[tradenews] Negoziato NAMA: Il libero commercio contro l'ambiente e la salute



Tradewatch - Osservatorio sul commercio internazionale promosso da Campagna
per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Gruppo
di Appoggio al Movimento Contadino Africano, Mani Tese, ReteLilliput, Roba
dell'Altro Mondo e Fondazione Responsabilità Etica.
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Il libero commercio contro l'ambiente e la salute:
le minacce dell'accordo NAMA nel Wto

Gli standard e le leggi adottate a tutela dell'ambiente o della salute umana
sono oggi gravemente minacciate dai negoziati in corso al Wto.
In particolare, mediante il negoziato riguardante l'accesso al mercato per i
prodotti non-agricoli, in inglese "nonagricultural market access" o NAMA,
quasi duecento leggi nazionali che spaziano dalla lotta contro i cambiamenti
climatici alla protezione delle foreste, dalle norme di sicurezza sui
prodotti chimici all'efficienza energetica delle automobili o degli
elettrodomestici, rischiano di essere considerate delle "barriere"
illegittime al libero commercio.
In pratica il NAMA va direttamente a colpire il concetto stesso di sviluppo
e quello di sovranità nazionale.
Tradewatch segnala un lungo elenco di legislazioni internazionali che nei
vari documenti presentati nel negoziato NAMA sono accusate di essere
barriere non tariffarie.
Se nel Sud del mondo il rischio principale E' la deindustrializzazione e la
perdita di sovranità nazionale, in tutto il mondo il NAMA sta accelerando in
maniera spaventosa la cosiddetta "corsa al ribasso" in materia ambientale e
sociale.
E' necessario ed urgente stabilire una volta per tutte le priorità a livello
internazionale tra i diritti umani, sociali ed ambientali e la
liberalizzazione del commercio.
Inoltre, al di là delle sue enormi potenziali conseguenze, l'accordo NAMA
sembra al momento il tema negoziale cruciale dell'intero Wto, l'ago della
bilancia tra le richieste di liberalizzazione del Nord del mondo sui servizi
(negoziato Gats) e quelle del Sud soprattutto in agricoltura. Per questo E'
necessario da subito mobilitarci e fare sentire la nostra voce, in vista
delle prossime scadenze che potrebbero risultare decisive: la prima a fine
Luglio, quando il Wto nella sua sede di Ginevra proverà a fissare la
supremazia del commercio sull'ambiente ed i diritti sociali nelle modalità
negoziali dei vari accordi, e la seconda a dicembre ad Hong Kong, quando
dopo il fallimento di Cancun si cercherà di siglare questi accordi una volta
per tutte.

Il documento E' disponibile su www.tradewatch.it