la conoscenza tecnica arma vincente



dal sole24ore

 Martedì 29 Gennaio 2002  ore 18:55  
 

La conoscenza tecnica sarà l'arma vincente a livello globale
 Luca Vitale 
ROMA - «La conoscenza tecnica costituisce la più grande ricchezza dei Paesi
e la diffusione a livello mondiale di tali patrimoni testimonia
l'affermazione del knowledge management». Lo ha detto ieri Laurence Prusak,
direttore esecutivo dell'Institute for knowledge management e dirigente
dell'Ibm Global service, intervenendo a Roma all'incontro promosso
dall'istituto di ricerca Cerfe, dal titolo «Il knowledge management nella
società della conoscenza: una risorsa per gli attori della governance».
Sono le conoscenze tecniche per Prusak, considerato uno dei guru del
knowledge management a livello internazionale, le risorse più importanti a
disposizione dei governi dei Paesi e proprio grazie alla trasmissione di
queste competenze alcuni Paesi sono riusciti a mettere in atto efficienti
produzioni industriali di cui in precedenza ne erano privi. «Negli Stati
Uniti - ha detto Prusak - il 76% delle persone sono impegnate in attività
legate alla conoscenza, mentre il 26% del Pil è basato sulla persuasion,
prodotta da professionisti come psicologi, avvocati e sociologi e quindi
derivante dalla conoscenza». La vera conoscenza sta però nei gruppi di
persone e non è possibile che venga concepita esclusivamente su base
individuale. Su questo punto Prusak ha fatto l'esempio della Banca
Mondiale: «La Banca Mondiale si è recentemente organizzata per gruppi di
lavoro. Sono stati creati infatti 140 team organizzati per diverse aree
tematiche». Il knowledge management non può essere assimilato quindi a una
semplice raccolta di documenti poichè per la diffusione della conoscenza è
necessario un reale scambio di informazioni tra le persone, anche se - per
Prusak - il concetto di conoscenza va oltre le parole. È questo il concetto
di concetto di conoscenza tacita: «In alcune attività - ha detto il guru -
le parole non sono sufficienti per trasmettere il patrimonio di competenze.
Basta considerare - ha continuato - il lavoro svolto dagli scienziati o dai
campioni sportivi, le cui capacità sono costruite in anni di esperienza e
vanno oltre le parole». La soluzione ai grandi problemi del mondo, come la
povertà e l'immigrazione, sta nel knowledge management. «È la diffusione
della conoscenza - ha affermato Daniele Mezzana, direttore scientifico
della scuola di sociologia e di scienze umane - che può aiutare a risolvere
i grandi temi sociali ed economici». L'incontro di ieri promosso dal Cerfe
era infatti inserito in un ciclo di conferenze dedicate a temi centrali per
l'umanità nel contesto della globalizzazione. L'istituto di ricerca ha
costruito un percorso di riflessione su argomenti come le società civili e
il loro ruolo nella governance, il governo delle aree urbane e le politiche
di prevenzione degli slums, la povertà e il processo di esclusione sociale,
la gestione della conoscenza nella società dell'informazione. «Le questioni
affrontate - ha detto Mezzana - hanno riguardato il governo dei processi
sociali ed economici in atto nel mondo, che richiedono il contributo attivo
delle società civili a fianco degli Stati».