[Ecologia] CENTRO RICICLO VEDELAGO



Dal Tirreno

 

MONTALE. Il comitato contro l'inceneritore di Montale chiede nuovamente alle istituzioni di provvedere in tempi brevi alla realizzazione di un centro riciclo su modello Vedelago.  «Porterebbe solo dei vantaggi alla collettività - spiega una nota del movimento - il più importante in assoluto sarebbe lo stop alle emissioni dannose alla salute, poi una riduzione della Tia, una rivalutazione degli immobili nei dintorni dell'impianto e la creazione di centinaia di posti di lavoro».  Dal comitato ricordano che l'impianto di Vedelago riceve la raccolta porta a porta di famiglie e aziende, e «riesce a suddividere il 100%, quindi senza mandare nulla in discarica o ad inceneritori perché anche il materiale di scarto viene lavorato e trasformato. Lo stabilimento ha 64 dipendenti ma ha permesso la nascita di decine di aziende, un indotto vastissimo stimato in 9.200 occupati. Inoltre, molti Comuni serviti dal centro di Vedelago stanno spingendo al massimo sulla raccolta differenziata porta a porta raggiungendo risultati eccezionali, e abbattendo drasticamente i costi di smaltimento tanto da diminuire la Tia fino al 40%».  «Nei tre Comuni proprietari dell'impianto - prosegue il comitato - accade l'esatto contrario: è stata avviata la raccolta con il porta a porta solo della carta aumentando la Tia dal 2,5 al 4%. Secondo le giunte, le amministrazioni dovranno sostenere costi maggiori, quando la carta riciclata tra i materiali differenziati è quello più remunerativo. Questo dimostra quanto incenerimento e raccolta differenziata porta a porta siano incompatibili tra loro: l'impianto di Vedelago è costato, ad un privato, 6.000.000 di euro, ha creato 9.200 posti di lavoro e permette la diminuzione dei costi e quindi della Tia. L'inceneritore di Montale, a lavori di ampliamento ultimati costerà ai cittadini 28.000.000 di euro, occupa in totale 100 persone e ha portato, almeno fino ad oggi, un continuo aumento della Tia agli utenti».