Il blackout degli imbrogli



CHI HA SPENTO LA LUCE ?

Il blackout degli imbrogli - Comunicato dei colleghi della RdB-Cub settore
Energia

Finalmente sappiamo di chi è la colpa del blackout che sabato notte ha
paralizzato lâItalia : un albero e un fulmine, che hanno messo in ginocchio
tutto il sistema elettrico nazionale; la conclusione è stata che bisogna
costruire nuove centrali elettriche.
Vediamo adesso di capire veramente cosa è successo.
La liberalizzazione e la privatizzazione del mercato energetico hanno
prodotto una disarticolazione di tutto il sistema elettrico, spostando
lâobiettivo vero che è quello dellâerogazione di un servizio pubblico
essenziale ad un interesse privato e quindi proiettato esclusivamente al
profitto.
Al momento del blackout solo un terzo delle centrali erano in funzione.
Ciò è dovuto al fatto che le aziende che gestiscono la produzione di
energia elettrica tengono gli impianti spenti in base a puri calcoli di
convenienza economica; non essendo più un servizio pubblico decidono in
piena libertà quando e quanta energia produrre.
La scellerata politica della privatizzazione del sistema elettrico
italiano, partorita dal governo di centro sinistra con i Decreti Bersani e
DâAlema e perseguita con altrettanta scelleratezza e superficialità
dallâattuale governo, oltretutto senza nessun tipo di regolamentazione, ha
causato la contemporanea chiusura, per ristrutturazione, di numerose
centrali di produzione (Sermide, Chivasso, Brindisi, Napoli, ecc..),
provocando così i presupposti che ci hanno portato al blackout di sabato
notte.
Si cerca in tutti i modi di fuorviare dalle vere problematiche, proponendo
soluzioni ãalternativeä quali il carbone o il nucleare perché
ãeconomicamente vantaggioseä o peggio ancora ricorrendo alla
regionalizzazione e quindi ad un ulteriore tipo di spezzettamento della
rete elettrica.
Il tutto condito dalla ciliegina sulla torta rappresentata dalla proposta
di costruite nuove centrali elettriche, che è un privilegio riservato ai
privati in quanto il decreto di riassetto elettrico impedisce allâEnel di
aumentare il suo peso sul mercato.
La realtà dei fatti è
- che lâItalia di notte dipende quasi esclusivamente dalla importazione di
energia estera per permettere ai privati risparmi, sia energetici che
occupazionali : negli ultimi anni il livello occupazionale è sceso di oltre
40.000 unità,
- che il governo Berlusconi, con grande irresponsabilità, non ha finora
autorizzato il gestore della rete nazionale (GRTN) a mettere in circolo le
migliaia di megawatt prodotte ed inutilizzate (circa 11.000),
- che le fonti alternative proposte, carbone e nucleare, non sono così
economiche come ci vogliono far credere,
- che non abbiamo bisogno di nuove centrali elettriche utili solo alle
tasche degli imprenditori,
- che abbiamo invece bisogno di un totale risanamento sia delle centrali
esistenti che dei sistemi di produzione e di trasmissione riunificando la
loro gestione sotto il totale dominio pubblico.
In 50 anni di Enel e di sistema pubblico elettrico nazionale tutto ciò non
si è mai verificato.
Impediamo che nuove disposizioni governative aumentino i poteri delle
aziende elettriche private.
Battiamoci per riportare sotto il controllo pubblico tutto il sistema
elettrico nazionale.

la Direzione Nazionale
RdB-cub Federazione
Roma - 29/9/2003 n. articolo: 936