido nitrico sintetico al forno elettrico, con picco
nei primi anni del Novecento. Nel riscaldamento domestico in Italia e forse
in altri paesi l’uso delle legna è stato soppiantato dall’uso del carbone
coke, il quale a sua volta è stato soppiantatati dall’olio combustibile, e
poi dal gasolio a basso contenuto di zolfo e poi in gran parte dal metano.

Nell’ambito della produzione di tensioattivi la produzione di alchilsolfati
e alchil solfonati ramificati (ottenuti utilizzando il tetrametro di
propilene sottoprodotto a basso prezzo dell’industria petrolchimica), non
biodegradabili è stata soppiantata da quella degli alchilfolfati o solfonati
lineari relativamente più biodegradabili.

Altri esempi di invasione del mercato da parte di merci o processi che hanno
soppiantato i preesistenti sono offerti dalla concorrenza della carta contro
la pergamena, nell’ambito dei sistemi di illuminazione il cherosene ha
soppiantato l’olio di balena, il gas illuminante hja soppiantato il
cherosene, la diffusione dell’illuminazione elettrica ha soppiantato l’illuminazione
a gas.

I transistors hanno soppiantato le valvole termoioniche; i computers hanno
soppiantato le macchine per scrivere; le penne a sfera hanno soppiantato le
penne stilografiche e i pennini.
Ogni nuovo sistema operativo o modello di computer ha soppiantato i
precedenti, eccetera

In ciascuna di queste transizioni si riconosce il ciclo di
crescita-picco-declino della merce o del processo.

(e) L’introduzione di merci che soddisfano gli stessi bisogni ma costano
meno o sono più comode di quella esistente e dominante, può portare alla
coesistenza delle due produzioni, una delle quali peraltro in genere declina
dopo aver raggiunto un picco.

Un caso è offerto dalla concorrenza fra saponi e detergenti sintetici. Fino
alla prima metà del Novecento l'unico detergente era rappresentato dal
sapone: l'invenzione dei detergenti sintetici ha portato via al sapone il
mercato del lavaggio dei tessuti, lasciando al sapone il mercato dell'uso
per la pulizia personale. Curiosa la piccola resurrezione del sapone (il
“marsiglia”) come additivo ad alcuni preparati per lavare.

A partire dalla metà dell’Ottocento lo zucchero di barbabietola si è
inserito nel mercato del meno costoso zucchero di canna, occupando circa un
terzo del mercato totale dello zucchero, grazie ad incentivi statali
praticamente in tutti i paesi. Cessati tali incentivi la produzione dello
zucchero di barbabietola è declinata. In Italia il picco è stato raggiunto
nei primi anni duemila e attualmente l’Italia raffina zucchero greggio di
canna.

L’olio di oliva è stato l’olio alimentare per eccellenza fino ai primi anni
del Novecento. La comparsa dei meno costosi oli di semi si è inserita nel
mercato degli oli alimentari; dapprima ostacolata da disincentivi fiscali
contro l’olio di semi, adesso i due tipi di oli alimentari convivono,
spartendosi circa la metà del mercato degli oli alimentari italiani, grazie
ad incentivi fiscali, più o meno oculti, nei confronti dell’olio di oliva.

Simili situazioni si sono avute con la concorrenza fra margarina e burro,
fra gomma sintetica e gomma naturale, fra benzina e gasolio come carburanti
per autoveicoli.

La produzione di acciaio al forno elettrico da rottame convive con il
processo di produzione a ciclo integrale.

Le fibre tessili naturali (cotone e lana), hanno subito una debole
concorrenza da parte delle fibre artificiali (cellulosiche, come il raion) e
una forte concorrenza da parte delle fibre sintetiche che si spartiscono
oggi, su scala mondiale, circa a metà il mercato delle fibre tessili,
convivendo con cotone e lana, ma dopo aver soppiantato quasi completamente
canapa e lino.

(f) Dopo che una merce ha raggiunto il picco, il declino può essere evitato
con temporanee operazioni di accanimento terapeutico mediante sovvenzioni
pubbliche.

La produzione siciliana dello zolfo fu tenuta in vita durante l’autarchia
fascista; nei periodi di guerra o di autarchia si è avuta una breve comparsa
di merci o processi, tenuti in vita artificialmente, poi abbandonati; alcune
tecnologie peraltro sono suscettibili di temporanee resurrezioni in
particolari condizioni di scarsità di merci alternative.

Un caso è rappresentato dalla crescita, picco, declino e resurrezione, col
nome di bioetanolo, dell’alcol etilico carburante.

(g) Saturazione della soddisfazione dei “consumatori”, cioè della carrying
capacity del mercato, ma anche dello spazio disponibile. Ogni persona può
possedere o usare una quantità di merci fisiche limitate, al di là delle
quali non sa che cosa farsene o dove metterle.

Questo vale per la saturazione del consumo (e declino della produzione) di
molti beni mobili: una persona può avere due o tre ma non venti divani o
automobili o televisori o frigoriferi, eccetera. Un altro caso è offerto dal
declino della produzione di piastrelle che ha raggiunto il picco nel 2001.
Per far fronte a questa saturazione fisica del mercato e conseguente
pressione dei fabbricanti, i governi e le imprese provvedono o tentano di
intervenire con incentivi alla sostituzione di vecchi modelli con nuovi,
alla creazione di mode che spingono a tale sostituzione, o con incentivi
fiscali come nel caso delle automobili.

Quanto si è detto finora --- e la storia della tecnica e della
merceologia --- suggeriscono che si tratta di tentativi di accanimento
terapeutico destinati prima o poi all’insuccesso, cioè ad una temporanea
ripresa della produzione del consumo seguita da picchi e declini.

La presente breve analisi si propone come suggerimento di comportamenti a
governi e ad imprese. Non è possibile continuare a martellare una
popolazione di consumatori con il mito che si devono comprare sempre nuove
merci: automobili, telefoni cellulari, elettrodomestici, strumenti per la
registrazione del suono, computers, perché tutti gli sforzi, spesso
grandissimi e costosissimi, per battere la concorrenza offrendo nuove merci
che hanno qualche presunta innovazione, finiscono per scontrarsi con gli
inevitabili limiti della capacità ricettiva del mercato.

Tali sforzi di investimenti e innovazioni potrebbero essere più utilmente
impiegati per progettare meglio le merci, renderle più sicure e durature e
meno inquinanti nel processo di fabbricazione, di uso e di smaltimento dopo
l'uso. L’analisi delle tendenze di crescita potrebbe utilmente avvertire
quando sono vicini i segni di saturazione e potrebbe consentire delle
previsioni economiche, tecniche e politiche in grado di evitare costosi
errori.

Sfortunatamente non sempre sono disponibili dati omogenei e comparabili
sulle produzioni di merci per un periodo sufficientemente lungo che consenta
l'analisi delle curve di crescita e l'elaborazione di corrette previsioni.
Talvolta i mutamenti sono così rapidi che i governi e le imprese si
accorgono degli errori quando già sono stati fatti costosi investimenti; ci
sono stati numerosi esempi di errate previsioni nel campo delle
telecomunicazioni, dell'energia, dei mezzi di trasporto.