oneri - costi - nucleari residui



da lanuovaecologia.it

     
 
Lunedì 3 Febbraio 2003  
 
CENTRALI|2.650 milioni di euro in 20 anni per ripulirle 
 
"Oneri nucleari residui" 
 

Rifiuti radiattivi La stima è della Sogin, la società che gestisce lo
smantellamento delle quattro centrali nucleari italiane: Caorso, Latina,
Garigliano e Trino. 35.000 metri cubi di materiale radioattivo da smaltire
entro il 2020. A spese nostre 
 
 
Il programma ventennale di smantellamento degli ex impianti nucleari
italiani costerà 2.650 milioni di euro. La stima è della Sogin, la società
che gestisce lo smantellamento delle quattro centrali nucleari italiane:
Caorso, Latina, Garigliano e Trino. Si tratta complessivamente di circa
35.000 metri cubi di materiale di bassa, media e alta radioattività,  
 

da conferire al deposito nazionale.
Questa valutazione, ha detto il presidente della Sogin, Carlo Jean, alla
commissione Ambiente della Camera, comprende le attività di smantellamento
degli impianti fino al rilascio radiologico del sito e quelle di gestione
del combustibile irraggiato e dei prodotti di riprocessamento fino al loro
conferimento al deposito nazionale. Non comprende eventuali maggiori oneri
derivanti da cambiamenti di strategia (per esempio l'esportazione), né gli
oneri associati alla sistemazione definitiva in un deposito di tipo
geologico del combustibile e dei rifiuti ad alta attività. Non comprende,
inoltre, le voci di costo delle attività preliminari alla realizzazione del
deposito nazionale dei rifiuti.

Il programma e la stima dei costi sono stati inviati all'Autorità per
l'energia elettrica e il gas che li ha ritenuti validi e ha provveduto a
riconoscere, per il primo triennio di attività 2002-2004, 362 milioni  
 

di euro. L'apposita componente della tariffa elettrica attraverso la quale
vengono finanziati i cosiddetti oneri nucleari residui, fino ad oggi
fissata provvisoriamente in circa 0,04 centesimi di euro per chilowattora
venduto, dovrebbe essere adeguata di conseguenza.
Priorità della Sogin è intervenire subito per rimuovere tutte le
apparecchiature. La soluzione di smantellamento accelerato, ha spiegato
Jean, «è stata suggerita anche dal contesto di abbandono totale della
produzione nucleare e dalla prospettiva della continua perdita delle
conoscenze nel settore». L'approfondità attività di programmazione indica
che è possibile completare tutte le attività entro il 2020. Perché questo
obiettivo sia rispettato occorrono due condizioni fondamentali: la
disponibilità del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi entro il 2009,
la certezza di riferimenti e di tempi nello svolgimento del processo
autorizzativo.