sviluppo urbano sostenibile un convegno



da ecodallecittà.it
domenica 1 maggio 2005

Alborg committments e Strategia tematica urbana
Il resoconto del convegno milanese
Francesco Nicoletti

Maggiori convergenze tra le numerose strategie europee per lo sviluppo
urbano sostenibile che già operano parallelamente sul territorio senza un
coordinamento che ne accomuni gli obiettivi.
E' questo l'auspicio che è emerso dal convegno sul tema Aalborg Commitments
e Strategia Tematica Urbana che si è tenuto a Milano il 19 aprile nella
sede della Provincia.
A illustrare lo stato dell'arte delle due iniziative finalizzate a uno
sviluppo sostenibile delle aree urbane si sono alternati Bob Evans,
direttore generale del Sustainable Cities Research Institute (Scri) della
Northumbria University di Newcastle, Gran Bretagna, Stefan Khun
coordinatore del progetto Urban Governement, Iclei, e Kyosti Lempa
responsabile del coordinamento che monitora lo sviluppo sostenibile nelle
città baltiche, introdotti da Pietro Mezzi, assessore alla politica del
territorio e parchi con delega all'Agenda 21 della Provincia di Milano.

Scopo dell'incontro era fare il punto da un lato sul lavoro svolto dai
dieci comitati sorti in seguito ai dieci impegni presi con la carta di
Aalborg stilata nel giugno 1994 in materia di sostenibilità urbana e
dall'altro sulla Strategia Tematica Urbana, un piano specifico per le aree
urbane che rientra nel Sesto programma di azione a favore dell'ambiente
dell'Unione europea.
Iniziative che come è stato ricordato nei vari interventi si pongono
obiettivi simili e si richiamano entrambe ad Agenda 21, il documento per
favorire la sostenibilità delle realtà locali adottato in seguito all'Earth
Summit di Rio de Janeiro del 1992, e che, secondo il pensiero di fondo di
tutti gli intervenuti, dovrebbero convergere stabilendo un nesso tra
l'impegno a livello locale degli Aalborg Committments e quelli a livello
comunitario di Strategia tematica urbana.

E' l'opinione, ad esempio, di Bob Evans che ha osservato come "la Strategia
tematica urbana potrebbe incontrare delle resistenze da parte di alcuni
Stati membri dell'Ue al momento della sua traduzione in direttive
comunitarie" e che "tali iniziative possono avere successo solo se
decisioni e obiettivi vengono presi a livello locale". Sulla stessa
lunghezza d'onda è Stefan Khun, che ha sottolineato come "le diverse
esigenze delle varie aree urbane europee richiedono interventi mirati e
l'individuazione delle risorse specifiche dei luoghi su cui puntare".
Un esempio di monitoraggio a livello locale finalizzato alla individuazione
di obiettivi per lo sviluppo sostenibile è lo spaccato delle città baltiche
fornito da Kyosti Lempa, che ha sottolineato l'importanza di indicatori
economici, sociali e ambientale nella redazione di piani che stabiliscono
target precisi per realtà locali specifiche. Sulla necessità "di adottare
un modo di procedere più pratico" si è espresso Emilio D'Alessio,
presidente Associazione coordinamento nazionale Agenda 21 locali "pena il
rischio di restare sempre sul piano delle parole e dei buoni propositi
senza mai arrivare su quello dei fatti".

           L'intervento di Bob Evans
           a cura di Francesco Nicoletti

           Nel suo intervento Bob Evans, direttore generale del
Sustainable Cities
           Research Institute (Scri) della Northumbria University di
Newcastle, Gran
           Bretagna, ha descritto il programma della Strategia Tematica
Urbana, una
           branca dedicata allo sviluppo sostenibile urbano del Sesto
programma di
           azione a favore dell¹ambiente dell¹Ue che individua quattro
campi di azione
           prioritaria: gestione sostenibile dell¹ambiente urbano,
trasporti, edilizia
           e progettazione urbana.
           Una prima Comunicazione sull¹iniziativa è apparsa nel febbraio
2004 con il
           titolo "Verso una strategia tematica sull¹ambiente urbano"
(consultabile al
           sito della Comunità Europea) e una nuova pubblicazione è
prevista entro la fine dell¹anno.
           Il suo obiettivo, ha ricordato Evans, è quello di far sì che
tutte le città
           europee con più di 100 mila abitanti adottino un piano per le
politiche
           sostenibili, in particolare in materia di gestione
dell¹amministrazione
           pubblica e trasporto urbano. < ha sottolineato lo studioso ­ Il
piano sarebbe innanzitutto un utile
           strumento per coordinare le varie direttive Ue sull¹argomento.
Inoltre,
           servirebbe da base per i negoziati tra le realtà locali e i
governi
           nazionali e verrebbe favorito il processo di integrazione tra i
comuni che,
           pur con interventi diversificati a seconda delle peculiari
esigenze,
           avrebbero regole comuni in materia di lavoro, ambiente,
politiche sociali>>.
           Evans ha rivolto anche delle raccomandazioni. La prima è che <
devono partire dal basso, e cioè dalle città e dalle realtà locali>>, la
           seconda è che < avrebbero il vantaggio di coinvolgere
direttamente le realtà locali qualora
           eventuali direttive Ue emanate sulla base della Strategia
Tematica Urbana
           incontrassero l¹ostilità di alcuni Stati membri>> (per
ulteriori
           informazioni sul lavoro dell¹equipe del professor Evans alla
Northumbria
           University consultare il sito www.sustainable-cities.org.uk).

           Francesco Nicoletti

           Intervento di Stefan Khun

           a cura di Francesco Nicoletti

           Nella stessa direzione della Strategia Tematica Urbana vanno
anche i 10
           impegni chiave degli Aalborg Committments, i comitati creati
sulla base del
           documento uscito dalla conferenza di Aalborg del giugno 1994 a
cui hanno
           partecipato 80 amministrazioni locali europee.
           < monitoraggio su numerose realtà locali sulla base di
indicatori tratti dalle
           linee guida di Agenda 21.­ ha detto Stefan Khun, coordinatore
del progetto
           Urban Government del Consiglio internazionale per le iniziative
ambientali
           locali (Iclei) ­Questi indicatori, che spaziano dalla qualità
dell¹ambiente
           alle condizioni sociali di una determinata area, permettono di
tracciare un
           grafico sul livello di sostenibilità di un dato luogo e, in un
secondo
           momento, di individuare le misure adatte per correggere i dati
negativi>>.
           Le città che aderiscono alla carta di Aalborg sono libere di
sottoscrivere
           tutti o solo alcuni dei 10 impegni chiave. Per ognuno di essi
           l¹amministrazione locale dovrà avviare un monitoraggio sullo
status attuale
           e stabilire tempistiche e obiettivi degli interventi. Le città,
inoltre,
           devono puntare sulla valorizzazione delle proprie risorse
specifiche e
           stabilire target che rispecchiano i loro reali bisogni. Una
mano in questa
           direzione la dà anche Internet, che oltre a essere un utile
strumento di
           informazione mette a disposizione online dei tool destinati
alle
           amministrazioni locali per guidarli nella redazione di piani e
individuare
           misure e interventi.