"Tav, Agnoletto dopo il voto del Parlamento Europeo: «R""esistere ancora 58 giorni, la Tav non si farà»"



Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto
dopo il voto del Parlamento Europeo sulle Reti Transeuropee

«RESISTERE  ANCORA  58 GIORNI  E LA TAV NON SI FARÀ»

Strasburgo, 23 maggio 2007 -  «Da oggi parte il conto alla rovescia. Ancora
uno sforzo e avremo vinto: la Tav in val Susa non si farà ! Infatti entro
il 20 luglio il governo italiano dovrà presentare non solo una proposta
definitiva per la Tav,  - ha dichiarato Vittorio Agnoletto alla conclusione
del voto con il quale il Parlamento Europeo ha approvato i finanziamenti
per le reti transeuropee di trasporto - ma dovrà anche dimostrare di aver
ottenuto tutte le approvazioni necessarie dagli enti locali e dagli
organismi territoriali: obiettivo irrealizzabile!

Dove sono i soldi? Altro che discussioni sul tesoretto! Prodi per
finanziare la Tav dovrebbe tagliare di 16 miliardi le spese sociali.
Ipotesi incompatibile con un governo di centrosinistra, a meno che non
abbia scelto di suicidarsi!
Infatti il costo complessivo dei 30 progetti finora selezionati  è stimato
in circa 250 miliardi di euro, ma la disponibilità finanziaria  per il
periodo 2007-2013 è di soli 8 miliardi. L' UE dovrà quindi individuare
delle priorità che potranno comunque essere finanziate in modo estremamente
limitato. Anche nella migliore delle ipotesi alla Torino-Lione, qualora
fosse tra i progetti selezionati, non sarebbe comunque destinata una cifra
superiore ad 1 miliardo. I soldi non ci sono!»

 «L'unica alternativa possibile è quella da sempre sostenuta dai comitati
della val Susa: nessun tunnel ma solo il potenziamento della linea
ferroviaria attuale. Una proposta ampiamente in grado di soddisfare la
prevista crescita del trasporto su rotaie, senza danneggiare l'ambiente, né
mettere a rischio la salute. L'unica proposta - ricorda l'europarlamentare
- che consente di ottenere un finanziamento dignitoso dall'Europa, di
abbattere del 90% i costi a carico dello Stato italiano, di soddisfare le
valutazioni d'impatto ambientale previste dall'UE.  Un progetto in linea
con il programma elettorale dell'Unione che non parlava di Tav ma di
progetti fondati sul consenso delle popolazioni.

Ci aspettano due mesi decisivi nei quali sarà importante mantenere una
forte capacità di mobilitazione.  Dopo anni di lotta pacifica e di massa la
popolazione della val Susa può vincere».