Fw: Civitavecchia: Greenpeace contro il carbone-con cortesia di diffusione



Civitavecchia: Greenpeace  contro il carbone

Presenti all’iniziativa anche i No-Coke che dopo aver denunciato il
Ministro Bersani per non aver riaperto la conferenza dei servizi su TVN,
chiedono legalità e risposte  in merito alla grande voragine in corso di
scavo a largo di Civitavecchia.

 Azione di Greenpeace  alla centrale Torre Valdaliga Nord  a Civitavecchia
 che Enel sta convertendo a carbone. Cinque climbers si sono arrampicati su
una delle gru del cantiere e hanno aperto uno striscione che raffigura un
paio di mutande e lo slogan “Kyoto: Italia in mutande” e altri striscioni
più piccoli con scritto “no carbone” e “stop CO2”.  Per fermare la protesta
è stata messa in pericolo la vita di un’attivista polacca facendo muovere
la gru dell’ENEL mentre la ragazza si arrampicava.  “L’Italia, con le
attuali misure adottate, si appresta a fallire miseramente gli obiettivi di
Kyoto e la centrale di Civitavecchia aggrava ulteriormente il ‘deficit
ambientale’ dell’Italia di oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno”
spiega Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace. Infatti,
la centrale di Civitavecchia, che secondo Enel entrerà in funzione entro il
2008, emetterà oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 che si aggiungono
all’attuale quantità da ridurre per raggiungere gli obiettivi di Kyoto,
oggi stimata in 103 milioni di tonnellate (Mt).
L’Italia si troverà al 2012 maggiori emissioni di circa 50 milioni di
tonnellate di CO2 rispetto all’obiettivo di Kyoto.”  Continuando così
l’Italia sarà costretta a comprare “crediti” all’estero invece di investire
risorse nell’economia nazionale. Oltre a un maggiore impegno sulle
rinnovabili, occorre un vero e proprio Piano Marshall per l’efficienza
energetica, introducendo standard minimi di efficienza in tutti i settori
(ad esempio con la messa al bando delle lampadine a incandescenza) e
triplicando gli obiettivi di risparmio dei certificati bianchi per il
prossimo periodo.
Bisogna recuperare in fretta il terreno perduto, anche perché nuovi
obiettivi vincolanti in sede europea ce lo impongono. Triplicando gli
obiettivi di risparmio elettrico dei certificati bianchi si produrrebbe una
quantità di risparmio pari alla produzione della centrale di Civitavecchia.”
” Nel frattempo – riferiscono i No Coke presenti all’azione- stiamo  dando
noi stessi contro il mostro di Civitavecchia: 5.000.000 t/anno di carbone,
8.000.000 mc/h di fumo con la dispersione di un'elevata quantità di
polveri ultrasottili cariche di metalli pesanti.  In questo momento, senza
centrale a carbone, 11 gruppi a gas (1800 MW)  e 5 gruppi a olio
combustibile (3200 MW) per complessivi 5000 MW, sono installati a
Civitavecchia e Montalto di Castro a disposizione delle società elettriche.
A Civitavecchia, come a Tarquinia le patologie monoclonali (leucemie) sono
ormai consuete, i tumori invadono l'esistenza delle famiglie e da Montalto
arrivano voci tremende a proposito di gravissime patologie nei bambini. Ciò
nonostante questo territorio è stato dato in pasto all'opinione pubblica
come affetto dalla sindrome di quelli che non vogliono niente nel proprio
giardino.  Abbiamo denunciato il Ministro Bersani per non aver riaperto la
conferenza dei servizi,  come richiesto dal Ministro dell'Ambiente, dal
Ministro della Salute,  dal Presidente della Regione, dai Sindaci del
comprensorio inquinato e dai Presidenti delle Province di Roma e Viterbo (
la denuncia è visionabile sul sito www.nocoketarquinia.splinder.com)
Continueremo le nostre iniziative per far emergere  contraddizioni e
responsabilità delle istituzioni e i pericoli e le  menzogne su cui è
fondata la “riconversione a carbone pulito” della centrale di Civitavecchia.

A fine luglio è bastato che Bersani dicesse ad Enel: sei in difetto di
comunicazione con le popolazioni (da interpretare: guarda che la storia del
carbone pulito non regge più) ed Enel ha prontamente abbattuto gli
inquinanti del 30% e giocato la carta del confinamento della CO2, nel
tentativo di far passare l'idea che la centrale a carbone sia già dotata di
una tecnologia che invece, per sua stessa ammissione uscirà dalla fase
sperimentale solo nel 2012. “Siamo qui- concludono i No-Coke- anche per
chiedere di nuovo risposte in merito alla grande voragine che viene scavata
a largo di Civitavecchia. Vogliamo legalità e rispetto per la salute dei
cittadini.

Contatti:

www.nocoketarquinia.splinder.com