il buco nero dei rifiuti speciali



da ecosportellonews
Anno II - Num. 43 - 1 dicembre 2003

Il buco nero dei rifiuti speciali

Andrea Poggio, presidente lombardo di Legambiente ha incontrato Paolo Russo,
forzista presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sui rifiuti,
in visita a Milano e in Lombardia per raccogliere elementi sulla gestione
dei rifiuti in regione.
Poggio a Russo ha elencato 4 punti sui quali per Legambiente è urgente
intervenire. Il primo è quello dell'impossibilità degli operatori di
svolgere la loro attività per colpa della provincia di Milano, la quale,
ricorda Poggio, sta bloccando un settore nel quale poi gli ecofurbi, o
peggio, gli ecomafiosi si inseriscono. "La provincia - dice Poggio - si
rifiuta di organizzare un efficiente sistema per verificare se gli operatori
abbiano i requisiti per operare in regime di procedura semplificata per quel
che riguarda il trasporto e il trattamento dei rifiuti speciali. Il suo modo
di operare è discutibile e anche pericoloso. Siccome non riesce ad
organizzarsi, di fronte alle richieste degli operatori per evitare il
silenzio assenso che darebbe il via all'attività, rifiuta la concessione
dell'autorizzazione: di fronte a questo atteggiamento gli operatori onesti
rimangono bloccati, mentre quelli disonesti vanno avanti lo stesso. Il
risultato è che la provincia sta contribuendo a creare un vero e proprio
buco nero all'interno del quale sguazzano le ecomafie, come dimostra anche
l'inchiesta della procura napoletana sui traffici nord sud". Su 3000
richieste per il trattamento dei rifiuti speciali presentate in Lombardia,
la metà sono state presentate in provincia di Milano, ricorda Poggio.
Il secondo punto messo sul tavolo da Poggio ha riguardato Amsa: "Con tutti
gli impianti di cui dispone e con i livelli di raccolta differenziata che ha
raggiunto, che può però senz'altro migliorare, esporterà da gennaio 900
tonnellate al giorno di rifiuti in Germania. In più fa incetta di rifiuti
per giustificare un inutile secondo inceneritore dopo quello di Silla 2. I
suoi flussi sono sostanzialmente incontrollati perché attraverso il
passaggio nelle linee di pretrattamento di Maserati e di Silla 2, i rifiuti
diventano speciali e non si sa più dove finiscano".
Terzo punto sottolineato da Poggio, la questione degli incentivi previsti
per le fonti di energia rinnovabili, che il governo vorrebbe concedere anche
alla termodistruzione. Una truffa che il parlamento non deve far passare.
Poggio, insieme al comitato Gorla Mozzate, ha denunciato infine il caso
della discarica che da vent'anni smaltisce i rifiuti di parte del Comasco e
del Varesotto. "Va avanti da anni ma non si è ancora adeguata alle normative
nazionali. Deve chiudere. I gestori della discarica hanno chiesto ma non
ancora ottenuto la proroga per continuare l'attività".