consumatori:ricorso al tar contro l'istat



dal sole24ore
 
 
 
Consumatori: ricorso al Tar contro l'Istat 
Vincenzo Chierchia 
MILANO - Le associazioni dei consumatori contestano apertamente i dati
Istat sull'inflazione e si dichiarano pronte a ricorrere al Tar ritenendo
il paniere dell'Istituto di statistica inadeguato alla certificazione della
dinamica inflattiva. Secondo Adiconsum, Codacons e Unione italiana
consumatori l'attuale paniere con cui l'Istat calcola il tasso d'inflazione
non è trasparente e non rappresenta uno strumento idoneo per valutare
l'andamento dei prezzi al consumo. Con un paniere di beni più aderente a
quella che è la realtà dei consumi degli italiani l'inflazione potrebbe
salire anche al 3% nel 2002, denunciano i consumatori. «Il problema - ha
detto Emanuele Piccari, dell'Unione italiana consumatori - risiede nel
fatto che non è chiaro il modo con cui vengono fatte le rilevazioni
effettuate dai Comuni. Qual è il metodo che viene seguito e quali, ad
esempio, sono i punti vendita presso cui sono fatte le rilevazioni sui
prezzi». È «inutile - ha aggiunto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi
- che l'Istat continui a tenere nel paniere voci come la posta ordinaria
quando invece tutti usano la posta prioritaria o che non vengano inserite
nel sistema di rilevazioni voci come le spesa per i servizi notarili». Per
questo, ha aggiunto Rienzi, «abbiamo chiesto all'Istat di conoscere
l'intero paniere e sindacheremo tutti i prodotti inseriti nel paniere.
L'Istat deve spiegare perché certi prodotti sono inseriti e altri no». A
Milano peraltro ci sono state polemiche a proposito dei rincari massicci
dei costi dei trasporti pubblici, peraltro censiti solo in parte dal
paniere Istat. A innescare la miccia delle polemiche è stato dunque il
changeover lira/euro. «Il passaggio alla moneta unica europea - secondo
l'Adicosum - ha comportato «aumenti diffusi e anche strumentali come per
giornali, pubblici esercizi, alimentari e medicinali che hanno determinato
una perdita di potere d'acquisto di circa 500 euro a famiglia; l'aumento
dell'inflazione ha eroso circa il 2-3% del potere d'acquisto di una
famiglia-tipo. Il tasso di inflazione del 2,4% rilevato a gennaio «nasconde
dati sommersi non rilevati. E non è da escludere che con la fine della fase
della doppia circolazione ci possa essere anche una coda di aumenti».
Intanto continua lo stato di agitazione del personale Istat: in mancanza di
una intesa entro giovedì o venerdì non potranno essere diffusi i dati su
fatturato e ordinativi di dicembre e sull'inflazione di gennaio. 

Martedí 19 Febbraio 2002