ilva cementir agip accusati a taranto



da lanuovaecologia.it

Mercoledì 16 Luglio 2003
ECOREATI|L'inchiesta riguarda le emissioni nocive di fumi, gas e polveri

Taranto, indagati i dirigenti di tre industrie

Avviso di conclusione delle indagini per i vertici di Ilva, Cementir e Agip
raffinazione. I reati ipotizzati sono di «getto pericoloso di polveri» e di
«danneggiamento aggravato» per i centri abitati di Taranto e Statte

Undici persone - fra le quali il presidente del consiglio d'amministrazione
dell'Ilva, Emilio Riva, e suo figlio, Claudio, amministratore delegato della
stessa azienda, Francesco Caltagirone, presidente del consiglio di
amministrazione della Cementir, e Alfredo Moroni, amministratore delegato
dell'Agip Raffinazione - risultano indagate per due inchieste, coordinate
dalla Procura di Taranto, sull'inquinamento atmosferico che sarebbe
provocato in città dalle tre grandi industrie.

I carabinieri del Reparto operativo di Taranto stanno notificando agli 11
indagati l'avviso di conclusione delle indagini, firmato dal procuratore
aggiunto presso il Tribunale di Taranto, Francesco Sebastio, e dai sostituti
procuratori Maurizio Carbone, Alessio Coccioli e Remo Epifani. La prima
inchiesta, avviata dalla procura di Taranto nell'aprile del '98, riguarda le
emissioni nocive sulla città provocate da fumi, gas e polveri. Le indagini
si sono avvalse
dei dati raccolti dal Dipartimento di Prevenzione della Ausl Taranto 1
riguardanti la salubrità dell'aria e l'incidenza sulle malattie
dell'apparato respiratorio.

I reati ipotizzati sono di «getto pericoloso di polveri ed emissioni di
fumi, gas e vapori molesti» e di «danneggiamento aggravato» per i centri
abitati di Taranto e Statte. Questi due Comuni risultano anche parti lese
insieme con la Provincia di Taranto, la Regione Puglia e il ministero
dell'ambiente. La seconda inchiesta, pressoché parallela alla prima,
cominciò nel 2001 e riguarda l'inquinamento che sarebbe stato provocato
dalle cokerie dell'Ilva, il cui dirigente di reparto, Roberto Pensa, è
anch'egli indagato, oltre ad Emilio e Claudio Riva e al direttore dello
stabilimento siderurgico di Taranto, Luigi Capogrosso.

I magistrati ipotizzano il reato di «omissione dolosa di cautele contro gli
infortuni sul lavoro» in relazione all'emissione di fumi, gas e polveri da
quegli impianti. Terminato l'iter della notifica dell'avviso di conclusione
delle indagini, il collegio difensivo degli indagati ha 20 giorni di tempo
per presentare memorie o altra documentazione a tutela dei loro assistiti;
dovrà quindi essere fissata l'udienza preliminare per decidere
l'archiviazione o il rinvio a giudizio degli inquisiti.

16 luglio 2003