Mister euro è morto: e l'euro?



WIM DUISENBERG TROVATO MORTO IN UNA VILLA IN FRANCIA
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200507311710208488/200507311710208488.h
tml
 
AVIGNONE - Wim Duisenberg, l'ex presidente olandese della Banca centrale 
europea, 70 anni, e' stato trovato morto in una villa a Faucon, nel sudest 
della Francia. Lo si e' appreso presso la gendarmeria. Le cause della 
morte non sono state precisate. Duisenberg era nato il 9 luglio a 
Neerenveen in Olanda ed aveva presieduto la Bce dal 1998 all'autunno 2003. 
Il corpo di Wim Duisenberg sarebbe stato trovato dalla moglie che avrebbe 
poi avvertito i vigili del fuoco che in Francia garantiscono i primi 
soccorsi medici. Il banchiere sarebbe stato trovato ai bordi della piscina 
della villa a Faucon (Vaucluse), ma quando i soccorsi sono arrivati non 
c'era stato nulla da fare. Secondo la radio France Info la morte sarebbe 
da attribuirsi ad un malore. La villa dove l'ex presidente della BCE e' 
morto si trova alla periferia del piccolo borgo che conta circa 400 
abitanti. 

ADDIO A MR. EURO, FALCO DALLA CHIOMA BIANCA 
Per milioni di europei e' stato semplicemente Mr. Euro. Un appellativo 
nato con la nascita della Banca centrale europea e che ha accompagnato il 
super-banchiere centrale olandese per piu' di cinque anni, quelli 
trascorsi ai vertici dell'Eurotower di Francoforte, lasciata il 31 ottobre 
2003. Presidente della Bce sin dalla fondazione dell'istituto centrale, 
avvenuta a Francoforte l'1 giugno 1998, Wim Duisenberg - scomparso oggi 
all'eta' di 70 anni - era stato in precedenza numero uno dell'Ime, l' 
Istituto monetario europeo, e, prima ancora, governatore della banca 
centrale olandese e ministro delle finanze di un governo socialista. 
Voluto alla guida della nascente banca europea dal governo tedesco, che 
non voleva rinunciare a un banchiere centrale ''di stretta osservanza 
Bundesbank'', Duisenberg si e' trovato a vivere un lustro caratterizzato 
da eventi epocali. 

A cominciare dall'arrivo dell'euro - evento quasi unico nella storia piu' 
recente - passando attraverso anni caratterizzati da una concentrazione di 
guerre, attacchi terroristici, crisi economiche e crolli di borsa senza 
precedenti. Nel corso del suo mandato, la Bce ha alzato i tassi sette 
volte e li ha ridotti in otto occasioni. Il tasso ufficiale e' oscillato 
tra un massimo di 4,75% a gennaio del 2001 e l'attuale minimo del 2%, il 
livello piu' basso degli ultimi 50 anni. Benche' criticato piu' di una 
volta per alcune affermazioni sull'euro che hanno sorpreso i mercati, nel 
complesso il banchiere olandese ha saputo instaurare una comunicativa 
sincera e diretta, nutrita da battute ispirate da uno humour sopraffino, 
riuscendo a fare della Bce cio' che ogni banca centrale dovrebbe essere: 
prevedibile. Il bilancio della sua presidenza, secondo molti analisti, 
puo' considerarsi positivo sotto molti aspetti.

In primo luogo, per il successo ottenuto con l'introduzione dell'euro, 
evento che ha causato qualche spinta al rialzo dell' inflazione, ma che e' 
stato gestito in maniera impeccabile dal punto di vista logistico, 
organizzativo, della sicurezza e della comunicazione. Non va dimenticato, 
poi, che dal 1999 ad oggi - grazie agli interventi di Francoforte - 
Eurolandia ha vissuto una stagione di sostanziale stabilita' dei prezzi, 
pur in presenza di un cocktail di eventi macroeconomici e geopolitici piu' 
unico che raro, che ha indubbiamente reso molto difficile la conduzione 
della politica monetaria.

Riconoscibile nel mondo per la sua fluente chioma bianca, Willem Frederik, 
detto Wim, Duisenberg, era nato nel Nord dei Paesi Bassi nel luglio 
del '35. Economista d'ispirazione keynesiana, si e' convertito negli 
anni '70 alla politica 'forte' della Bundesbank, facendosi una fama 
di 'falco', favorevole ad un rigore monetario addirittura superiore a 
quello della Banca centrale tedesca. All'eta' di 30 anni ricopre la prima 
carica in un organismo finanziario internazionale, il Fmi, dove lavora dal 
1965 al 1969. Duisenberg entra nel governo socialdemocratico dell'Aja come 
ministro delle Finanze nel pieno della crisi petrolifera degli anni '70.

Nell'82 diventa presidente della Banca centrale olandese, carica che 
ricopre per 15 anni, un vero e proprio record in Europa. Duisenberg viene 
subito identificato dall'altro uomo forte delle monete europee, il 
presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, come un solido baluardo della 
stabilita' monetaria. Dopo l'ultima svalutazione del fiorino dell'83, il 
futuro presidente della Bce riesce ad agganciare la valuta olandese al 
marco tedesco facendone una valuta forte e stabile. Il 'credo' di 
Duisenberg e' semplice: 'stabilita' dei prezzi', un obiettivo che gli vale 
l' incondizionato appoggio della Germania. 

Duisenberg viene chiamato nel 1997 alla presidenza dell'Ime, embrione 
della futura Bce, della quale era membro fin dalla sua costituzione nel 
1994, succedendo al belga Alexandre Lamfalussy. E' fu proprio Duisenberg 
in qualita' di presidente dell'Ime a presentare le raccomandazioni 
dell'Istituto sullo stato di convergenza dei Paesi candidati all'Euro. 
Un'occasione che gli consente di attenuare i toni. A sorpresa, infatti, 
scopre la 'flessibilita' del trattato di Maastricht nell'applicazione dei 
criteri di convergenza, ed in particolare nel rapporto deficit-pil: ''Nel 
trattato non c'e' scritto il 3%'', era solito ripetere quasi anticipando 
le riserve e le critiche che molti anni dopo sarebbero arrivate dai 
governi di Eurolandia.