[Ecologia] Ex Ilva: Peacelink, azienda diffidata da Mite su diossina



Ex Ilva: Peacelink, azienda diffidata da Mite su diossina 

Pubblicato: 09/07/2021 18:46 
(AGI) - Taranto, 9 lug. - Diffida ambientale da parte del Mite, il ministero della Transizione ecologica, per l’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. “Fra il 22 ottobre 2020 e il 23 novembre 2020, il gestore  dell'impianto di sinterizzazione dell'Ilva non ha eseguito il controllo mensile della diossina del camino E-312”. Lo comunica l’associazione ambientalista Peacelink rilevando che “il mancato controllo è stato rilevato da Arpa Puglia. La comunicazione è stata inviata all'Ispra. E in data 11 giugno 2021 il ministero della Transizione Ecologica ha comunicato ad Acciaierie d'Italia spa una diffida ai sensi dell'articolo 29-decies del dlgs 152/2006. La norma prevede che l'impianto di sinterizzazione venga fermato se il gestore dovesse reiterare la violazione della norma stessa una seconda volta nell'arco di dodici mesi”. (AGI) 

Ex Ilva: Peacelink, azienda diffidata da Mite su diossina (2) 

Pubblicato: 09/07/2021 18:46 
(AGI) - Taranto, 9 lug. - Secondo Peacelink, “questa vicenda evidenzia due cose. Da una parte - dice l’associazione ambientalista - evidenzia l'importante ruolo che sta svolgendo l'Arpa Puglia nel presidiare e controllare uno stabilimento complesso e carico di criticità. Dall'altra -  prosegue - evidenzia la centralità della diossina che continua ad essere emessa dallo stabilimento Ilva di Taranto. L'inquinamento da diossina non è ancora stato portato al di sotto del limite di emissione di diossina a cui si devono attenere gli inceneritori (0,1 nanogrammi per metro cubo)”. Secondo Peacelink, “stare sotto tale limite è fondamentale considerando che il camino E312 dell'Ilva ha una portata di gran lunga superiore a quella di un inceneritore. Ad oggi - sostiene-  non risulta ancora installato il filtro Meros che doveva essere installato entro l'8 marzo 2016 e che aveva lo scopo di abbattere drasticamente la diossina e altri inquinanti emessi dal camino E312”. Per Peacelink, “solo una legislazione fatta di proroghe ha consentito di non abbattere le emissioni di diossina Ilva  sotto i limiti previsti per tutti gli inceneritori d'Italia e d'Europa”. “La vicenda del campionamento continuo - prosegue l’associazione - deve spingerci a chiedere che per l'Ilva Taranto valgano i limiti di legge previsti per gli inceneritori e che il campionamento continuo sia lo strumento di verifica costante e puntuale per evitare sforamenti”. Peacelink conclude affermando che “la mancata chiusura dell'area a caldo - che auspichiamo da tempo - non deve essere un alibi. Occorre chiedere il massimo delle tutele in questa difficile condizione di eccesso di rischio sanitario acclarato”. (AGI)