Re:A MILANO: INCONTRO SULL



Perché non scrivi un bel libro di preveggente fantascienza ?
Un giorno ti daranno atto di avere visto giusto, come ora si dovrebbe fare con
Huxley (Un mondo nuovo - Ritorno al futuro). 
Peccato che nel frattempo la storia camminerà senza tener conto delle tue
validissime ragioni e probabilmente anche dei miei appelli a sottoscrivere il
PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO. 

Se hai (o avete) qualche problema a collegarti con il
www.deicittadinidelmondo.it, RIPROVATE FRA UNA DECINA DI GIORNI !  ((abbiamo
avuto qualche problema tecnico che conto di risol vere appena ritorno da PORTO
ALEGRE)). 


Ciao, 

Gianni Zampieri - cdm  
 



Allego il documento che ho preparato per l'occasione.
Mi scuso se non sono riuscito a sintetizzare, ma chi ha interesse ad
analizzare le motivazioni su un tema certamente molto importante e che
occupa ore sul video, mi auguiro possa trarre spunti per costruire il
proprio giudizio, condividendo o meno la mia analisi, un po' piu' che dall'
" io sto con Einaudi " che abitualmente rende rapidi gli interventi.
Pierpaolo  Benni














Giovedì 23 - ore 20,30 - presso la Sede di Via Lepontina, 3 Milano

si terrà un incontro sul tema:


INFLAZIONE: che livello ha raggiunto? Quali le cause? Di chi le responsabilità?
Possiamo fidarci dei dati ISTAT?


interverranno:

Ing. Pierpaolo Benni - coordinatore del Dipartimento nazionale Economia
Lavoro Sviluppo
Dott. Umberto Lacchetti - membro del Dipartimento nazionale Economia Lavoro
Sviluppo

Vi aspettiamo per dar vita ad un costruttivo dibattito



 PREMESSA
Il Tolomeo dell'Economia ha messo al centro dell'Universo il Denaro, e
siccome la cosa e' sempre andata benissimo a chi ne possedeva e quindi
contava, tutta la cultura dell'Economia e' stata costruita su questo
principio:
la Centralita' del Denaro
e tutte le risorse sono state indirizzate a convincere l'inclito ed il
volgo che tutto si fa col e dipende dal denaro.
Ogni tanto nasce qualche Copernico che tenta di sollevare dubbi, 
adizionali rivoluzionari Sud-americani agli arrabbiati e un po' rumorosi
Europei, ai decimatori Oriantali: tutti fuochi di paglia pagati
pesantemente da chi al momento si trova in prima linea, ma poi sfociati in
tarallucci e vino con sistematico ripristino " della Legalita' ".
Come ripeto fino alla noia, sempre più' demoralizzato perche' tutti dicono
che e' ovvio e che invento l'ombrello, salvo poi immediatamente dimenticare
il valore della similitudine quando serve, il fatto che venisse affermata e
provata scientificamente la Centralita' del Sole e smentita quella della
Terra non cambiava assolutamente nulla nella realta' fisica delle stagioni,
della fertilita' dei campi e delle vacche o nell'imbottigliamento del vino,
ma le Scomuniche contro i rei che diffondevano la nuova interpretazione
dell'astronomia si sprecarono e gli aguzzini che imponevano l'abiura
dell'eresia fecero fortuna.
Chiedo modestamente scusa se tralascio di accennare anche in modo minimale
alle motivazioni di tale atteggiamento da parte del Potere stabilizzato,
temendo di offendere la capacita' critica di ciascuno, ma non posso
esimermi dall'auspicare, in base all'esperienza, che fra un'ora non nasca
una domanda che denoti senza equivoco che quell'analisi e' stata in
concreto dimenticata.
Ma con chi compete il Denaro nella gara sulla Centralita' Economica ?
Elementare, Watson: con l'Energia, che e' l'essenza del Mondo materiale che
noi conosciamo e quindi gestiamo  !
Io sono convinto che questo Mondo dell'Energia esprima solo lo Stato
dell'Arte delle nostre attuali conoscenze, cioe' il sistema di fenomeni
riproducibili con altissima probabilita' di ripetizione al punto da poterli
considerare, oggi, dominati.
Siamo al livello sub-atomico, come mille anni fa' erano al livello delle
cose tangibili, per cui tante conoscenze tecniche allora mancanti venivano
trasferite al campo della filosofia, ed e' quindi ragionevole attendersi
che nel nostro futuro all'Energia possa sostituirsi un'altra Entita' più'
"Centrale ", ma 
 dell'Energia, e quindi dobbiamo fare
i conti con quella realta'.
Il cibo, la musica, la casa confortevole, i vestiti, i viaggi, le cure,
l'autonomia, eppoi il tempo, il davanti/dietro, il sopra/sotto, il Potere
eccŠ sono tutte e solo forme di energia utilizzabile, che costituisce il
Benessere, esistente in quanto quell'Energia Utilizzabile e' disponibile e
fruibile dal singolo, posto in grado di disporne in quota parte.
Cito sempre esempi che ho raccolto in Cile, quello fra i tanti Paesi che
conosco dove, per il livello di sviluppo sociale e per l'estrema
variabilita' delle condizioni ambientali, si presenta lo spettro oggettivo
più' esteso.
Come potrebbe essere attuata una " giusta " distribuzione dell'Energia
Utilizzabile Disponibile che consenta al padre pensionato abitante a
Santiago di visitare il figlio a Punta Arena se l'unico modo per
raggiungere Punta Arena e' l'aereo ?
E come posso assicurare all'abitante di Arica l'assistenza medica al
livello consentito dal benessere esistente nel Paese se nel raggio di 1000
km non esiste un ospedale attrezzato come puo' esserlo a Santiago ?
Ecco che la distribuzione dell'Energia Utilizzabile Disponibile si
intreccia con lo strumento universalmente adottato per facilitare lo
scambio di quell'Energia, cioe' il Denaro, ed ecco perche' nella
distribuzione di quel Denaro, cioe' della Capacita' d'Acquisto del
Benessere, deve entrare l'Autorita' dei Poteri Pubblici con le scelte
coerenti alla sua visione Politica.
 DEFINIZIONE DELL'INFLAZIONE
Oggi ci focalizziamo sul tema Inflazione, riuscendo cosi' ad evitare la
dispersione nel mare magnum della Politica.
Dal concetto che il Benessere e' costituito dalla quantita' di Energia
Utilizzabile Disponibile e che la distribuzione di quell'Energia, non
altra, avviene convenzionalmente tramite il servizio Denaro, discende
matematicamente che al totale di Energia Utilizzabile Disponibile deve
corrispondere uno ed un solo volume totale di Denaro in circolazione.
Aggiungo, ad evitare critiche inutili, c
nte l'Energia si esprime
in diverse grandezze " energetiche " fra loro equivalenti, di cui per
comodita' considero la più' universale che e' il Wattora ( Wh ), ma che,
agli effetti delle presenti considerazioni e' più' comodo riferirsi
all'unita' di misura della Potenza da cui deriva quell'energia, dando per
scontato che, ovviamente, in un'ora, la Potenza di 1 Watt rende disponibile
l'Energia di 1 Wattora, e quindi prescindendo dal coefficiente costante "
ora ".
Se dunque sono disponibili 10.000 MW, e per distribuirli si conviene che
occorrano, ad esempio, 10.000 milioni di Sesterzi, in modo che 1 Watt valga
1 Sesterzio, se a Caio spettano 10 Sesterzi, Caio puo' acquisire e godere
10 Watt.
Nel momento in cui qualcuno mette in circolazione 1% di Sesterzi in più',
cioe' 10.100 milioni di Sesterzi invece di 10.000 Milioni, allo stesso
totale di Energia Utilizzabile Disponibile, cioe' 10.000 MW, corrisponde
quel nuovo volume di Denaro e quindi il Watt non vale più' 1 Sesterzio, ma
1,01 Sesterzi e Caio, con i suoi 10 Sesterzi non puo' più' comprare 10
Watt, ma 9, 09 Watt.
Qualcun altro, che riesce ad accaparrarsi, anche se solo transitoriamente,
una certa parte di quei 100 milioni di Sesterzi aggiuntivi, e' pertanto in
condizioni di deviare a suo godimento 1 centesimo della quota parte di
Energia Utilizzabile Disponibile a spese dei tanti Caio che non sono più'
in grado di pagarsela.
Tutto questo spostamento di Capacita' d'Acquisto prescinde da tutte le
variabili che i rapporti individuali o di Gruppo tra le persone inventano
per deviare Sesterzi dall'uno all'altro con o senza intervento di Autorita'
Pubbliche, e che sono la normale dinamica basata sul principio della
Motivazione da o al Profitto, che non e' oggetto della nostra serata.
La variazione di valore del Watt che genera lo spostamento di capacita'
d'Acquisto, che e' esclusivamente nel Potere di chi ha l'Autorita' di
gestire la parita' di cambio fra l'Energia Utilizzabile Disponibile e il
volume del Denaro circolante, cioe' dei 
nell'ambito delle Norme
Costituzionali, e', essa e solo lei, l'Inflazione.
E siccome il volume di Energia Utilizzabile Disponibile varia nel tempo
grazie all'opera tesa al miglioramento del benessere, cioe' al suo costante
aumento, in realta', in questa visione dinamica, Inflazione e' l'eccesso
matematico di aumento del volume di Denaro circolante in confronto
all'aumento di Energia Utilizzabile Disponibile.
Una conclusione di una semplicita' sconcertante purche' si osservi il
fenomeno mettendo al Centro dell'Economia l'Energia e non il Denaro, cioe'
accettando Copernico e pensionando Tolomeo.
Dal che si deduce che la fonte dell'Inflazione e' la Politica di Deficit di
Bilancio dello Stato.
Sono trucchetti da Commercialisti furbi quelli che, ad esempio,
attribuiscono l'Inflazione a " cause esterne ", la cosiddetta " Inflazione
da Importazione ": se un prodotto importato ( per necessita' ) aumenta di
prezzo per cui il Watt per Caio costerebbe di più', o si riesce a
compensare quella variazione tecnicamente ad esempio aumentando
l'efficienza nell'utilizzo del prodotto importato, o scambiando con maggior
vantaggio altri prodotti, o non resta che subire la diminuzione del
Benessere per tutti perche' quell'Energia Utilizzabile Importata il Paese
non e' in grado di acquisirla nella quantita' precedente l'aumento di
prezzo.
Se cioe' il Paese non e' in grado di equilibrare la concorrenza
internazionale, la parita' fra Energia Utilizzabile Disponibile e volume di
Denaro circolante si sbilancia perche' diminuisce il volume di Energia e
quindi il Benessere, dando luogo ad uno sbilancio di sostanza e non di
forma come e' invece la vera Inflazione.
 INFLAZIONE ALL'ITALIANA
Per decine d'anni l'Italia e' stata Governata con politiche di deficit di
Bilancio, cioe' emissione aggiuntiva di Denaro, che sistematicamente hanno
promosso l'Inflazione, il che significa che, invece di bilanciare le uscite
con le entrate agendo sulle entrate per finanziare quelle che si riteneva
fossero uscite evidentemente 
i e' concesso l'accumulo di
passivi di Bilancio, e siccome la parita' del valore dell'Energia
Utilizzabile Disponibile e' un dato valido a livello internazionale,
periodicamente si e' svalutata la LIRA sottraendo a tutti i Cittadini con
questa operazione la stessa capacita' d'acquisto che una Politica
Responsabile avrebbe prelevato fiscalmente.
Essendo la svalutazione generalizzata, la conseguente penalizzazione si
scaricava proporzionalmente alla percentuale di attivita' svolta dal
singolo in LIRE o in Valute Estere, cioe' soprattutto in chi operava solo
in LIRE, cioe' i più' modesti.
Ecco quindi che, mentre quei Deficit di Bilancio accumulavano
progressivamente cifre sempre più' fuori da ogni logica ( siamo arrivati a
circa 1.400 MILIARDI di EURO ), la concorrenzialita' del Prodotto Italia,
essendo l'Energia Utilizzabile, come detto, valorizzata a prezzi
internazionali, veniva mantenuta grazie alle svalutazioni che, in 30 anni,
hanno ridotto il potere d'acquisto della LIRA di 7 volte sul mercato
mondiale.
Quando la LIRA ha deciso di avvicinarsi eppoi ancorarsi alle altre Valute
Europee, prima nello SME eppoi nell'EURO, sono ovviamente esplose le
contraddizioni delle Politiche irresponsabili, prima con fuga dallo SME
eppoi con l'incredibile " FINANZA CREATIVA " inventata per aggirare le
regole liberamente sottoscritte a Maastricht nell'esclusivo interesse
dell'Europa e dei singoli Stati Membri ( oltre che della stabilita'
mondiale ).
E siccome l'Economia ha un risvolto tecnico che non si aggira con nessuna
astuzia ed uno finanziario che invece gli addetti ai lavori percepiscono
come un MONOPOLI con cui giocare, se la facciata si riesce a riverniciare
rendendola presentabile in modo ingannevole, il contenuto va come deve.
Risultato della FINANZA CREATIVA, cioe' del gioco delle tre tavolette con
il Deficit di Bilancio e' l'Inflazione galoppante che esplode assurdamente
nel momento in cui l'EURO ha polverizzato l'onere finanziario sul Debito
Pubblico e, finalmente, la rivalutazione or
% sul DOLLARO
ha offerto l'opportunita' addirittura per enormi riduzioni nel costo delle
importazioni.
Attribuire all'EURO anche una minima responsabilita' nella promozione
dell'Inflazione e' semplicemente una delle tante, quotidiane menzogne
propinate e propagandate dai mass media del Regime, fermo restando che, da
quando mondo e' mondo, ogni volta in cui qualcuno irresponsabilmente
sbandiera che promuovera' gli acquisti, chiunque vende, intanto comincia
col dare una ritoccatina ai prezzi, dato che l'entusiasmo, se veramente si
diffonde, dura comunque poco.
E infatti, tutta la pubblicita' a sostegno degli acquisti si e' trasformata
in una riduzione delle vendite ed in saldi a go go.
Di fronte all'evidenza delle conseguenze della Politica Economica di questo
Governo, la versione largamente benevola e' che, avendo sbagliato per
incapacita' le ipotesi macroeconomiche, non si voglia ammetterlo e si
continui verso il baratro sperando in un Miracolo o comunque nella fine
della Legislatura affinche' altri si arrangino a gestire il disastro.
Purtroppo, esiste anche una versione molto meno benevola, che considera
invece le scelte del Governo ben razionali e mirate da persone altamente
qualificate per le quali l'Inflazione ottenuta con la FINANZA CREATIVA e'
una componente di un programma preciso che, passando attraverso le
richieste di miglioramenti salariali per il recupero dell'Inflazione,
obblighino il Governo ad ulteriori fiscalizzazioni di oneri per sostenere
la competitivita' del Prodotto Italia compromessa dall'Inflazione in EURO,
e quindi a premere fortemente sulla FINANZA CREATIVA moltiplicando i volumi
di cessioni di Propieta' dello Stato.
Sara' interessante vedere quale delle Istituzioni Internazionali si
rendera' conto o avra' il coraggio per prima di mettere il dito nella
piaga, fra Moody's., Standard's & Poor, la Comunita' Europea eccŠ e capire
il perche' del ritardo.

L'INFLAZIONE NELL'ECONOMIA DI MERCATO
L'Economia di Mercato e' basata sul principio che ciascuno dedichi le 
ori doti naturali o professionali, ad ottenere successo in
competizione con tanti altri che, liberamente, si comportano esattamente
come lui.
Lo sviluppo civile ha trasformato questo principio, che e' semplicemente
quello della selezione " naturale " in cui domina il più' forte, in un
sistema di vita da cui traggono vantaggio tutti perche' i risultati della
competizione vengono messi a disposizione di tutti.
E' l'unico sistema che garantisce il progresso in tutti i campi materiali
ed immateriali, ma che vive solo purche' valgano due condizioni esterne:
1. l'esistenza di precise regole assolute, cioe' valide erga omnes, che
vietino azioni considerate illegali:
2. l'esclusione di interferenza dei Poteri Pubblici nella gestione puntuale
del " quotidiano ".
Come per tutta la costruzione democratica, il problema pratico nasce nella
qualita' della leadership che, essendo escluso il concetto del " comando "
intrinsecamente foriero di imposizioni, in tanto riesce a svolgere il suo
necessario ruolo di Legislatore e Controllore in quanto sorretta da valori
che la rendano credibile, quindi stimata, quindi seguita.
Escludendo l'aspetto patologico del fenomeno, cioe' quello che riguarda le
persone professionalmente dedite ad esempio a cercare come minimizzare la
spesa per tasse, e' giusto e naturale che il singolo, onesto cittadino, si
senta portato a dare il suo contributo allo Stato se lo Stato dimostra di
utilizzarlo secondo gli impegni presi, e cerchi invece tutti i modi per
rifiutarlo se lo Stato appare come un Ente sequestrato da chi lo usa a suo
esclusivo vantaggio.
Nel tema odierno dell'inflazione, e' da considerarsi normale ed in nessun
modo condannevole l'operatore della distribuzione ( il negoziante ) che
cerchi di trarre il maggior profitto dal suo lavoro di intermediazione: le
regole del gioco sono che lui su quel profitto paghi le tasse, che sia
garantita l'esistenza della concorrenza, e che lui non inganni sulla
corrispondenza di qualita' del prodotto; punto.
Se quindi il negozian
l compratore non percepisce una
variazione di prezzo ( ad esempio perche' e' cambiata la moneta ) e decide
di correre il rischio di perdere il Cliente aumentando sostanzialmente il
prezzo, e' perfettamente libero di farlo, cosi' come non solo i Clienti
sono perfettamente liberi di voltargli le spalle, ma i mezzi di
comunicazione hanno il dovere di dare notorieta' alla notizia.
La situazione assume colori diversi nel momento in cui l'astuzia del
singolo diventa epidemica e la gara al successo viene truccata con lo
sfruttamento di posizioni artificiali ed arbitrarie di forza, che invece
proprio perche' tali, devono essere contrastate dai Poteri Pubblici.
In Italia si e' verificato che i prezzi all'ingrosso siano rimasti
fisiologicamente stabili in quanto oggetto di attenzione professionale di
ambedue le Parti, mentre sono esplosi quelli al consumo.
Dal che si deduce che, ovviamente, la Politica Inflazionistica del Governo
non avrebbe avuto successo se i responsabili della definizione dei prezzi
al consumo, come Vergini dai Candidi Manti, avessero scelto di ignorare la
pressione che ne derivava, ma anche che la loro scelta di cavalcarla
sarebbe stata sporadica ed autofrenante in presenza di un atteggiamento di
ufficiale contrasto da parte dei Poteri Pubblici attraverso i mass media, i
quali invece l'hanno sostenuta addirittura con un'incredibile serie di spot
pubblicitari tuttora vergognosamente in onda.
Pretendere dai "negozianti ", come categoria additata con il titolo di "
untori ( dell'Inflazione )" di manzoniana memoria nella lotte fra capponi
di Renzo con i Consumatori mentre l'Azzeccagarbugli si mangia proprio quei
capponi, e' cadere, in buona o mala fede, nella trappola verbale costruita
da chi, a Roma, sa benissimo quale obiettivo intende perseguire, e si
diverte anche a farselo portare su un piatto d'argento dalle vittime.

ISTAT
L'ISTAT, o le analoghe strutture negli altri Paesi, e' uno dei tanti
strumenti con cui, chi se ne intende ed ha interesse, puo'manipolare il
Paese
rne il campo " Inflazione ", e' più' che evidente
l'importanza che Istituti come l'ISTAT svolgono, al punto che, mi sembra in
Francia, l'attivita' della corrispondente ISTAT, e' considerata un "
segreto " di Stato.
Il risultato di un'attivita' complessa, estremamente seria ed importante,
e' un semplice numero, il valore dell'Inflazione, sul quale si basano
conseguenze determinanti per l'Economia di un Paese, dalla parita'
monetaria al rating delle Societa' specializzate e quindi al costo del
denaro, al riferimento per i contratti di lavoro nazionali eccŠ .
Non importa se le conseguenze che ho menzionato e moltissime altre magari
psicologiche e non numeriche siano dirette od indirette, ma l'effetto e'
certamente quello: ne viene influenzata l'Economia reale.
Il pacchetto che contribuisce a " dare il numero " dell'inflazione e'
composto da due fattori principali: la rilevazione dei dati e la loro
elaborazione secondo un programma che li renda significativi allo scopo.
La Commissione responsabilizzata all'emissione del dato e' composta in modo
da offrire " garanzie di obiettivita' ", il che implica il timore che
possano sussistere condizioni nelle quali lo strumento possa venire
alterato ad usum delphini.
Basti pensare alla difficolta' di conservare il confronto nell'ambito della
" new Economy ", dove il prodotto soffre una tale obsolescenza che lo
stesso prodotto, dopo un anno, puo' non valere più' nulla perche'
totalmente obsoleto.
Sull'altro campo, quello della elaborazione dei dati, e' più' che ovvio che
il mix ponderale e il modo di calcolare l'incidenza dei singoli componenti
possono portare a conclusioni totalmente diverse.
Io credo che, tutto cio' che attinge a valutazioni generali per un Paese,
debba essere progettato in modo da dare gli elementi necessari a valutare
cio' che serve al cosiddetto " livello sociale ", cioe' al livello di
benessere " minimo " che lo Stato deve garantire a tutti i Cittadini in
funzione dell'Energia Utilizzabile Disponibile, lasciando totalmente lib
dipendente quanto supera quel livello perche' fa parte dell'area
voluttuaria nella quale lo Stato non ha nessun ruolo economico sociale da
svolgere.
Non ho nulla da insegnare agli specialisti se non i principi che, come al
solito, nel campo sociale devono essere definiti ed applicati
responsabilmente dai Poteri Pubblici.
Ad esempio, l'incidenza del costo della benzina nel paniere, deve essere
quella che interessa la " fascia sociale ", cioe', diciamo, 10.000 km/anno
con una piccola cilindrata; e cosi' il televisore, che la " fascia sociale
" cambia probabilmente una volta ogni generazione; e cosi' il computer, che
oggi la " fascia sociale " probabilmente non possiedeŠ
Viceversa, per quella fascia e' molto importante il costo dell'affitto di
un letto per un figlio che debba uscire di casa per andare in
un'Universita' lontana; o, ovviamente, tutti i cibi necessari; o il
vestiario non griffato; o l'assistenza sanitariaŠ .
Sono solo principi da tener presenti di fronte ad un dato ISTAT ( 2,8% nel
2002 ) che EURISPES moltiplica per 10 giungendo a 28%, e che tutti, ma
proprio tutti, vivono quotidianamente sulla propria pelle come infondato.
Conclusione: il dato ISTAT e' irreale mentre quello vero, utile,
significativo per la " fascia sociale " non e' ufficialmente disponibile
per cui se ne deduce che l'attuale metodologia utilizzata dall'ISTAT non
risponde allo scopo.
E il dato non e' disponibile perche' coloro che si dedicano alla sua
emissione non sono sorretti dalla cultura democratica che invece deve
essere costantemente presente in tutta la gestione di uno Stato, cultura
che deve vedere ogni azione finalizzata allo scopo della giusta
distribuzione del Benessere disponibile.
Cosa accadrebbe se oggi venisse riconosciuto valido un dato ISTAT
sull'inflazione, diciamo del 10% ?


Che il rinnovo dei contratti nazionali dovrebbe partire con un aumento di
riferimento del 10 %, e allora, come potrebbero giustificarsi di fronte
alla base coloro che hanno sottoscritto il cosiddetto " Patto pe

" ?
Ma, se invece l'Inflazione e' il 2,8%, perche' si adotta come coefficiente
d'aumento di riferimento il 4,3%, sollecitando cosi' ulteriormente
l'Inflazione ?
E come si pensa di recuperare con la produttivita' quel gap, con un
prodotto italiano che e' gia' in difficolta' sui mercati internazionali, e
che deve scontare anche la rivalutazione del 20% dell'EURO sul DOLLARO ?
Io dico che esiste una discriminante ineludibile: o si governa con cultura
democratica, il che significa informando correttamente il Paese di come
stanno le cose, e quindi adottando le coerenti iniziative, o si governa
seguendo i propri principi ed obiettivi, e si tenta di plagiare il Paese
fornendo le notizie addomesticate allo scopo.
Io non ho dubbi sulla scelta ideologica, anche se sono disposto ad
ammettere che, in presenza di un popolo democraticamente immaturo, possa
essere più' utile al popolo stesso imporre scelte dall'alto.
Ma il popolo italiano, all'alba del Terzo Millennio, accetta di essere
classificato non all'altezza di meritare la democrazia ?
Questo dubbio poteva aleggiare fino al maggio 2001.
Oggi, sotto tutti gli aspetti, la C.D.L. sta portando al pettine nodi
nascosti che si stavano accumulando da decenni, ed esponendo al Paese i
risultati del degrado della Classe Dirigente accelerato negli ultimi 20
anni e posto alla berlina da TANGENTOPOLI.
Se e' urgentissimo allontanare dal Potere Pubblico la C.D.L. perche', anche
guardando cio' che accade dal punto di vista dell'Inflazione, emerge che il
suo vero obiettivo e' solo quello di cercare giustificazioni per
moltiplicare la vendita di beni dello Stato, e' altrettanto necessario
rendersi conto che non e' in alcun modo possibile tornare indietro, al "
non Governare " che ha caratterizzato l'ULIVO, spianando la strada di Roma
alla C.D.L. .
Bisogna togliere dalle prime pagine tutti i nomi e riempirle solo dei
Programmi Politici di Governo, necessari a far rinascere il nostro Paese,
fra cui anche quello di sollecitare il controllo dei mass media
indi
d autonomi sull'operato dell'ISTAT.
Solo dopo aver completato questo compito, che automaticamente chiarisce chi
intende operare per l'Italia e chi, invece, pensa solo al proprio effimero
successo personale, sara' tempo di affidare agli " Head Hunters "
professionali la ricerca dei Testimonial della Terza Repubblica.

CONCLUSIONE
Chiudo con una considerazione che vuole sfruttare il lungo discorso
sull'Energia Utilizzabile Disponibile.
Supponiamo che la tecnologia progredisca gradualmente al punto che tutta la
trasformazione dell'Energia Naturale in Utilizzabile avvenga con robot, e
che quindi tutti gli umani non abbiano nulla da fare per vivere, trovando
tutto gia' fatto: supponiamo cioe' che riappaia una sorta di Paradiso
Terrestre.
Coloro che continuano a parlare di " problemi occupazionali " con lo guardo
volto a due secoli fa', cosa diranno ?
Non e' il caso che provino a svegliarsi, a guardare il Calendario, a capire
il discorso dell'Energia Utilizzabile Disponibile e a svolgere il loro
compito tenendo presente che l'obiettivo di tutti e' il miglioramento delle
condizioni di vita di tutti, cioe' la Trasformazione Ecocompatibile di
Energia Naturale in Utilizzabile e la sua Distribuzione ?
Pierpaolo  Benni