a firenze qualcosa si muove




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Sent: Thursday, October 18, 2007 9:15 AM
Subject: grazie antonio per il tuo coraggio

Antonio Laganà è l'uomo che, per salvare dal taglio gli alberi del parco della rimembranza di viale morgagni, da una settimana vive su un bagolaro confortato solo dalla presenza di alcune persone che lo assistono.
preghiamo tutte le persone che, come noi, hanno dimostrato interesse alla vicenda di antonio, di volergli manifestare il proprio sostegno  ritrovandosi nei pressi del cantiere di Viale Morgagni (davanti alla scuola G. Matteotti).
L'abbattimento degli alberi dimostra tutta l'arroganza di quest'amministrazione comunale che pur di realizzare un progetto inutile, costoso, inefficace, sbagliato per questa città e di cui la gente non è stata informata preventivamente  e adeguatamente, procede a testa bassa senza preoccuparsi della contrarietà di decine di migliaia di persone.
QUESTA NON E' DEMOCRAZIA!

 




Dalla lista del Patto di Mutuo Soccorso. 

Il 13/10/07, tiziano cardosi <tcardosi at tiscali.it> ha scritto:

Qualcosa si muove a Firenze, nella "BELLA ADDORMENTATA" (così l'ha definita il capogruppo PD in Comune).
 Le seghe si sono messe all'opera e - zac zac - tre alberi di viale Morgagni sono precipitati per far posto ad una cosiddetta tranvia, ma in realtà è un progetto presuntuoso e faraonico come la TAV.
 Un cittadino è salito su un albero per difenderlo, altri hanno abbracciato quelli vicini. Le seghe si sono fermate. Altre persone sono arrivate richiamate dal tam tam.
 Per tutto il giorno di venerdì 12 il cantiere della tranvia è diventato luogo di sosta e di dibattito per le persone del quartiere.
 Alberto, l'uomo scimmia nemmeno tanto giovane ma agilissimo, è rimasto sull'albero rifiutandosi di scendere. Solidarietà per tutto il giorno.
 La sera assemblea autoconvocata e partecipatissima.
 Si è deciso di rimanere a presidiare il cantiere facendo turni, una vecchia tenda è stata montata.
 E' stato deciso di fare una cena la domenica 14 alle ore 20 in cui ognuno porti del cibo da condividere. Tutti invitati. Ognuno si posti una sedia.
 Per i giorni seguenti il mandato è "resistere".
 Nel luogo occupato si è pensato di fare serate tematiche in cui affrontare, uno per uno, tutti i problemi ambientali, urbanistici di Firenze. Ce ne sono tanti.
 Chissà come finirà il presidio, se sarà sgomberato. Certamente la lontananza tra città e palazzo si fa voragine. Un'azione di forza potrà solo esasperare i cittadini.
 Nel presidio si parla, si canta, non c'è televisione, poi silenzio: intorno c'è gente che dorme. Le conversazioni si fanno sotto voce, ma durano la notte intera. Gli esseri umani finalmente liberi dal potere del tubo catodico hanno arretrati lunghissimi di cose da dirsi.
 Che nasca qualcosa di buono sotto lo smog di viale Morgagni?