"Osservazione della vita vegetale nella valle del Treja il 17 maggio 2009" - Comunicazione Culturale



Si dice "andare da Erode a Pilato" quando qualcuno deve passare da un
giudizio all´altro senza possibilità di redenzione... Ma l´esempio è
un´esagerazione voluta.

Oggi un folto gruppo di amici provenienti da Cerveteri ha partecipato ad una
passeggiata lungo il Treja alla ricerca di erbe selvatiche commestibili.
Molti di questi ceriti hanno confessato, parlando con me lungo il percorso,
di essere mangiatori di carne, adducendo le più svariate motivazioni,
dall´abitudine al piacere del gusto, sino alla scusante che "uccidere un
animale od una pianta è la stessa cosa, poiché anche le piante sono vive..".

Questo è un discorso ricorrente che viene fatto dai carnivori per
giustificarsi nel voler continuare a mangiar carne... E stamattina mentre
camminavamo sotto il sole e cercando qua e là diverse erbe commestibili non
ho potuto far a meno di insistere sul fatto che non serve "uccidere" la
pianta. Infatti se pratichiamo solo la sfogliatura e non il taglio, come
d´altronde fanno tutti gli erbivori che brucano, la pianta può continuare il
suo ciclo vitale e produrre fiori e frutti e semi. Inoltre ho riproposto
l´altra argomentazione, quella ecologica, che dovrebbe riportarci alla
alimentazione consona alla nostra natura di animali frugivori (come le
scimmie antropomorfe, maiali, orsi, etc.) considerando anche il fatto che
l´eccessivo uso di carne, proveniente da allevamenti industriali (e
conseguente coltivazione intensiva di foraggio) comporta il maggior tasso di
inquinamento per il pianeta, molto di più della produzione industriale ed
energetica con sistemi non rinnovabili.

Ciononostante in tanti anni che son vegetariano ho sentito spesso rivolgermi
la domanda, quasi un´accusa: "se veramente vuoi rispettare la vita non
dovresti mangiare nemmeno i vegetali perché anch´essi sono dotati di
vita..". Debbo dirvi che questo tipo di obiezione mi ha sempre fatto
sorridere perché lascia trapelare il malcelato bisogno di autogiustificarsi
nella scelta di voler continuare a mangiar carne. Eppure c´è del vero in
quanto affermano questi "difensori della vita". Anche le piante al pari di
uomini ed animali sono dotate di un sistema nervoso primitivo. Recenti studi
effettuati con appositi macchinari confermano la presenza "emozioni" quali:
paura, desiderio e persino amore.

Insomma la coscienza vegetale è a tutti gli effetti simile a quella animale
da cui si differenzia solo per l´intensità delle percezioni e reazioni, che
nelle piante sono più lente e meno evidenti. Da una ricerca compiuta dallo
scienziato indiano Bose risulta che le piante rispondono a stimoli di
simpatia od antipatia nei loro confronti e di conseguenza la loro vitalità e
fruttificazione ne viene interessata. Un risultato dell´attenzione amorevole
rivolta alle piante è la maggiore produzione di getti e polloni utilizzabili
dall´uomo o dagli animali come cibo, purché l´assunzione avvenga in forma di
sfoltitura, essa stessa un aiuto alla vitalità della pianta, in quanto
rinforza la radice e incentiva la produzione di fiori e frutti e semi. La
pianta utilizza gli animali e l´uomo per la sua propagazione sessuale,
infatti è l´esperienza di ognuno di noi dopo aver mangiato un frutto succoso
provare rispetto verso il seme, magari in forma di desiderio di piantarlo
nella terra per vederlo rinascere o nel gettarlo verso terra con gesto
creativo. In verità è la natura stessa che rende appetitoso ed utile il
frutto e ispira chi se ne ciba a gettarlo lontano dal luogo originario,
succede tra l´altro con gli uccelli che inghiottono le ciliegie per poi
defecarne altrove i noccioli al volo....

Anche l´uso di legumi e cereali non presuppone l´uccisione della pianta in
quanto tali semi maturano al termine del ciclo vitale e la loro coltivazione
per uso alimentare facilita il mantenimento in vita e propagazione della
pianta stessa, sono tutti "devices" di carattere sessuale riproduttivo.. Un
modo per aiutare la diffusione delle specie prescelte. Nella dieta naturale
è altamente raccomandato l´uso di crudità e traendo le foglie dalla
sfoltitura non comporta uccisione quindi la pianta non verrà danneggiata. In
effetti oggi abbiamo raccolto parecchie cimette di ortica, questo fa sì che
dalla troncatura vengono emessi due nuovi getti, quindi l´ortica ci
"guadagna"..

Le erbe commestibili sono la stragrande maggioranza di quelle esistenti,
durante la passeggiata odierna, abbiamo riconosciuto un centinaio di specie
vegetali e solo due o tre sono state da me indicate come "velenose" (forse
meglio definirle tossiche o psicotrope): due tipi di cicuta e l´arbusto del
sambuco nano puzzolente. Basti pensare che Plinio menzionava oltre mille
vegetali commestibili fra quelli in uso nella cucina romana mentre oggi noi
dal fruttivendolo ne troviamo al massimo una trentina e perlopiù originari
dalle americhe (patate, pomodori, melanzane, etc.).

Per approfondire il discorso sulle piante commestibili e sui vari momenti di
maturazione dei frutti selvatici abbiamo deciso con Antonio Doddi,
l´accompagnatore degli esploratori ceriti, di organizzare una serie di
uscite stagionali in modo da poter riconoscere ed apprezzare i diversi
vegetali stagionali che crescono spontaneamente nella valle del Treja. Il
prossimo appuntamento importante è fissato per l´equinozio d´autunno.
Paolo D´Arpini
www.circolovegetarianocalcata.it

Allegato Rimosso
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