legambiente decalogo contro lo smog



da ecodalle città

martedi 10 febbraio 2004

Legambiente propone un 'decalogo' contro l'emergenza

'Serve un piano antismog'. Ma poi è polemica anche con Domenici e sui
sindaci di alcune città
"Serve un piano straordinario contro lo smog, che armonizzi gli interventi
nelle varie città e soprattutto proponga e finanzi misure strutturali per
incentivare il trasporto pubblico, disincentivare quello privato, rendere le
nostre città più sane e più respirabili". Lo chiede Legambiente alla vigilia
dell'ennesimo stop alle auto, causa inquinamento, che interesserà nel fine
settimana le città di Roma e Milano.

"Contro lo smog le città si muovono ormai in ordine sparso - sottolinea
Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - con concentrazioni
analoghe di inquinanti qualche sindaco ricorre alle targhe alterne, qualcuno
al blocco delle non catalitiche, qualcun altro fa finta di niente. Ma l'
emergenza smog interessa ormai tantissime città, non solo le metropoli, e
dunque bisognerebbe abbandonare le misure tampone e puntare a un piano che
nei prossimi anni eviti il solito inverno alle polveri sottili".

Legambiente ha elaborato dieci proposte che, se attuate, potrebbero
consentire alle città di sfuggire alla morsa dell'inquinamento.

1) Vincolare il 25% della spesa nazionale per le opere pubbliche nel settore
trasporti alla realizzazione di reti per il trasporto rapido collettivo,
dando la priorità ai mezzi a trazione elettrica (tram, metropolitane,
filobus).

2) Trasformare in corsia preferenziale almeno il 50% dei chilometri di rete
di trasporto pubblico nelle grandi aree urbane, quelle più penalizzate dal
traffico, e puntare almeno al 20% di percorsi in sede protetta nelle altre
città.

3) Istituire un fondo nazionale del trasporto locale, finanziato con i
proventi di parte della tassazione sui carburanti e di parte degli introiti
dei parcheggi comunali a pagamento, per coprire i costi del trasporto
pubblico, come hanno già proposto Milano e Roma.

4) Disincentivare l'uso dell'auto privata attraverso la realizzazione di
misure diversificate di limitazione del traffico a fini ambientali e di
promozione della mobilità ciclabile: un'isola pedonale in ogni quartiere e
piste ciclabili non solo per lo svago.

5) Un piano straordinario del governo per ringiovanire il parco autobus
portando l'età media dei mezzi a 7 anni - mentre oggi nel nostro Paese su
43.000 mezzi in circolazione, 16.000 hanno più di quindici anni di servizio
(37,5% del totale), altri 10.000 circa hanno un'età compresa tra gli 11 e i
15 anni, e la vita media degli autobus in Italia è di 10,7 anni.

6) Attuare una corretta pianificazione territoriale con l'obiettivo di
realizzare un'armonica e funzionale integrazione tra tutte le modalità di
trasporto: auto, metro, tram, ferrovie locali, taxi, bus, biciclette,
pedoni. Ad esempio ricorrendo a sistemi tariffari integrati e a forme di
pagamento più comode e innovative (smart card, biglietti elettronici, ecc.).

7) Infrastrutture digitali per offrire servizi più efficaci all'utenza, come
l'utilizzo degli sms per dare indicazioni sui tempi di attesa e di arrivo
dei mezzi, fino alla promozione di tecnologie innovative per ridurre la
domanda di mobilità (telelavoro, home-banking, commercio elettronico).

8) Taxi collettivi, car-sharing, bus a chiamata, car-pooling: differenziare,
in sostanza, l'offerta di trasporto mediante l'introduzione, la
valorizzazione e il potenziamento di alcuni servizi.

9) Dare piena attuazione al decreto che prevede l'istituzione del "mobility
manager", nominando i professionisti della mobilità che ancora mancano all'
appello e rafforzando le loro funzioni.

10) Potenziamento della rete su ferro, delle linee già presenti e incentivo
del loro utilizzo con agevolazioni ai cittadini.