[Ecologia] Trump alla fine decide - gli U.S.A.fuori dall'Accordo di Parigi



Trump alla fine decide: U.S.A. fuori dall'Accordo di Parigi

di Alfonso Navarra - Osservatorio per l'attuazione dell'accordo globale di Parigi sul clima
(www.ilsolediparigi.it)

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Fabrizio Tonello riflette su il Manifesto di oggi, 2 giugno 2017, nell'articolo intitolato: "Energia, la scelta del tycoon", su quanto la decisione di Trump di far recedere gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima possa riflettere una divisione strategica in corso nel "capitalismo USA", che così prospetta: "La coalizione del «vecchio» (finanza, petrolio, armamenti) o quella del «nuovo» (energie rinnovabili, sharing economy)?"
Il commentatore avanza la seguente ipotesi: "I due modelli possono, in realtà, convivere benissimo: negli otto anni di amministrazione Obama le banche non si sono impoverite, i petrolieri hanno continuato a fare profitti, i mercanti di cannoni hanno esportato più di quanto non facessero con Bush e Clinton. Trump sembra però voler accelerare nel ripristinare il dominio di Wall Street e del Pentagono e difendere gli immensi investimenti dell’industria petrolifera e carbonifera, che rifiutano di essere svalutati da una transizione verso le energie rinnovabili".
Concludo questo articolo con un riferimento alla COP 23, la Conferenza ONU delle parti che si terrà a  Bonn il prossimo novembre (per la precisione, dal 6 al 17 novembre); la quale - riprendendo il filo del lavoro della COP 22 del Marocco, a sua volta proseguimento della COP 21 di Parigi (quella, appunto, dell'accordo) - è intervenuta con il suo presidente, il fijiano Frank Bainimarama, a biasimare Trump e a ricordare che oggi non si può scherzare col fuoco climatico . "Quale presidente della imminente COP23, ribadisco che farò tutto il possibile per continuare a creare una grande coalizione che accelererà lo slancio che non si è interrotto dopo l'accordo di Parigi. La coalizione comprenderà in una sinergia ancor più collaborativa i governi, la società civile, il settore privato e milioni di uomini e donne ordinari di questo mondo. Sono anche convinto che il governo degli Stati Uniti ritornerà alla nostra lotta perché la prova scientifica del cambiamento climatico creato dall'uomo è ben fondata e compresa. Il problema è squadernato e gli impatti sono evidenti: l'umanità non può ignorare questi fatti se non a suo rischio e  pericolo".
(La dichiarazione completa si può leggere in inglese alla URL: https://cop23.com.fj/statement-fijian-prime-minister-incoming-president-cop23/)


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