rassegna stampa: [No Dal Molin] Vicenza, incidente all'oleodotto militare: disastro ambientale




a  cura di AtrAgricoltura Nord Est
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 fonte Presidio Permanente No Dal Molin" - 10/03/2008

>Vicenza, incidente all'oleodotto militare: disastro ambientale
>
>
>«Un vero e proprio disastro ambientale»: se lo dice l'assessore
>provinciale alle risorse idriche Paolo Pellizzari, c'è da crederci.
>L'incidente all'oleodotto Nato che da Pisa porta il cherosene ad Aviano ha
>compromesso i fiumi Astichello e Bacchiglione; e nessuno aggiunge che il
>luogo dell'incidente, avvenuto a Monticello C.Otto, è un territorio di
>ricarica della falda acquifera vicentina, quella che dà da bere alle
>province di Vicenza e Padova: uno tra i bacini idrici sotterranei più
>grandi d'Europa.
>
>Decine di ettolitri di cherosene riversati nella acque dell'Astichello:
>sono queste le dichiarazioni delle fonti ufficiali. L'incidente, avvenuto
>questa mattina alle 7, è stato segnalato dalle agenzie di stampa solo in
>serata, alle 20. Nel frattempo migliaia di cittadini hanno avuto il tempo
>di allarmarsi, pur non sapendo cosa era successo, sentendo l'intenso odore
>di cherosene in prossimità dei due corsi d'acqua vicentini; in poche ore
>la chiazza inquinante ha raggiunto la città attraversando Ponte degli
>Angeli e si è spinta almeno fino alla Riviera Berica.
>
>Ma non dicevano che gli impianti militari sono sicuri? L'oleodotto di cui
>si parla, infatti, serve a portare il cherosene da Pisa ad Aviano, dove
>viene imbarcato sugli aerei militari in partenza per i loro voli di guerra
>e di addestramento. Una struttura che, a detta dei militari, non dovrebbe
>procurare alcun danno al territorio, ma che oggi si è resa responsabile di
>«un vero e proprio disastro ambientale».
>
>Nei prossimi giorni conosceremo esattamente le dimensioni di questo
>disastro; per ora registriamo le prime voci che parlano di un miliardo di
>euro soltanto per le valutazioni del danno. Nel frattempo il cherosene è
>filtrato nel terreno, si è mescolato con l'acqua dei nostri fiumi, ha
>iniziato la sua opera di distruzione della fauna e della vegetazione
>fluviale.
>
>Nessuno provi più a darci false rassicurazioni: le installazioni militari
>sono pericolose per gli abitanti dei territori nei quali sono situate. Se
>verrà realizzata, lo sarà anche la base statunitense al Dal Molin, situata
>proprio sopra la nostra falda acquifera e nei pressi di una zona naturale
>protetta; cosa potrebbe avvenire se, in un giorno disgraziato, dovesse
>verificarsi un incidente ad una delle cisterne di carburante? O agli
>edifici in cui saranno accatastati gli armamenti della 173° Brigata
>Aereotrasportata e magari - chi può escluderlo? - proiettili all'uranio
>impoverito? Potremmo fare una lista infinita dei rischi legati alle basi
>militari: ci fermiamo qui perchè ognuno può identificarli da se; e perchè
>tutti sanno che una base militare, per la sua semplice presenza, è già
>dannosa.
>
>
>Seguiranno aggiornamenti
>
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