quell'aLLEANZA FRA POVERI E KAMIKAZE



DA REPUBBLICA DI SABATO 22 DICEMBRE 2001

SABATO, 22 DICEMBRE 2001 Stampa questo articolo 
  
Quell'alleanza tra poveri e kamikaze  
  
  
  
  
RITA LEVI MONTALCINI  

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Negli ultimi decenni di questo secolo si sono susseguiti, in continuo
crescendo, in tutti i continenti, sanguinosi conflitti causati da dittatori
e capi popolo che ricorrono a "espedienti momentanei nella contesa per
un'egemonia di breve durata" per fomentare l'odio verso altre popolazioni
definite diverse o di razza inferiore. E' cronaca e non storia quanto
accadde e quanto accade ancora oggi.
Un indice di perversione del comportamento umano si è manifestato in tutta
la sua tragica evidenza nei drammatici avvenimenti dell'11 settembre
scorso. Mentre migliaia di persone morivano sepolte dalle tonnellate di
macerie delle torri gemelle in fiamme, in altre parti del globo, i
diseredati della terra inneggiavano a questa vittoria. Vittoria o vendetta
contro i popoli dell'Occidente considerati i veri colpevoli della miseria
che incombe nei paesi del sud del mondo?
Da parte dei diseredati della terra l'esultanza è dovuta al fatto che,
attraverso l'azione terroristica, è stato inferto un duro colpo a quanti
ritenuti responsabili delle loro sofferenze e per questo ingenuamente
convinti che l'egemonia terroristica avrebbe recato il tanto bramato
benessere. Differente è la motivazione dei terroristi che vedono nei popoli
dell'Occidente i seguaci di una cultura diametralmente opposta alle loro
ideologie. Il terrorismo colpisce, attraverso gli attentati, una specifica
categoria sociale, indistintamente tra la folla o la sua azione può essere
diretta all'eliminazione di leader, ecc. I kamikaze al servizio del
terrorismo sono disposti a sacrificare la vita per portare a compimento la
missione a loro assegnata. 
In un recente articolo il presidente della Green Cross, Michael Gorbaciov,
ha riportato che in un solo giorno, in un paese del Pakistan, a Peshawar,
più di cinquecento giovani si sono impegnati a prestarsi come kamikaze per
sconfiggere il "Satana" dell'Occidente. Sono giovani votati alla morte per
disseminare altra morte. Il loro reclutamento da parte dei leader
terroristici è basato non soltanto su ideologie integraliste, ma su
promesse di premi terreni e ultraterreni. Come ridurre il pericoloso
dilagare del reclutamento dei kamikaze da parte del terrorismo? In che modo
scindere l'ambigua alleanza tra i diseredati della terra che rappresentano
i nove decimi della popolazione del globo e i terroristi? 
Si deve ricorrere a questo fine ad una strategia simile, quale quella
attuata dal terrorismo che consiste nel reclutamento giovanile, ma con
finalità diametralmente opposte, attraverso la creazione di una rete di
solidarietà globale. I popoli dei paesi ad alto sviluppo tecnologico e
culturale debbono ricorrere a questa strategia. La gestione potrebbe essere
affidata ad Associazioni quali la Green Cross presieduta da Micheal
Gorbaciov, che ha come obiettivo di pervenire ad un nuovo ordine mondiale
basato sui principi stabiliti nella Carta della Terra. In tale rete che
potrebbe essere finanziata dalla Banca Mondiale, giovani di ambo i sessi,
provenienti da paesi ad alto livello tecnologico, potrebbero essere
reclutati per debellare la fame e la povertà. Condizioni tragiche
responsabili di indicibili sofferenze fisiche e psichiche. L'attuazione di
questo progetto depriverebbe inoltre i terroristi di quanti oggi
rappresentano i loro "naturali" sostenitori. Il vantaggio consisterebbe non
soltanto nel reperire un capitale umano di immenso valore formato dalla
gioventù dei paesi del sud e del nord del globo, ma anche nel renderli
partecipi nella promozione di una convivenza pacifica a livello globale.
La creazione di questa rete avrebbe lo scopo di unificare sotto un'unica
direzione i gruppi religiosi e laici che attualmente operano in quei paesi
in modo del tutto separato senza pervenire a risultati di grande rilievo.
Una iniziativa di questo genere per quanto onerosa, lo sarebbe in modo
molto inferiore a quella affrontata per l'ingente finanziamento delle
guerre oggi in atto. La conoscenza diretta delle alte potenzialità in
possesso dei giovani, di ambo di sessi delle popolazioni del sud, creerebbe
una nuova sinergia volta a demolire preconcetti e ostilità. Lo sviluppo dei
paesi ad alto livello culturale ha dimostrato che un'educazione superiore è
la chiave di volta del progresso di un paese. L'istruzione in ogni settore
della vita sociale costituisce infatti uno strumento per creare una classe
educata di giovani di ambo i sessi, in particolare della componente
femminile, in grado di intervenire a pieno titolo nella gestione politica e
sociale dei propri paesi partecipando da passivi spettatori ad attori ai
programmi di cooperazione internazionale. Nella grandissima maggioranza la
componente femminile del genere umano di ogni paese del mondo, e in
particolare in quella appartenente ai paesi del sud, che oggi si è
risvegliata e milita nelle formazioni giovanili, l'obiettivo è di ottenere
un radicale cambiamento nelle condizioni del lavoro femminile, da quello
che si svolge nell'ambito familiare a quello che ha luogo in tutti i
settori della vita pubblica. 
Da una recente indagine è emerso l'enorme interesse delle giovani donne di
regioni rurali nel continente africano, che ambiscono a frequentare corsi
di studi superiori attraverso l'erogazione di borse di studio bandite da
istituzioni internazionali. L'accesso all'istruzione a tutti i livelli e
l'inserimento delle donne nelle alte sfere politicosociali e il loro pieno
coinvolgimento è imperativo per un nuovo ordine mondiale. L'attuazione di
queste strategie aprirebbe uno spiraglio di luce nel tunnel buio creato
dalle azioni terroristiche.