cosa c'e' nella zucca del conto arancio



da olivierobeha.it

  Che cosa c’è nella zucca?

La campagna promozionale del "Conto Arancio" della ING Direct è stata
oggetto di un'indagine da parte del Giurì della Pubblicità, organo
dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria.

Il Giurì ha disposto la CESSAZIONE DELLA CAMPAGNA in quanto non conforme
agli articoli 2 (Pubblicità ingannevole) e 27 (Operazioni finanziarie e
immobiliari) del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria.

    
  “Il 6% facile, facile”: assicura la pubblicità. Ma davvero aprire un
Conto Arancio vuol dire assicurarsi un rendimento annuo del 6%? La verità è
un po’ più complessa di quella che campeggia sui cartelloni pubblicitari e
che rimbalza dagli spot radiofonici e televisivi.

Intanto Conto Arancio, diversamente da quello che si può credere, non è un
conto corrente. E’ un conto di deposito fruttifero, evoluzione del vecchio
libretto di risparmio: il che vuol dire niente libretto degli assegni,
niente bancomat, niente carte di credito. Del nostro costoso conto corrente
bancario non possiamo quindi liberarci. Inoltre il rendimento annuo di
Conto Arancio è del 3,70%. Lordo però. Al netto della ritenuta fiscale del
27% il rendimento scende al 2,70%.


Ed allora come si arriva al pubblicizzato 6%?
I clienti che attivano Conto Arancio entro il 28 febbraio 2003 ottengono un
bonus del 2,30% da sommare al 3,70% di base. Attenzione, però, il bonus
vale solo per il mese di marzo 2003. Riepilogando: tasso al 6%, lordo e
solo per 31 giorni.

Ma tutto questo è scritto nelle pagine pubblicitarie pubblicate sui
giornali? Solo in parte e, ovviamente, con caratteri 17 volte più piccoli
di quelli utilizzati per “strillare” il conveniente tasso del 6%. E così
l’Aduc, l’Associazione per i Diritti degli Utenti e del Consumatori, ha
posto una domanda “facile, facile” all’Autorità Garante della Concorrenza e
del Mercato: “Quella di Conto Arancio è una pubblicità ingannevole?”