Studio Greenpeace - The Silent Energy (R)evolution - La silenziosa rimonta delle rinnovabili



 

La silenziosa rimonta delle rinnovabili, un report Greenpeace

 

La rivoluzione delle rinnovabili è già iniziata ed è inarrestabile: lo mostra l'ultimo studio di Greenpeace, "The Silent Energy [R]evolution”, una nuova analisi del mercato mondiale della produzione energetica. Il rapporto dimostra come a partire dagli anni '90 abbia avuto inizio una silenziosa, ma sempre più crescente, rivoluzione energetica.

 

“La rivoluzione silenziosa delle rinnovabili è già iniziata ed è inarrestabile”. E' questa la bottom line dell'ultimo studio di Greenpeace, "The Silent Energy [R]evolution”, una nuova analisi del mercato mondiale della produzione energetica, pubblicato oggi (vedi allegati). Il rapporto dimostra come a partire dagli anni '90 abbia avuto inizio una silenziosa, ma sempre più crescente, rivoluzione energetica.

La produzione di energia solare ed eolica, nell'ultimo decennio, è cresciuta più rapidamente di qualsiasi altra fonte energetica al punto che oltre un quarto (26%) della nuova potenza installata nello scorso decennio è imputabile alle rinnovabili, mentre il nucleare rappresenta solo un 2% della potenza installata nello stesso periodo.

Quanto successo in quest'ultimo decennio dimostra che oggi i governi possono fare una scelta semplice e chiara: rinunciare a fonti pericolose come il nucleare e il carbone e puntare sulle rinnovabili, non solo per salvare il clima, ma anche per garantire sviluppo e occupazione.

La corsa delle rinnovabili procede a scapito di nucleare e carbone. Mentre il nucleare ha avuto bisogno di 10 anni per installare circa 35.000 MW (2000-2010), l'eolico ha installato una potenza analoga nel solo 2010. Sempre nell'ultimo decennio, gli investimenti sul carbone sono diminuiti ovunque tranne che in Cina, dove però è stata raddoppiata, ogni anno dal 2003, la potenza di eolico. Ciò a dimostrazione del fatto che anche  la Cina ha deciso di puntare sulle rinnovabili.

E l'Italia? Dopo la schiacciante vittoria referendaria e la decisione della Germania di uscire dal nucleare e puntare su rinnovabili ed efficienza energetica, ora anche il governo italiano dovrebbe investire nell'energia pulita. Soprattutto se si considera che a partire dal 2004 si è registrato un forte incremento degli investimenti sul gas, mentre nel 2009 e 2010 sono state le rinnovabili a dominare la scena.

prossimi anni saranno decisivi per un'ulteriore affermazione del settore delle energie pulite. Per questo chiediamo che siano riviste le politiche energetiche attraverso l'introduzione di tariffe modulate per fonte energetica e taglia (feed-in premium tariffs) con accesso prioritario dell'energia rinnovabile alla rete elettrica.

(da comunicato Greenpeace)

Fonte  www.qualenergia.it

Sul sito qualenergia in allegato a questa notizia sono riportati la relazione di Greenpeace sullo studio (10 pagine) e una sintesi in italiano (4 pagine).

Su un mio blog www.Energiapalombo.blogspot.com nei prossimi giorni riportero' una mia sintesi e commenti.