una scossa energetica per l' edilizia



da qualenergia.it
ottobre 2006
 
Editoriale
Una scossa energetica per l’edilizia

 Novità dal governo sul fronte dell'efficienza energetica degli edifici e dell'utilizzo delle rinnovabili. di Gianni Silvestrini
Lo scorso sei ottobre è stato approvato dal Consiglio dei ministri un decreto che integra e corregge il testo del decreto legislativo n. 192 varato nel 2005 dal governo Berlusconi per recepire la direttiva europea 2002/91/CE sull’efficienza energetica degli edifici. Il decreto 192 aveva rappresentato agli occhi degli addetti al settore e degli ambientalisti un’occasione mancata perchè poco incisivo e in alcune parti in contrasto con la Direttiva stessa, mentre il nuovo decreto, proposto dal ministro Bersani, contiene invece norme fortemente innovative volte a innalzare l’efficienza energetica degli edifici e a favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Innanzitutto viene prevista la certificazione energetica, oltre che per i nuovi edifici, anche per quelli oggetto di compravendita (dal 1 luglio 2007 per i passaggi di proprietà di interi edifici di grosse dimensioni al 1 luglio 2009 per le singole unità immobiliari). Entro la fine dell’anno verranno predisposte dal Ministero le Linee guida per la certificazione. Questa misura è estremamente importante per spingere il mercato verso l’acquisto di edifici a basso consumo di energia, come si è visto nel comparto degli elettrodomestici, e per stimolare i costruttori verso edifici ad alta efficienza energetica. Nella Provincia di Bolzano, che ha introdotto da un paio di anni l’etichetta energetica (A, B, C), i compratori esigono ormai solo edifici di classe A e B (con consumi dimezzati rispetto agli edifici esistenti nel resto del Nord Italia).

Per riportare la nostra edilizia a livelli di punta sono state poi introdotte norme più rigorose sui limiti di dispersione termica dell’involucro.

Vengono infatti anticipati di un anno i livelli di isolamento previsti nel precedente dlgs per il 1/1/2009 e viene introdotta una soglia più incisiva per il 2010. Quest’ultimo obiettivo consentirà di ridurre entro 3 anni i fabbisogni termici dei nuovi edifici del 20-25% rispetto agli attuali valori.
Novità importanti anche sul versante degli impianti. E’ previsto l’obbligo in tutti i nuovi edifici del solare termico. Questa misura creerà un mercato di 500.000 m2 l’anno di pannelli solari entro il 2009, contro i 72.000 m2 dello scorso anno.

Sempre per i nuovi edifici viene inoltre prevista anche una superficie minima fotovoltaica. Le tipologie edilizie che dovranno garantire la produzione elettrica solare e l’entità dell’obbligo verranno definite in un prossimo decreto.

Entrambe queste misure serviranno a ridurre i consumi energetici, a favorire la crescita di una industria italiana del solare e a stimolare progettisti e costruttori a realizzare edifici con un’integrazione architettonica degli impianti solari (avremo un “solar italian style”?).
Una spinta viene data anche agli impianti di riscaldamento, la cui efficienza media nel nostro Paese è molto bassa. Per le zone climatiche D, E, F, cioè larga parte dell’Italia centro-settentrionale, viene infatti definito un percorso agevolato per l’utilizzo di caldaie ad alta efficienza (con risparmi anche superiori al 20%).
Il dlgs, al contrario del precedente, inizia poi a interessarsi anche alle condizioni estive, sempre più critiche nel nostro Paese. Basti ricordare la notevole diffusione del condizionamento (9 milioni di impianti venduti tra il 2000 e il 2006). I consumi degli impianti sotto i 7 kW raggiungono gli 11 TWh/a, con emissioni pari a 6 Mt CO2/a e la domanda di punta estiva è aumentata tanto da superare quella invernale.

Il decreto prevede per gli immobili nuovi e nel caso di ristrutturazioni di edifici di superficie utile superiore a 1.000 m2, l’obbligatorietà di sistemi schermanti esterni.
Infine va segnalata l’attenzione agli aspetti di programmazione territoriale.
Le Regioni dovranno considerare all’interno degli strumenti di pianificazione e urbanistici le norme contenute nel decreto, ponendo particolare attenzione alle soluzioni volte all’uso razionale dell’energia e all’uso di fonti energetiche rinnovabili, con indicazioni anche in ordine all’orientamento e alla conformazione degli edifici da realizzare per massimizzare lo sfruttamento della radiazione solare.

Insomma questo dlgs, in sinergia con i provvedimenti di detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica dell’ediliza esistente previsti nella legge Finanziaria, lancia un potente segnale per lo sviluppo dell’industria delle costruzioni. I livelli di efficienza energetica richiesti per i componenti degli edifici e degli impianti rafforzeranno inoltre i comparti industriali interessati, favorendone la competitività sul mercato internazionale.

Gianni Silvestrini