OTTO PER MILLE: L'ARMA DEI POVERI!



OTTO PER MILLE: L'ARMA DEI POVERI!

di Massimo Consoli

E' l'ora della rivolta.
Se volete, è anche l'ora della rivoluzione.
Comunque, ognuno di noi/voi è chiamato a fare la propria parte, a portare il
proprio sassolino per l'edificazione di una grande casa comune, e a non
nascondersi dietro la convinzione che le piccole azioni non servono a nulla
ed è perciò inutile farle.
Noi viviamo in Italia.
Se uno si va a studiare le raccolte di giornali degli ultimi cento anni
(giusto per fissare un limite comprensibile e facilmente controllabile), poi
si mette a leggere un po' di libri sull'argomento che lo interessa, e si
guarda attorno parlando con la gente, arriverà ad una conclusione forse
banale ma incontrovertibile e che non è inutile ripetere anche qui per
l'ennesima volta:
Nel nostro Paese, il nemico più pernicioso della comunità varia è la Chiesa
Cattolica!
Nessuna classe, categoria, istituzione, comunità, religione, razza, etniaS
si è accanita contro di noi con tanta pervicacia, crudeltà e scientificità,
e con tutti i mezzi disponibili all'ingegno umano, neppure solo limitandosi
a bruciare vivi i sodomiti per chissà quanti secoli nel nome di Dio e
sottomettendoli alla croce, ma cercando, anzi riuscendo in pieno ad entrare
nelle coscienze degli individui fino a distruggerne ogni capacità o
desiderio di resistenza alla violenza.
Non credo di sbagliare dicendo che ognuno di voi che mi sta leggendo in
questo momento, almeno una volta nella sua vita ha pensato al suicidio come
soluzione ai propri conflitti interiori tra pulsione sessuale e/o
sentimentale per una persona del proprio sesso, e fede religiosa.
Che poi una gran parte di ecclesiastici (maschi e femmine) siano
omosessuali, dimostra il perverso successo delle strategie messe in atto da
una istituzione che vanta migliaia di anni di esperienza e di studio
accurato dell'essere umano e delle sue possibilità di manipolazione.
Ma non voglio fare una conferenza sulla storia delle religioni o lanciare un
attacco anticlericale contro il Vaticano.
Io qui, oggi, sto difendendo me stesso contro i miei nemici mortali, contro
coloro che hanno torturato i miei padri e le mie madri, che hanno rovinato
la vita a quelli che ci hanno preceduto sulla strada che stiamo percorrendo,
che pongono continuamente ostacoli nel nostro giusto desiderio di
raggiungere la serenità, la felicità, l'amore.
E  spero di non trovarmi da solo, in quest'impresa.
Entro giugno bisogna presentare la dichiarazione dei redditi. In questa
occasione il contribuente deve decidere a chi destinare l'8 per mille
dell'IRPEF (Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche).
I fondi raccolti in questo modo (e sono somme incredibilmente alte) vengono
suddivisi tra vari soggetti, tutti religiosi, tranne uno, lo Stato Italiano.
Gli altri sono così elencati: Chiesa Cattolica, Comunità Ebraiche, Assemblee
di Dio in Italia, Avventisti del Settimo Giorno, Chiesa Evangelica Luterana,
Tavola Valdese.
Questo 8 per mille è stata una invenzione della Chiesa Cattolica per
ricevere dagli italiani ancora più soldi di quanti non ne riceva in mille
altri modi.
Porto un esempio che spero mi aiuti ad essere più chiaro possibile.
I media hanno riportato a suo tempo la notizia che l'87 per cento dei
contribuenti italiani, nello scorso 2003, hanno fatto la propria scelta a
favore della Chiesa Cattolica.
Non è vero. Solo il 36,57 per cento ha barrato con una crocetta la casella
apposita sul modulo delle tasse. Il restante 63.43 per cento non ha espresso
alcuna preferenza. Quasi i due terzi! La stragrande maggioranza di questi
due terzi ha lasciato in bianco le apposite caselle nella convinzione che,
in questo modo, non avrebbe dato i suoi soldi a nessuno.
Errore madornale!
La legge (che è una vera e propria LEGGE-TRUFFA) è congegnata in modo che i
soldi di chi non ha espresso alcuna preferenza vadano comunque distribuiti
percentualmente tra i soggetti ammessi alla distribuzione dei fondi.
Gli ebrei italiani sono 35.000. Le altre convinzioni religiose sono composte
da quattro gattiS è chiaro che la parte del leone va automaticamente alla
Chiesa Cattolica che così, dal 36,57 per cento, balza all'87 per cento dei
soldi da ripartire.
Ma non è finita.
Chi non ha simpatia per nessuna confessione religiosa e preferisce lasciare
i propri soldi allo Stato (come, ingenuamente, ho fatto io fino
all'altr'anno) perché ha saputo che verranno impiegati per opere di restauro
culturale, o simili, rimane coinvolto in una truffa colossale. Nel 2002, ad
esempio, un terzo dei soldi che i contribuenti hanno assegnato allo Stato,
sono stati da questo dirottati alla ristrutturazione dei beni culturali
della Chiesa Cattolica!
Alla fine, alla Chiesa Cattolica sono andati, nel 2003, la bellezza di 1.967
miliardi di lire (oltre 1 miliardo di euro): una somma che supera il
bilancio di chissà quanti Stati del Terzo Mondo. E tutto questo senza colpo
ferire, cercando di convincere gli italiani con una campagna pubblicitaria
che alla Conferenza Episcopale Italiana è costata 8 milioni di euro. E tutto
questo senza contare altre agevolazioni delle quali continua a godere la
stessa Chiesa Cattolica, per accontentare la quale Destra e Sinistra fanno a
gara, offrendo regali di tutti i generi.
E' di due giorni fa la notizia che, finalmente, Il Comune di Roma (Veltroni)
e la Regione Lazio (Storace) si sono accordati per costruire 26 nuove chiese
nella capitale.
26 nuove chiese proprio mentre le autorità cattoliche medesime si lamentano
che gli italiani (e soprattutto i romani) non vanno a messa, non frequentano
le chiese le quali, nella stessa città di Roma, sono deserte e frequentate
quasi solo da turistiS
E per finire: che uso ne fa, dei suoi fondi, la Chiesa Cattolica? Forse
quelle belle opere di assistenza ai bisognosi che ci fanno continuamente
ammirare in TV?
No! Gli interventi caritativi sono solo il 18,21 per cento, mentre le
"esigenze di culto e pastorale" assorbono un buon 41.58 per cento; il
sostentamento del clero (lo stipendio ai preti, per capirci meglio), si
prende il 32,43 per cento; e la "riserva", il 7,78 per cento.
Ebbene, nel mio piccolo io mi rifiuto di contribuire a finanziare i miei
nemici, coloro che hanno usato il mio denaro per discriminarmi, insultarmi e
farmi star male. Preferisco aiutare chi mi da' maggiori garanzie di
utilizzare il mio denaro in iniziative che condivido e che non si ritorcono
contro di me.
Sono stato a lungo indeciso tra le Comunità Ebraiche ed i Valdesi, mentre le
altre confessioni cristiane non le vedo tanto tanto diverse da quella
cattolica. Poi, considerando che quando ho cercato di intervistare per "Rome
Gay News" due rabbini (il prof. Elio Toaff e il dr. Bachbut, nel 1995)
sull'argomento che mi sta più a cuore, questi non mi hanno neppure degnato
di una risposta, mi sono convinto che non posso dare i miei soldi a chi non
mi prende neppure in considerazione.
Il mio 8 per mille, quest'anno, lo darò ai Valdesi, per ora convinto che
siano il male minore. Speranzoso che si dimostreranno il bene maggiore.

Massimo Consoli