Re:Turi e le ragioni del cuore



Non so se e' possibile convincere o condizionare Turi, ma credo che potrebbe piacere o interessare anche lui cercare di costruire in Italia delle campagne e azioni nonviolente che coinvolgano piu' persone anche se con diversi gradi di impegno, invece che cimentarsi in missioni solitarie,di dimensioni enormi e avventate piu' che avventurose.

 La crisi economica,la fine definitiva della crescita ai ritmi alti (anche se decrescenti) del dopoguerra, la produzione petrolifera ormai vicina ai suoi massimi,i disastri ambientali, la tendenza nei paesi piu’ poveri a non subire piu’ passivamente la situazione, provocano gia’ adesso guerre, scontri sociali, tensioni all’ interno dei singoli paesi. Nel futuro questi conflitti rischiano di divenire ancora piu’ violenti e sarebbe opportuno invece che fossero affrontati con il metodo nonviolento.

In appoggio ad azioni di Turi, a suoi digiuni, potrebbe nascere un gruppo di persone che organizza azioni nonviolente e queste avrebbero almeno inizialmente un impatto piccolo sugli avvenimenti ma sarebbero un messaggio enorme per chi si muove all’ interno di conflitti di ogni tipo,compresi quelli ambientali.

Saluti

marco


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Inviato: Mar 28 giugno 2011, 17:18:11
Oggetto: [no fuoco atomico] Turi e le ragioni del cuore

da parte di Alfonso Navarra - obiettore alle spese militari e nucleari
 
Il mio amico Turi Vaccaro, che la stampa sta eleggendo a "uomo-simbolo" delle proteste NO-TAV di questi giorni, non cerca la fama ma la verità del cuore (con i limiti e le contraddizioni di qualsiasi essere umano).
Sta meditando una grande marcia a piedi dall'Italia, passando - se non ho capito male - per la Spagna, il Nord-Africa, la Palestina, fino all'Afghanistan.
Sarebbe il suo ennesimo "Cammino di nonviolenza" (abbiamo avuto, in passato, la Assisi-Vicenza e la Comiso-Vicenza), questa volta su scala planetaria.
 
A Vicenza non ci siamo trovati d'accordo per la svolta "tolstojana" al suo modo di concepire i rapporti con la giustizia istituzionale: rifiuta oggi di riconoscere anche simbolicamente ogni autorità ai Tribunali.
Dobbiamo ancora capire come sono finite le sue vicende giudiziarie per gli ingressi nelle aree militarizzate del Dal Molin. Nei prossimi giorni ci informeremo.
 
Altro motivo di dissenso personale.
Lo sto sconsigliando vivamente di addentrarsi in Afghanistan da solo, senza alcun supporto politico ed organizzativo. Gli ho suggerito di chiedere il parere di Gino Strada in proposito.
Ecco la risposta del chirurgo pacifista: "Appena ti vedono arrivare hai due possibilità: o ti sparano subito, o ti prendono per decollarti dopo con calma".
Ma Turi confida nella Provvidenza, come San Francesco che a suo tempo se ne partì per incontrare il "feroce Saladino" e diventò suo amico.
Magari anche il talebano più spietato e crudele riesce a comprendere che si trova di fronte ad un candido idealista.
Del resto un proverbio lo dice: Dio aiuta i pazzi, i bimbi e gli incoscienti.
Turi ha in sé un pochino di ognuna di queste categorie: gli può persino andar bene contro ogni logica!
 
Turi sta per intraprendere uno sciopero della fame, ritirandosi in una grotta valsusina a meditare in perfetta solitudine. Si attende che un sogno rivelatore lo illumini su cosa fare. Speriamo che non abbia tutti i torti il vecchio Pascal: la ragione non conosce le ragioni del cuore.

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