ECONOMIA E WELFARE STATE



DA FONDAZIONEDIVITTORIO.IT

venerdi 13 giugno 2003


Economia e Welfare State di Laura Pennacchi

E' possibile instaurare un legame causale fra estensione del welfare state
(e connesse imposte elevate) e i bassi tassi di crescita, che hanno
caratterizzato negli ultimi anni molti dei sistemi economici europei? E', di
conseguenza, lecito considerare il welfare state come una struttura superata
e ormai destinata all'estinzione? Nel suo lavoro, Laura Pennacchi offre
varie ragioni per fornire una risposta negativa ad ambedue gli
interrogativi. L'autrice sostiene in particolare che la crescita dell'
economia statunitense nel corso degli anni Novanta, oltre a essere stata
alimentata dall'enorme afflusso di capitali esteri, si è accompagnata a un
aumento delle disuguaglianze sociali a livello intra- e internazionale; e
aggiunge che, per far emergere il presunto impatto negativo del welfare
state sulla crescita economica, il paradigma neo-liberista ne sottolinea i
costi assoluti senza valutarne i benefici in termini di redistribuzione e di
qualità dei servizi offerti. Questa analisi tende a rovesciare la
tradizionale contrapposizione fra efficienza economica ed equità sociale e a
ridefinire lo stesso disegno istituzionale del welfare state. Al riguardo,
Pennacchi insiste sui diritti di cittadinanza come punto di riferimento
centrale per lo sviluppo umano. L'uguaglianza sostanziale deve essere
promossa attivamente dallo Stato tramite un'ampia offerta di servizi (in
primo luogo, istruzione e formazione) e una garanzia di sicurezza (in primo
luogo, riguardo alla previdenza). Ciò rende necessario riaffermare un'idea
di tassazione progressiva, del tutto diversa da quella minimale predicata
dalla destra.