l'esercito dei contadini per caso in italia sono 1 milione



DA REPUBBLICA.IT

SABATO, 06 FEBBRAIO 2010
L'esercito dei "contadini per caso" un milione di italiani coltiva a tempo perso 
 
 di JENNER MELETTI

BOLOGNA - Li hanno cercati con il satellite. Li hanno contati mettendo a confronto statistiche e censimenti. E hanno scoperto che nel nostro Paese ci sono un milione di contadini "nascosti", con un appezzamento di terreno - in proprietà o in affitto - di 1,3 ettaria testa. Non un orticello sotto casa, dunque,o una fetta di terreno demaniale dentro l'argine di un fiume. Secondo Nomisma - che ha preparato il Primo Rapporto sull'hobby farming in Italia assieme al mensile "Vita in campagna" - questi contadini rimasti finora in ombra sono i nuovi paladini dell'agricoltura: lavorano non per guadagnare ma per mettere sulle loro tavole - e su quelle degli amici - prodotti buoni e naturali; difendono il territorio e fanno sopravvivere ortaggi e frutti che altrimenti sarebbero dimenticati.
«Un aiuto - dice Denis Pantini, responsabile area agricola di Nomisma - ci è arrivato dal progetto europeo Clc, Corine land cover, che studia l'uso del suolo interpretando immagini satellitari. Confrontando i dati dei censimenti agricoli (1990 - 2000) e di altre ricerche Istat del 2007, non si avevano più notizie di più di un milione e mezzo di ettari.
Nel 2000 c'erano 2,5 milioni di aziende agricole con 14 milioni di ettari di Sau, superficie agricola utilizzata. Nel 2007 le aziende erano 1,6 milioni con 12,3 milioni di ettari. Ma la dimensione media delle aziende-5 ettari- non è cambiata, dunque non ci sono stati accorpamenti fondiari. Il terreno "scomparso", del resto, non era stato tutto cementificato. E così, guardando dall'alto, abbiamo trovato questa massa di nuovi contadini, che non appaiono nei censimenti perché non sono iscritti al registro imprese delle Camere di Commercio».
Gli hobby farmer sono impiegati, liberi professionisti, artigiani, operai, dipendenti pubblici, pensionati. «Nel 2006 - dice l'esperto di Nomisma - l'Istat ha calcolato che il 37% dei connazionali di età superiore ai 15 anni erano impegnati almeno saltuariamente in un orto. Nel 2009 sono saliti al 42%, raggiungendoi 18 milioni. Ma la nostra ricerca parla di contadini "veri", che producono olio (33%), vino (34,4%), frutta (64,8%), ortaggi (88,4%).
Contadini che finora non sono apparsi in nessuna statistica anche perché, se piantano la vite, stanno sottoi mille metri quadrati e non debbono chiedere nessuna quota».
«Se potessi, coltiverei anche i marciapiedi». Giuliano Mazzini, ricercatore di genetica molecolare al Cnr a Pavia, ha un mezzo ettaro in affitto. «Con la vanga in mano, all'alba, mi sento bene.
Sono un ricercatore, quindi sono curioso. Produco anche la pesca piatta e la zucchina a trombetta.
Certo, se facessi i conti di quello che spendo e delle ore lavorate, cambierei tutto. Ma il primo compenso è proprio il lavoro. Un tramonto nel campo, in riva al Ticino: dove potrei stare meglio?».
«E' una scelta di vita, è un'attività terapeutica». Lidia Morellato è giornalista a Verona. «Con il mio piccolo campo integro il reddito familiare. Faccio marmellate di albicocche e prugne. Preparo la salsa di pomodoro. Tengo le galline. Chi mi prendeva in giro, quando ha ricevuto le mie uova in regalo, ha cambiato idea».