"Comunicato Stampa: Più fondi alla cooperazione, per no" n lasciare scalini impossibili da colmare




Comunicato Stampa

Più fondi alla cooperazione per non lasciare scalini impossibili da colmare.

Roma, 22 giugno 2007.  Ad un anno dall'insediamento del governo Prodi, le
dichiarazioni rilasciate ieri alla stampa dalla Viceministro Patrizia
Sentinelli, ci fanno sperare nel consolidamento della svolta sul fronte
cooperazione. Siamo ancora ben lontani da quella percentuale del PIL che
serve al governo italiano per onorare gli impegni assunti in sede
internazionale. I fondi attualmente stanziati, infatti, non arrivano
neppure allo 0,2%. Lo sa bene la Viceministro degli esteri con delega alla
cooperazione che, con l'obiettivo di raggiungere nel 2008 lo 0,33% del
Prodotto Interno Lordo, chiede al proprio governo il raddoppio dei fondi
destinati alla cooperazione, a cominciare dal DPEF, in discussione proprio
in questi giorni.

"Se vogliamo rispettare veramente le percentuali del PIL assunte negli
impegni internazionali, gli stanziamenti per la cooperazione
internazionale, già a partire dal prossimo anno, devono essere tali da
consentirci, negli anni che restano, di raggiungerli senza scalini
impossibili!", commenta, a sostegno della Sentinelli, Giancarlo Malavolti,
presidente del COCIS.

Il COCIS sostiene con forza l'iniziativa del Viceministro perchè un aumento
del 50% dei fondi destinati alla cooperazione nella prossima finanziaria
sarebbe un ulteriore, concreto passo intrapreso da questo governo  -
assieme alla legge delega - per il consolidamento  della cooperazione, come
strumento indispensabile e qualificante della nostra politica estera
e darebbe voce a quella fetta di società civile italiana che sempre più
comprende e sostiene le iniziative di solidarietà e cooperazione, ma che
risulta scettica riguardo all'azione del proprio governo.

Indicativi della stato della cooperazione internazionale in Italia sono i
risultati dell'indagine svolta dal CeSPI (Centro Studi Politica
Internazionale) e dal COCIS su "Gli italiani e a l'aiuto allo sviluppo", a
cura di Alberto Mazzali, in particolare per quanto concerne la percezione
circa il ruolo delle istituzioni pubbliche nazionali che risulta fra gli
aspetti che destano maggiori critiche.

"Gli italiani sono fra i più scettici in Europa sull’azione del proprio
governo. La visibilità dell’aiuto erogato dal governo italiano è calata
nell’ultimo decennio e nel 2004 solo il 53% degli italiani ha dichiarato di
sapere che il nostro paese aiuta i paesi poveri. Meno della metà degli
intervistati da Eurobarometro in Italia ritiene che l’aiuto italiano
produca effetti nei paesi beneficiari. Più scettici rispetto all’azione del
proprio governo risultano solo portoghesi, spagnoli e i cittadini dei paesi
di nuova adesione. A fronte della sfiducia nell’azione del proprio governo,
gli italiani esprimono una decisa preferenza per gli attori multilaterali e
per le espressioni della società civile. Dall'indagine svolta Il livello di
interesse per le questioni relative allo sviluppo internazionale si rivela
in crescita in Italia ed elevato relativamente al panorama europeo. La
percezione dell’importanza dell’aiuto allo sviluppo è aumentata negli anni
e anche la conoscenza del tema degli obiettivi del millennio, relativamente
più elevata rispetto alla media europea, getta luce sull’atteggiamento
degli italiani rispetto ai problemi dei paesi poveri."  (Estratto
dall'indagine CeSPI-COCIS "Gli italiani e a l'aiuto allo sviluppo").


L'abstract dell'indagine, ancora in fase di elaborazione ultima, è
disponibile sul sito del COCIS, <http://www.cocis.it>www.cocis.it


Alessandra Sgrò
Ufficio Stampa COCIS
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