E adesso? Comunicato stampa



Dopo la sentenza definitiva del T.A.R., la Panther Oil ( Gas, Eureka e chi
più ha più ne metta) ha tutte le carte in mano per incominciare I lavori
per le perforazioni gas-petrolifere a Noto (SR).
A questo punto che si fa?
Solo una risposta efficace e concreta della popolazione locale potrebbe far
saltare I piani di questa multinazionale...

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La recente sentenza del T.AR. che da il via libera alla Panther Eureka,
dopo il colpevole silenzio della Regione sulla necessità della valutazione
di impatto ambientale, non ci coglie di sorpresa né tanto meno rassegnati.
Poca fiducia godiamo nelle istituzioni, che sono lì apposta per difendere
gli interessi dei potenti, né ci saremmo aspettati che un organo
burocratico, di qualsiasi natura esso sia, avesse spostato l'asse della
bilancia a favore dei No-Triv. La decisione del T.a.r. dunque fa il paio
con quelle prese a suo tempo  dalla regione siciliana guidata da Cuffaro.
E' proprio di questi giorni la notizia, fatta circolare dal Presidente
della Regione, dell'imminente
varo di una legge che vieti le trivellazioni in tutto il Val di Noto.
Ma dopo bluff mediatici e silenzi complici da parte del governo siciliano,
non crediamo per niente  in questa legge salva-faccia e allunga-brodo,
anche perché sappiamo che il solo strumento decisivo a loro disposizione
per risolvere la questione, è la revoca totale dei permessi di ricerca.
Finchè non ci sarà una risposta forte e piena di dignità da parte della
gente comune, della cosiddetta società civile, a difesa del territorio , le
uniche pressioni che la nostra amministrazione regionale prenderà in
considerazione saranno quelle dell'Unesco, che minaccia  l'esclusione del
Val di Noto dai siti patrimonio dell'umanità. Con tutto il rispetto, non
abbiamo bisogno che sia l'Unesco a dirci quanto vale la nostra terra, e la
sua difesa non può continuare ad essere lasciata al dialogo fra le sole
istituzioni ed organi similari, anche e soprattutto perchè questo tipo di
dialogho non fa che alimentare un sistema, il sistema, che i problemi li
crea. La lotta per l'auto-determinazione di un territorio non può essere
delegata, tanto meno a chi ha priorità diverse dalla gente che quel
territorio lo vive realmente, ogni giorno e senza nessun mandato.
Facciamo quindi appello a tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questa
Terra, affinché la nostra risposta sia da subito chiara e decisa, perché in
pochissimi giorni la situazione potrebbe precipitare, ritrovandoci
irremidiabilmente a dover affrontare ruspe e camion della compagnia Texana.



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