Artemisia, trappola per insetti, e discussione vegetariana, sugli animali e sulla dieta naturale - Comunicazione culturale aperta -



“Artemisia annua” è il suo nome scientifico,  la pianta  viene dalla Cina ma da parecchi secoli si è ben acclimatata in Europa,  cresce ormai spontanea un po’ ovunque, ed anche qui nella valle del Treja non è raro incontrarla. Riconoscerla non è difficile soprattutto nel mese di maggio in cui si spande nell’aria il suo forte effluvio odoroso. Ma a parte l’odore molto  intenso il sapore  è alquanto disgustoso,  chi l’ha assaggiata storce la bocca al ricordo, infatti è molto amara. Nei secoli scorsi le sue foglie venivano usate per profumare e disinfettare le coltri e la biancheria e per  tenere lontani gli insetti indesiderati.

L’artemisia  è in verità un potente rimedio antimalarico   per la sua azione repellente  verso le zanzare.  “Molto più efficace degli insetticidi chimici – afferma la dottoressa  Chiara Castellani, che sta facendo specifiche ricerche sulle sue proprietà -  essa è una trappola efficace e risolutiva,  esente da  risvolti inquinanti”. 

Artemisia deriva il suo nome da Artemide, la dea del bosco e della caccia (Diana per i romani), che probabilmente  se ne serviva per nascondere la sua presenza alle vittime predestinate,   confondendo l’olfatto degli animali  per  il suo forte odore. 
Ma è soprattutto dalla sostanza attiva ricavata dalla pianta per usi farmacologici,   chiamata “artemisinina”, che  si  ottiene  un rimedio  contro la malaria in grado di svolgere il suo compito  ad arte,  dell’artemisina sin’ora non sono state scoperte altre  fonti se non l’artemisia stessa. 

Gran parte del mondo scientifico si è schierato a favore dell’infuso di artemisia come antimalarico,  meno l’organizzazione mondiale della sanità, ma si sospetta che tale posizione contraria  sia dettata da motivi di interesse chimico-farmaceutico.  Ma le frecce nell’arco dell’artemisia  sono economiche anche esse, e vanno a tutto vantaggio dei poveri del terzo mondo,  infatti la pianta  da ottimi risultati praticamente  a costo zero e viene usata in tre continenti come cura naturale. Insomma conviene… 

Paolo D’Arpini 

(Estratto di informazioni officinali  da Erboristeria Domani, aprile 2009)

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Prosegue il discorso sulla dieta naturale, sugli animali e sul vegetarismo, leggete  il nuovo  articolo nel sito del Circolo vegetariano di Calcata:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/05/03/ancora-sul-vegetarismo-sugli-animali-e-sulla-dieta-naturale-dell%e2%80%99uomo%e2%80%a6-e-sul-diritto-di-esprimere-le-proprie-opinioni/ 
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Grazie per aver letto sin qui!