industria. la ripresa si allontana



dal sole24ore 

   
 
          
Venerdì 27 Settembre 2002  ore 18:33  
 
Industria, la ripresa si allontana
L'andamento fiacco della produzione continua anche dopo l'estate. E'
confermata così la battuta d'arresto dell'attività manifatturiera, che si
prolunga da oltre un anno. Il 2003 rischia di partire da fermo.
di Michele De Gaspari 
Se la prima metà del 2002 si è conclusa con un bilancio molto deludente per
l'industria italiana - la produzione è diminuita di circa il 3% rispetto
allo stesso periodo dell'anno precedente - anche il terzo trimestre non
sembra essere andato granché meglio, nonostante qualche segnale favorevole
proveniente dagli indicatori qualitativi, come la fiducia e le aspettative
rilevate nell'inchiesta Isae di settembre. Il quadro congiunturale resta,
infatti, negativo: l'indice destagionalizzato della produzione continua a
mostrare un profilo sostanzialmente piatto, nel contesto di un andamento un
po' altalenante, tra recuperi e frenate, che non riesce a staccarsi da
quota 105; ciò significa un livello ancora inferiore di circa due punti
percentuali al terzo trimestre del 2001, un periodo di confronto non certo
brillante.
L'attività produttiva, dunque, si contrae ormai da sei trimestri senza dare
segni di ripresa. Negli ultimi quattro trimestri essa risulta, poi,
tendenzialmente stagnante; e non sembra a tutt'oggi in grado di recuperare,
dopo il punto di minimo del ciclo toccato nel mese di novembre dello scorso
anno. Se si guarda alla composizione settoriale - con i beni d'investimento
sempre in flessione - si deve, anzi, parlare di una nuova contrazione.
L'industria manifatturiera continua a procedere in questa fase dell'anno a
un passo molto lento - come mettono in evidenza le indagini Confindustria
condotte negli ultimi mesi - e i livelli di produzione stentano a risalire
rispetto ai loro minimi, in uno scenario congiunturale che si conferma
pertanto negativo. Il settore metalmeccanico in particolare, che comprende
tutti i beni strumentali e numerosi beni intermedi, è in pieno ciclo
negativo, con un calo dei volumi produttivi stimato in circa il 6-7% nei
valori tendenziali per i primi tre quarti dell'anno. Un risultato ben
peggiore di quanto mostrato dall'industria manifatturiera nel suo
complesso, in flessione del 2,5-3% nello stesso periodo.

La svolta non è dietro l'angolo
Al parziale bilancio pesantemente in rosso del 2002 ha contribuito anche la
caduta registrata nel mese di agosto. Invece del previsto rimbalzo
dell'attività produttiva, la prevalenza di attese sfavorevoli da parte
degli imprenditori, come risulta dalle inchieste Isae di luglio e agosto,
ha portato a un prolungamento delle chiusure estive degli impianti e alla
conseguente sensibile diminuzione dei livelli di attività. Il ciclo
negativo, in altre parole, è stato accentuato dall'effetto calendario.
L'analisi dei dati settoriali conferma, inoltre, il contesto sempre pesante
della congiuntura manifatturiera ai tre quarti dell'anno. La caduta della
produzione è, infatti, molto marcata per i beni d'investimento: le maggiori
diminuzioni riguardano i comparti elettrotecnico ed elettronico, i mezzi di
trasporto, le macchine e apparecchi meccanici. La contrazione della domanda
di beni strumentali si fa, dunque, sentire sui volumi produttivi
dell'industria metalmeccanica, così come le perduranti difficoltà sul
fronte delle esportazioni, a causa dell'incertezza sulle prospettive di
ripresa della domanda estera.
I più recenti segnali sembrano indicare, poi, un clima di diffuso
pessimismo all'inizio dell'autunno: il numero di pessimisti sulle
prospettive a breve termine dell'economia italiana supera di nuovo quello
degli ottimisti, aumentano le ore di cassa integrazione guadagni, mentre il
portafoglio ordini delle aziende non accenna a svolte rispetto alla
situazione di crisi in atto. Nemmeno gli incentivi fiscali per l'acquisto
di beni d'investimento riescono a svegliare la domanda, che continua a
essere molto debole all'interno e non decolla sul versante internazionale.
I consumi delle famiglie, per contro, mostrano un'evoluzione sempre
deludente, accompagnata da una flessione pressoché ininterrotta del clima
di fiducia nel corso del 2002. Il punto di svolta del ciclo congiunturale,
insomma, non è ancora in vista. Gli indicatori anticipatori per il
trimestre autunnale, come quello elaborato da Ref.Irs, non segnalano, del
resto, progressi nel profilo congiunturale dell'industria rispetto
all'andamento completamente piatto dei primi tre quarti dell'anno.