I: Considerazioni su ecologia profonda e spiritualità laica





  

Annotazioni sul concetto di spiritualità laica e suo rapporto con l’ecologia profonda

 

Io appartengo al luogo

Ed il luogo mi appartiene.

Io sono il luogo

Ed il luogo è in me.

 (Saul Arpino)

 

Così sente il ri-abitante bioregionale, colui che vive nel ed è in simbiosi con il luogo.

E d’altronde il vero spiritualista laico  sente e vede il luogo come se stesso, in questo uniformandosi alla visione dell’ecologia profonda… Infatti io mi occupo del luogo come fosse mio,  parlo del luogo come fossi la sua voce. Questo avviene per ogni luogo, un  “luogo ideale” in cui si incontrano Yin e Yang, bene e male.  Avviene per l’Italia che riconosco come la mia amata patria. Avviene per la Terra che è la mia matrice. Avviene per l’universo spazioso in cui si svolge il mio contesto esistenziale. Avviene per lo Spirito che mi compenetra.

 

Certo all’inzio questo sentire assomiglia molto ad una opinione, cioè ha la parvenza di un pensiero assunto come vero, ma con la pratica  e con il costante e continuo contatto con la natura e con gli altri esseri viventi si percepisce chiaramente che il “tutto” in cui noi siamo immersi è esattamente noi stessi…. Questa consapevolezza  matura pian piano, quasi per gradi… ed infine  succede che…

Secondo i grandi saggi l’opinione è solo un riflesso personale della percezione individuale della verità. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se siamo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale e cerchiamo di integrarla nell’insieme del conosciuto forse stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo” di pensiero auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite. Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità in cui l’opinione viene  espressa…

Infatti se un’opinione è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarla, essa non è nemmeno etichettabile come “opinione” (che già di per se stesso è un termine “riduttivo”) ma possiamo definirla “imroglio giustificativo” teso alla soddisfazione di un  vantaggio personale o ideologico… basato sull’assunzione di un pensiero (definito universale). Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire o anche allochè non si è  andati sufficientemente in profondità nell’analisi interiore!

 

Per questa ragione punto sul merito della laicità, o equanimità,  ed è quanto cerco di affermare in ogni mia espressione… Ma secondo me “laicità” deve presupporre anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro e non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere sui punti che a noi sembrano ledere tale principio…

Insomma dovremmo essere laici persino nei confronti della laicità..

Questo atteggiamento mentale, super partes,  è decisamente utile ed interessante per l’affermazione di un  “sincretismo” che dovrebbe accomunare noi tutti esseri umani nel riconoscimento del pari valore del pensiero che in ognuno si manifesta…

Ah, per  quel che riguarda l’ipotetica differenza fra Uomini, Animali od Extraterrestri è solo un fatto di gradiente o predisposizione intellettiva, ma la coscienza che anima  queste categorie vitali è la stessa, la possibilità di auto-conoscenza è pure la stessa… 

Amo gli animali, amo gli extraterrestri amo ogni forma di vita ed ogni elemento.. ma dovendo perseguire una mia crescita personale (unico presupposto per la crescita universale) vale il detto “ad ognuno il suo lavoro”. Krishna affermò: meglio fallire cercando di compiere il proprio dharma piuttosto che trionfare nell’espletamento del dharma altrui.  E   dal  punto di vista umano, essendo io stesso un uomo, mi occupo della mia auto-conoscenza e lascio agli altri esseri (umani o non umani) di fare la parte che ad ognuno compete!

Tradotto in termini laici significa che per fare il bene di tutti è sufficiente non  arrecar male ad alcuno.

 

Paolo D’Arpini

spirito.laico at libero.it                                               

 

………….

 

Commento ricevuto:

 

A proposito di questo tuo scritto su laicità e sincerità di pensiero. E' vero che si dovrebbe essere aperti, senza preconcetti, senza opinioni precostituite e prese solo per un'abitudine, una situazione di comodo.

Dall'utente dove sono andata oggi: si lamentava (con me che non c'entro niente e che non ho titolo “IO” per andare a fare recriminazioni) per l'organizzazione del mercato domenicale dei polli. Ho detto semplicemente di andare a fare rimostranze all'assessore preposto. Mi è stato risposto che sono anni che si fanno richieste  che non vengono ascoltate, io replico: allora andate a fare queste richieste tramite l'opposizione. Loro : eh no, all'opposizione no!

Qui in consiglio comunale c'è una consigliera che, per me, è una brava consigliera, fa una opposizione concreta su cose giuste e vere, ma, per principio, siccome è all'opposizione, non va bene.

Dispiace vedere che ci sono tante posizioni che vengono mantenute solo per pigrizia.

Ma io, a che titolo giudico? Non ho anche io i miei pregiudizi? E' facile vederli negli altri.

A questo proposito, sento molto la frase di Jung:

“L'incontro con se stessi

è una delle esperienze più sgradevoli

alle quali si sfugge proiettando

tutto ciò che è negativo sul mondo circostante.

Chi è in condizione di vedere la propria ombra

e di sopportarne la conoscenza

ha già assolto una piccola parte del compito”

(C. G. Jung)

 

 

Caterina Regazzi