ABRUZZO SOCIAL FORUM... i fiumi non sono in vendita... sospesa la concessione dell'acqua.



L'affare "Acqua alla Puglia" per il momento è sospeso,
respinto per il tentativo della multinazionale
anglo-statunitense Balck and Veatch capofila nella ricostruzione
in Iraq di avere in concessione attraverso una società aquilana
AMP l'acqua dei fiumi abruzzesi....

  la lotta continua.... FERMIAMO  CANCUN....
    ACQUA BENE COMUNE DELL'UMANITA'
NON SI PRIVATIZZA ....

altre info su <http://www.abruzzosocialforum.org>www.abruzzosocialforum.org


COMUNICATO STAMPA DEL 29/07/2003



 VENDITA DEI FIUMI ABRUZZESI: 

  LA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI CHIAVE DI VOLTA PER FAR FALLIRE QUESTO AFFARE



In merito alla sospensione del procedimento di assegnazione della
concessione alla società AMP di almeno 200 milioni di mc di acqua annui dei
fiumi abruzzesi interviene Renato Di Nicola, portavoce dell'Abruzzo Social
Forum "Oggi a L'Aquila, in una torrida giornata feriale di fine Luglio,
siamo riusciti a mobilitare con un lavoro svolto in pochi giorni 500
cittadini giustamente disgustati per il progetto di privatizzazione dei
fiumi abruzzesi. Un progetto fatto a misura della multinazionale di turno
che aveva messo gli occhi sulle risorse idriche della nostra regione.

La decisione di sospendere la seduta e rinviare il tutto ai ministeri è
frutto dell'allarme sociale suscitato in Abruzzo da questo progetto,
allarme che ha portato la Regione Abruzzo, tramite i suoi funzionari e con
l'assenza completa dei suoi dirigenti politici, a fare marcia indietro e a
chiedere la sospensione del procedimento. La stessa Regione Puglia ha fatto
dietrofront, probabilmente perché letteralmente esautorata dal governo
nazionale.

Pensiamo però che se non ci fosse stata questa mobilitazione che ha portato
a esercitare un controllo democratico sulle procedure e sulle scelte
compiute da politici e tecnici non avremmo ottenuto questo stop. Ora
continueremo ad esercitare la nostra pressione affinché questo progetto
venga accantonato per sempre. E' comunque un segnale chiaro per chi ancora
pensa che la nostra regione possa essere immune dalle derive
antidemocratiche della globalizzazione neoliberista, in cui si rompe
qualsiasi contratto sociale e qualsiasi regola ambientale pur di far valere
gli interessi delle grandi società. E' anche un segnale per chi vuole
privatizzare gli acquedotti abruzzesi esponendo la nostra popolazione al
rischio concreto che le risorse ambientali fondamentali per la vita
diventino merce in mano a pochi potentati economici."

    www.abruzzosocialforum.org